Si appropriavano di terreni con metodi violenti, duro colpo alla cosca Bagnato di Roccabernarda
I carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro (Kr) e della Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, hanno eseguito a Roccabernarda un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale del capoluogo di regione, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia catanzarese, nei confronti di 3 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, invasione di terreni, falsità ideologica e materiale, trasferimento fraudolento di valori e danneggiamenti aggravati dal metodo mafioso.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, i militari hanno posto i sigilli a 104 terreni agricoli, 5 immobili ed un veicolo per un valore complessivo di circa un milione di euro.
Il provvedimento trae origine da un’attività investigativa che ha interessato la cosca di ‘ndrangheta “Bagnato” di Roccabernarda, con particolare riferimento all’impossessamento illecito, avvenuto dal 2005 al 2017, da parte del presunto capo cosca Antonio Santo Bagnato, di numerosi terreni agricoli, situati nel comune di Roccabernarda.
Gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno consentito agli investigatori di documentare sia l’operatività della cosca nel territorio di Roccabernarda, che il modus operandi utilizzato dai componenti del clan per impossessarsi dei terreni, anche attraverso modalità violente ed intimidatorie.
Inoltre, le dichiarazioni di alcune vittime, hanno permesso di fare luce su diversi episodi estorsivi portati a termine dalla cosca al fine di appropriarsi illecitamente dei terreni agricoli.
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