Sorpreso con una beccaccia, denunciato un cacciatore

Un quarantanovenne di Cirò Marina è stato denunciato per violazione delle norme sulla caccia. 

In particolare, durante un controllo effettuato dagli uomini del Comando carabinieri per la tutela della biodiversità, l'uomo è stato trovato in possesso di una beccaccia.

Il volatile, il cui abbattimento non è consentito dall'attuale calendario venatorio, era nascosto in un sacchetto di plastica avvolto in un passamontagna.

Oltre al capo di selvaggina, che è stato interrato, i militari hanno sequestrato un fucile completo di fodero e alcune cartucce.

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Otto chili di marijuana già essiccata rinvenuti in una tenda

Otto chili di marijuana e 15 piante della stessa sostanza in fase d'essiccazione. È quanto hanno rinvenuto i carabinieri della locale Stazione e dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria in località "Napurdà". di San Luca (Rc).

Lo stupefacente è stato trovato in una tenda, adibita ad essiccattoio, posta su un terreno sul quale sono stati trovati residui di canapa indiana.

Il terreno, infatti, aveva ospitato una piantagione, articolata in due piazzole, che era stata precedentemente avvistata dai carabinieri elicotteristi.

Una volta sequestrato lo stupefacente, i militari hanno avviato le indagini per cercare di dare un volto ai responsabili.

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Calabria, il Codacons propone di vietare la caccia per almeno 5 anni

“Terminata la stagione venatoria, ci troviamo davanti un quadro sconfortante. Dati allarmanti e tali da imporre immediati provvedimenti”.

E’ quanto si legge in una nota del Codacons.

Per l’associazione dei consumatori: “occorre disporre il divieto assoluto di caccia in Calabria per gli anni a venire. Le ragioni della proposta vanno ricercate nell’aumento degli incidenti e delle vittime, nell’incremento del bracconaggio, fino ai safari organizzati per cacciare specie protette. Il tutto – prosegue la nota - avviene in un territorio martoriato dagli incendi e dalla siccità. Condizioni che finiscono per aggravare, ancor di più, la situazione ambientale ed influiscono negativamente sulla sopravvivenza della fauna selvatica. Solo la scorsa estate oltre 30mila ettari sono stati devastati dagli incendi mentre la siccità mina le capacità di sopravvivenza del patrimonio faunistico calabrese. Consentire la caccia in queste condizioni appare davvero folle, anche perché in Calabria ai criminali nostrani si aggiungono quelli d’importazione che dalle regioni del nord, approfittando della stagione venatoria, invadono i nostri boschi per uccidere specie protette. È di pochi giorni addietro la notizia di frotte di ‘cacciatori’ in trasferta che si sono riversati in Calabria per fare incetta di uccelli. Parliamo di oltre tremila animali uccisi solo in un finesettimana. Fauna protetta e non cacciabile, da portare sulle tavole del nord per condire la polenta. Non possiamo assistere al progressivo impoverimento del territorio - incalza il Codacons - bisogna assumere decisioni drastiche, prima che finiscano completamente arse le nostre montagne e prima della progressiva scomparsa di tutti gli animali, già messi a dura prova dalle condizioni climatiche oltre che dalla barbarie umana. Il Codacons chiede al Presidente Oliverio di annullare le stagioni venatorie per i prossimi cinque anni. Si tratta di un gesto di responsabilità e di buon senso – sostiene il vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto – alla luce di una situazione ambientale che evoca un disastro di proporzioni bibliche e non può che indurre il governatore ad un immediato intervento. Del resto - conclude il Codacons - la legge 157/92 consente alla Regione di ‘vietare o ridurre la caccia per sopravvenute particolari condizioni ambientali’”.

Serrate attività di vigilanza e controllo dei Carabinieri di Vibo Valentia.

Il Comando della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia ha predisposto servizi mirati a contrastare la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, in tutti i centri del vibonese e della costa tirrenica, ritenendo la droga responsabile di tante disgrazie, incidenti e tragedie, tutelando così la salute e la vita di ogni cittadino. Quindi, ieri 29 agosto 2017, i militari delle Stazioni Carabinieri di San Gregorio d’Ippona, di Vibo Valentia e di Vibo Marina, coadiuvati dai cani del Nucleo Cinofili dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio: F. P., di 44 anni, autista, incensurato.

Invero, a seguito di perquisizione in due distinte abitazioni, di pertinenza dell'uomo, è stato rinvenuto circa un chilo di Marijuana nella casa dove l’uomo vive abitualmente d’inverno, a San Gregorio d’Ippona, e anche nella sua tenuta estiva, a Vibo Marina. La Marijuana, nella prima casa, era nascosta in un recipiente di plastica abilmente nascosto dentro un televisore, mentre nell’altra era occultata nella camera da letto, avvolta in involucri già confezionati e pronti per l’uso e lo spaccio. La droga è stata sequestrata e l’arrestato, così come disposto dalla dottoressa Claudia Colucci, si trova in regime degli arresti domiciliari, nella sua abitazione. 

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Trovato un fucile a canne mozze, un arresto

Un trettontenne disoccupato di Africo Nuovo, A.M., è stato tratto in arresto nel corso di un'operazione, condotta dai carabinieri della locale stazione e dagli uomini dello Squadrone Eliportato "Cacciatori di Calabria", finalizzata alla ricerca di armi. A determinare il fermo dell'uomo la scoperta in un ovile di sua proprietà di un fucile "Beretta" calibro 12 a canne mozze con matricola abrasa. Dopo il sequestro, l'arma, rinvenuta in pessimo stato di conservazione, è stata inviata al Ris di Messina per essere sottoposta a specifici accertameneti finalizzati a chiarire se sia stata utilizzata in episodi criminosi. L'uomo, invece, è strato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell'udienza di convalida.

 

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