Sequestrata cava abusiva e un impianto di lavorazione inerti

I carabinieri forestali della Stazione di Cittanova, su mandato della Procura della Repubblica di Palmi, hanno sequestrato, nel comune di Varapodio, gli impianti e gli automezzi al servizio di una cava ed un impianto di lavorazione di materiale inerte per l’edilizia.

L’operazione scaturisce dai controlli effettuati su due autocarri utilizzati dall’impresa per il trasporto dei materiali di cava che, secondo gli accertamenti dei militari, sarebbero risultati privi di copertura assicurativa e delle prescritte revisioni periodiche. Estendendo i controlli agli impianti di lavorazione è emerso che la ditta, salve le verifiche nei vari gradi di giudizio, risulterebbe priva della prevista Autorizzazione unica ambientale, situazione che ha richiesto il sequestro preventivo degli impianti, ed il deferimento del rappresentante legale, che dovrà rispondere di una serie di reati ambientali aggravati dalla recidiva.

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Costone di montagna a rischio crollo per una cava abusiva: denunciato imprenditore

Su disposizione del giudice delle indagini preliminari, che ha accolto l'istanza avanzata dalla Procura della Repubblica, i Carabinieri hanno posto sotto sequestro una cava abusiva che avrebbe potuto provocare il cedimento del costone di una montagna. L'inchiesta, condotta dai militari dell'Arma del Nucleo patrimonio culturale di Cosenza, supportati dai colleghi di San Giovanni in Fiore, è stata avviata in seguito ad una denuncia presentata da Legambiente. Nei confronti dell'imprenditore 78enne titolare del fondo, che si trova in località Ponente, lungo il fiume Arvo, è scattata la denuncia  per aver realizzato e gestito la cava abusiva in un'area su cui grava il vincolo paesaggistico, oltre che per la frana di parte del costone.  

   

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