"Dopo la vergognosa notizia giunta ieri pomeriggio da Roma, con il Governo che ha cancellato l’emendamento per la stabilizzazione degli Lsu-Lpu della Calabria, che da oltre 15 anni stanno lavorando in nero per conto dello Stato, non si è fatta attendere la reazione dei lavoratori che, dopo le assemblee di ieri, hanno deciso di far giungere l’eco della propria rabbia a Roma". E' durissimo l'incipit della nota trasmessa dalla Federazione regionale dell'Unione Sindacale di Base (USB) a commento delle iniziative messe in atto stamane dai lavoratori lsu-lpu che, per protestare contro gli accadimenti parlamentari verificatisi ieri, hanno nei fatti isolato la Calabria, bloccando l'A3 all'altezza dello svincolo Cosenza Nord e l'accesso agli imbarcaderi a villa San Giovanni. "Infatti, stamattina a Cosenza - conferma il documento inoltrato dall'organizzazione sindacale dove da ieri la USB è in campo con un presidio permanente, i lavoratori sono accorsi in massa per gridare il loro sdegno e protestare con forza, occupando la rete autostradale in entrambe le direzioni ed isolando così di fatto la nostra regione dal resto del Paese. Contemporaneamente, altri lavoratori, sempre con la presenza di USB al loro fianco, si è riunito anche a Villa San Giovanni dove sono stati bloccati i traghetti e le vie d’accesso per e dalla Sicilia. Come detto nei precedenti comunicati, la USB è da sempre a fianco di questi lavoratori ed in queste ore sta facendo le proprie pressioni politiche a livello centrale per un intervento in extremis che scongiuri l’esito di questo ennesimo affronto nei confronti della nostra regione. Riteniamo davvero sconcertante la politica del Governo Renzi che, dopo essere venuto in Calabria per rassicurare tutti riguardo l’occupazione, attua poi una radicale politica di tagli, chiudendo le Province, uffici statali e, nel nostro caso, mandando a casa oltre 5.000 lavoratori. Il Governo ha deciso di isolare la Calabria economicamente e politicamente, i lavoratori e la USB stanno ritenendo giusto isolare allora anche le vie di accesso alla nostra regione". "Le proteste - avverte l'USB - non si fermeranno, nella speranza che il governo si ravveda e individui una soluzione a questa vertenza, attendendo anche dei passi ben precisi da parte della politica calabrese".