False dichiarazioni per ottenere i buoni Covid, 135 indagati
I carabinieri della Compagnia di Bianco hanno denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, 135 persone residenti nella Locride, ritenute responsabili di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
I provvedimenti scaturiscono da un’indagine, denominata “Tantalo”, avviata in seguito all’erogazione dei “buoni spesa covid-19”.
Per gli investigatori, gli indagati avrebbero ottenuto, senza averne titolo, un ingiusto profitto derivante dalla indebita percezione dei sussidi.
In particolare, i militari hanno accertato che alcuni percettori dell’aiuto erogato per far fronte alla pandemia avrebbero effettuato dichiarazioni non veritiere (dalla falsa attestazione sulla residenza e sull’indicazione dei componenti del nucleo familiare, all’omessa o falsa indicazione di ricevere, nel medesimo periodo, altri sussidi sociali) al fine di accedere al beneficio.
Dopo aver analizzato le richieste prodotte da circa 900 cittadini residenti nei Comuni di Africo, Bianco, Brancaleone, Bruzzano, Caraffa del Bianco, Casignana, Ferruzzano, Palizzi, Samo, San Luca, Sant’Agata del Bianco e Staiti, i carabinieri hanno individuato 135 pratiche irregolari che hanno portato alla denuncia in stato di libertà di altrettante persone.
Come se non bastasse, da quanto fanno sapere dalla Compagnia di Bianco, “circa un terzo degli indagati risulta avere legami di parentela con soggetti appartenenti a ‘ndrine o a famiglie di interesse operativo”.
Tra le persone coinvolte nell’indagine, oltre la metà delle quali risiede nel Comune di San Luca, figura anche un sorvegliato speciale di pubblica sicurezza già percettore del reddito di cittadinanza e la sorella di un latitante, che nello stesso mese in cui ha percepito il “buono spesa covid-19” ha sottoscritto buoni fruttiferi per un valore di settemila euro. Le denunce sono ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri e stanno seguendo il loro corso: tutte tranne dieci, che sono state archiviate (sette per tenuità del fatto, tre “perché il fatto non sussiste”).
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