"Se ci fossero tre premi da assegnare in questa vicenda allora il primo andrebbe sicuramente al sindaco Donato e alla sua maggioranza; il secondo a parte della stampa asservita alle assurde posizioni dell’amministrazione; il terzo ai ‘politicanti della domenica’ che, senza vergogna, sono sempre pronti a salire sul carro del vincitore”. È la premessa di una dura nota diffusa dai consiglieri di minoranza di Chiaravalle Centrale Gregorio Tino, Giuseppe Maida, Emanuela Neri e Francesco Maltese che criticano l’amministrazione comunale dopo la decisione di non eseguire il sorteggio per l’indicazione degli scrutatori da impiegare in occasione del referendum del 4 dicembre.
“Fa veramente sorridere – sottolineano gli esponenti dell’opposizione - che di fronte ai lavori di una commissione, i cui esiti sono certificati dai verbali ufficiali, la maggioranza provi a travisare i fatti, cercando di lavarsi la coscienza e di prendere in giro i cittadini non ammettendo di aver preso l’ennesima cantonata politica ed affidando ad un ‘utile idiota’ una disperata difesa d’ufficio.
Per il sindaco – attaccano - nonché presidente di diritto della commissione elettorale dove 3 membri su 4 sono espressioni della sua maggioranza, risulta davvero difficile spiegare il giorno dopo la figuraccia fatta:
1. nota diramata alla stampa paventando decisioni già prese giorni prima che l’organo titolato a decidere si riunisse;
2. convocazione della Commissione a ridosso del termine ultimo in modo da non permettere il tranquillo svolgimento dei lavori;
3. incapacità di arrivare fino in fondo con la scelta del sorteggio.
Tale metodo si che risulta strumentale; animato da un finto populismo, spinto dalla incapacità di scelta di questa debole maggioranza. Tutto – deducono i 4 consiglieri - porta a pensare che la proposta non era dettata dalle finte motivazioni tanto proclamate ma, più che altro, era funzionale a superare una concreta difficoltà interna a gestire le nomine, visto il numero consistente di sostenitori che aspettava di essere nominato... Purtroppo i posti erano solo 25. Dubbio certificato con forza dalla inquietante ed ingiustificata assenza in seno alla commissione dei due componenti effettivi che, dopo essere stati nominati per occuparsi dei lavori della commissione nel primo Consiglio comunale per come previsto dalla legge, si sono dati per dispersi abdicando in favore dei componenti supplenti.
Purtroppo per loro, però, il maldestro tentativo di buttare fumo negli occhi dei cittadini con finti proclami rappresenta solo l’ennesimo fallimento di questa maggioranza ed in particolare del sindaco che si è trovato a soccombere alla determinazione, alla forza e alla caparbietà dell’unica componente della minoranza, dottoressa Neri che, con una proposta seria, concreta, motivata dalla responsabilità sociale che contraddistingue un vero amministratore che ha il dovere di tutelare le fasce più bisognose e deboli, costringe la maggioranza a ripiegare sul tanto vituperato metodo delle nomine dirette piuttosto che ammettere che la proposta della minoranza era la più giusta.
La nostra- spiegano - era una proposta che avrebbe dato senso alla scelta del sorteggio per altro non prevista dalla norma. Un sorteggio non applicato al solo fine di rimanere nel limbo del non decidere, ma un sorteggio fatto con senso di responsabilità. Estraendo gli scrutatori tra le persone meno abbienti, disoccupati, inoccupati, donne in difficoltà e giovani studenti si sarebbe riempito di contenuti il vuoto creato dai continui e stancanti proclami populistici del sindaco Donato. Un buon amministratore non si preoccupa di rilasciare, un giorno si e l’altro pure, farneticanti dichiarazioni alla stampa ma dimostra con i fatti e con le scelte di non essere insensibile alle necessità delle classi meno agiate ed opera con atti di sostegno, aiuto e vicinanza a chi versa in condizioni di difficoltà economica. Purtroppo però un vecchio proverbio dice: ‘u gurdu on po capiscire u dijuno’.
E ci dispiace di chi, affetto da una grave forma di schizofrenia politica, non essendo riuscito a ritagliarsi un ruolo politico e sociale nella nostra Chiaravalle perché più volte bocciato dal voto popolare, oggi si eleva a difensore ‘leccapiedi’ di chi gestisce il potere e si permette di mandare messaggi distorti ricordando i tempi di un’alleanza politica racchiusa nel nome ‘Progetto Chiaravalle’ che allo stesso – concludono Tino, Maida, Neri e Maltese - è servita per elemosinare un posto in lista, e dallo stesso, il giorno dopo dell’esito elettorale, dimenticata, visto che con una plateale ‘strisciata’ davanti alle porte del nuovo sindaco ha offerto il sostegno dell’amico deputato 5 stelle di turno”.