Serra: il Monumento ai Caduti compie 90 anni
Ha 90 anni e li dimostra tutti. Il Monumento ai Caduti di Serra San Bruno venne inaugurato il 4 novembre del 1925 alla presenza di numerose autorità civili, religiose e militari provenienti da tutta la regione. Voluto dai serresi per offrire ai morti della Grande Guerra il giusto riconoscimento per l’estremo sacrificio offerto per la Patria, svetta ancora oggi, nonostante l’incuria degli uomini e gli inevitabili segni lasciati dal tempo, al centro della piazza dedicata all’eroe Azaria Tedeschi. Della manifestazione, svoltasi 90 anni fa, rimane un dettagliato resoconto redatto dal periodico “La Giovane Calabria”. Pubblicato l’8 novembre del 1925, l’articolo racconta la “cerimonia”, “solenne ed austera” svoltasi con “largo concorso di popolo, di autorità, delle famiglie dei caduti, di sindaci del Circondario, di combattenti e mutilati, accorsi a rendere omaggio alla memoria dei commilitoni”. La giornata dell’inaugurazione vide confluire a Serra, tra gli altri, “il Prefetto della Provincia, Comm. Giovara; il Generale Di Breganze, comandante la Divisione Militare di Catanzaro; S. E. Mons. Malomo, Vescovo di Squillace; gli Onn. S. E. Larussa e Salerno”. A ricevere la nutrita schiera degli ospiti ci aveva pensato il “sindaco, Cav. Uff. Principe”, seguito dal “Segretario comunale, Salerno, dal Comm. Avv. Tedeschi e dal Maggiore medico Tedeschi, dal Cav. Gigino Chimirri e dal Segretario del Fascio di Serra, Sig. Valente”. A dare l’abbrivio alla cerimonia, un lungo corteo accompagnato, lungo corso Umbero I, dagli “inni della Patria, suonati dalla banda militare”. Accanto alle autorità sfilarono “le Scuole comunali, l’Asilo Chimirri, gli alunni della Scuola Industriale Ignazio Larussa, i reduci, i fasci, le famiglie dei caduti e le società operaie”. Giunta in piazza Azaria Tedeschi, la numerosa folla prese posto. Le autorità salirono sullo “apposito palco, sorto di fronte al monumento da inaugurare”, mentre il vescovo “assistito dal Clero locale, impartì la benedizione”. Quando il Monumento venne scoperto, dalla piazza iniziarono ad alzarsi le note del “Piave e della marcia reale”. Seguì, quindi, l’intervento dell’onorevole La Russa, a Serra piuttosto noto soprattutto da quando aveva fatto istituire la scuola industriale. Nel corso del suo intervento, l’oratore volle ricordare i caduti serresi e rendere omaggio all’eroico Azaria Tedeschi “nel quale […] si assommano le belle virtù caratteristiche del popolo calabrese della montagna: la tenacia congiunta allo spirito illuminato dal più vivo e fervido sentimento patriottico”. La parte conclusiva dell’allocuzione fu accompagnata dall’invito ad inginocchiarsi “riverenti innanzi a questo monumento, per implorare ogni benedizione sulla Patria e pregare pace per i vostri gloriosi morti. Pace ai caduti in battaglia, e sia la palma sian le lagrime pie di chi sorvive per anni e anni il premio lor”. Seguirono, quindi, gli interventi degli altri relatori ed il “banchetto” offerto dall’Amministrazione comunale presso “l’Hotel Europa”. Infine, prima che le “autorità visitassero la famosa Certosa, l’Asilo C. Chimirri, e la nascente e già fiorente Scuola Industriale – Ignazio Larussa”, vennero “inviati telegrammi di omaggio al Duce, a. S.E. Bianchi, ed a S. E. Giurati”.
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