Detenzione di arma clandestina, arrestato 30enne a Monsoreto di Dinami

Nella mattinata odierna, alle ore 10:30 circa, nella frazione Monsoreto di Dinami, in  contrada Castagnara, i militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno, unitamente al personale dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto, in flagranza reato, il 30enne Giovanni Ciancio, poichè ritenuto responsabile dei reati di detenzione di arma clandestina e detenzione illecita di munizionamento. Nella circostanza, i carabinieri operanti, nel corso di mirata attività di perquisizione eseguita presso l’abitazione del soggetto, e delle sue pertinenze, hanno rinvenuto:

- un fucile mono canna, calibro 16, sprovvisto marca e matricola;

- una cartuccia, dello stesso calibro, marca “Fiocchi”.

Il tutto posto sotto sequestro. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso propria abitazione in regime di arresti domiciliari, a disposizione della competente Autorità giudiziaria.

 

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Operazione "Capodanno col botto": arrestati a Tropea un ristoratore ed il suocero

Due persone di Tropea sono state tratte in arresto dai Carabinieri della locale Compagnia nel contesto di un'operazione chiamata "Capodanno col botto". Rispondono di detenzione illegale di arma clandestina e munizioni. A finire in manette sono stati Francesco Medile, impiegato pubblico di 60 anni ed il genero Salvatore Trecate, ristoratore di 30 anni.  Perquisendo la Fiat Panda di quest'ultimo, i militari dell'Arma avrebbero rinvenuto oltre trecento munizioni calibro 45, nascoste sotto il sedile riservato al conducente. Proseguendo i controlli nella sua abitazione, accanto a quella di Medile, i Carabinieri sostengono di aver trovato nell'appartamento del più anziano dei due altri cento proiettili calibro 45 ed una pistola Colt 45. Sia l'arma che i bossoli, secondo quanto riferito dagli investigatori, si trovavano all'interno di un marsupio sistemato dentro una dispensa. Espletate le formalità di rito, i due congiunti, entrambi di Tropea, sono stati tradotti  nel carcere di Vibo Valentia. 

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