Tentato omicidio nel Vibonese, arrestato il presunto autore
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Il corpo senza vita di B.P., 62 anni, è stato rinvenuto questa mattina nelle campagne di Rosaniti, frazione di Calanna (Rc).
La vittima è stata raggiunta da alcuni colpi d’arma da fuoco, mentre era a bordo del proprio van.
Le indagini sono condotte dai carabinieri, con il coordinamento dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Gli investigatori hanno sentito familiari e conoscenti della vittima, per cercare di ricostruirne gli ultimi spostamenti.
È il 16 febbraio e a Ricadi, nella piazza centrale, tre colpi di pistola squarciano il silenzio e la calma di una mattina come tante. Quando i Carabinieri della Compagnia di Tropea giungono sul posto trovano a terra 2 ogive, tre bossoli e una munizione inesplosa, tutti cal. 7.65, segno che a fare fuoco è stata probabilmente solo un’arma. Degli autori, ovviamente, non vi è traccia ma anche la vittima dell’agguato si è dileguata.
I militari iniziano a raccogliere testimonianze e indizi per ricostruire la vicenda, appurando che poco prima delle 8 di quel 16 febbraio da un’auto sarebbero stati sparati tre colpi di pistola all’indirizzo di un pregiudicato appena uscito da uno dei bar della piazza. Scampato miracolosamente all’agguato sarebbe poi salito a bordo della propria auto mettendosi all’inseguimento degli aggressori.
Rintracciata a distanza di qualche ora, la vittima ha confermato la ricostruzione non fornendo però utili indicazioni all’identificazione degli autori.
Agli inquirenti sono tuttavia bastati pochi giorni per avere un quadro completo della situazione individuando il presunto autore dell’azione di fuoco, noto alle forze dell’ordine e il movente, che sarebbe dovuto a dissidi di natura personale fra i due, consentendo alla Procura della Repubblica di emettere nei suoi confronti un decreto di fermo in quanto indiziato del delitto di tentato omicidio.
Il presunto responsabile, dopo alcuni giorni di irreperibilità, è stato localizzato nella sua abitazione di Vibo Valentia, all’interno della quale i militari hanno anche individuato una stanza segreta, a cui si accede attraverso una botola ricavata in una parete e che forse avrebbe voluto utilizzare per continuare a sottrarsi alla giustizia. Sottoposto a fermo è stato condotto presso la casa circondariale cittadina a disposizione dei magistrati cui dovrà ora chiarire il suo presunto coinvolgimento nel tentato omicidio.
I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro (Cs) hanno eseguito nei confronti di un 29enne di Cassano allo Ionio la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip presso il Tribunale di Castrovillari, su richiesta della locale Procura, per i reati di tentato omicidio, lesioni aggravate, detenzione e porto illegittimo d'arma da fuoco.
I fatti risalgono alla sera del 2 giugno scorso quando, in località Cappuccini di Cassano all’Ionio, un uomo è stato bersagliato a colpi d'arma da fuoco.
Giunti sul posto, i militari della locale Tenenza hanno individuato solo un’ogiva incastrata in una porta.
Avviate le indagini, gli uomini dell'Arma hanno ascoltato alcuni testimoni e visionato le immagini riprese da videocamere di sorveglianza che hanno permesso d'individuare l'auto usata per compiere l'agguato.
Contestualmente, gli investigatori hanno scoperto che un 31enne di Cassano si era recato al pronto soccorso di Castrovillari per farsi curare una ferita da arma da fuoco alla caviglia.
Una volta accertato che l'uomo era proprio la vittima dell'agguato avvenuto in località Cappuccini, i carabinieri hanno identificato il presunto responsabile, ovvero un suo cugino.
Alla luce degli indizi raccolti a suo carico, il 29enne avrebbe ammesso le proprie responsabilità
In attesa di comprendere il movente del ferimento, il gip a disposto gli arresti domiciliari.
Questa mattina, i carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Serra San Bruno, insieme ai colleghi delle Stazioni di Vazzano ed Arena, hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere emesso dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone accusate di tentato omicidio e porto abusivo di armi illegalmente detenute.
I fatti risalgono alla serata del 25 giugno scorso, quando, intorno alle 21, un uomo ha segnalato al 112 di essere stato oggetto di colpi d'arma da fuoco mentre percorreva in auto la località Casello Rosso, nei pressi dell'abitato della frazione Cassari di Nardodipace. Nell'occasione, la vittima dell'agguato ha riferito di non aver riportato alcuna ferita e che l'unico colpo andato a segno aveva colpito il veicolo sul quale viaggiava.
Giunti sul posto, i militari della Compagnia di Serra San Bruno e della Stazione di Nardodipace hanno raccolto le dichiarazioni della vittima e di altre persone informate sui fatti.
Una volta avviate le indagini, gli uomini dell'Arma hanno individuato i presunti responsabili in tre giovani del luogo: Ilario e Damiano Ieraci, di 21 e 19 anni ed Ilario Antonio Tassone, di 18 anni.
Per gli investigatori, all'origine del gesto ci sarebbe l’interruzione della relazione sentimentale tra la figlia della vittima e Ilario Ieraci, ritenuto peraltro l'esecutore materiale dell’agguato.
Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, intorno alle 20.30 del 25 giugno scorso, Ilario Ieraci e Ilario Antonio Tassone si sarebbero appostati in una curva, nascosti tra gli alberi ed al passaggio dell'auto della vittima avrebbero esploso 4 colpi di pistola, uno dei quali ha centrato il veicolo.
Una volta compiuta l'azione delittuosa, i due si sarebbero allontanati a bordo di una Fiat Panda guidata da Damiano Ieraci, fratello di Ilario.
Pertanto, alla luce del quadro investigativo e delle risultanze raccolte ed analizzate dagli inquirenti, i tre giovani sono stati raggiunti dal provvedimento con il quale è stata disposta la loro detenzione in carcere.
Un morto e un ferito. Questo il bilancio di un agguato avvenuto questa mattina ad Africo, nel Reggino.
La vittima è un 25enne, mentre il ferito è il padre del giovane.
Sull'accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Bianco.
Agguato a Rosarno (Rc), dove la notte scorsa è stato ucciso un uomo di 41 anni.
La vittima si trovava nei pressi del campo sportivo quando è stato freddato da uno o più sicari
Soccorso e trasportato in ospedale a Gioia Tauro, il 41enne vi è giunto cadavere e i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Al momento dell’agguato l’uomo si trovava in compagnia del figlio 18enne che è rimasto ferito in modo grave.
Il ragazzo, infatti, dal pronto soccorso di Gioia Tauro è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Catanzaro.
Sull’accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e della Tenenza di Rosarno.
Un morto e un ferito grave. Questo il bilancio di un agguato avvenuto intorno alle 8,30 di oggi in località Caccianova, nel comune di Cassano allo Ionio (Cs).
La vittima sarebbe stata raggiunta da diversi colpi di kalashnikov, mentre si trovava in compagnia di un uomo di nazionalità romena rimasto gravemente ferito.
Il malcapitato è stato soccorso e trasferito nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Cosenza, dove starebbe lottando tra la vita e la morte.
Sull'accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Corigliano e della Sezione rilievi del Nucleo investigativo di Cosenza.