Calabria: ultima anche per la sanità
In campo sanitario la Calabria è la regione più "malata" del Paese. Il dato è contenuto nel rapporto Ipg (Indice di performance sanitaria) elaborato dall'Istituto Demoscopika.
Dallo studio, che prende in esame sette indicatori (soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, spesa sanitaria, famiglie impoverite a causa di spese sanitarie fori portata, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, costi della politica), è emerso che quello calabrese è il peggior servizio sanitario d'Italia.
Tra gli indicatori che hanno contribuito a determinare il primato negativo della Calabria, l'entità delle spese legali, pari a 19,6 milioni di euro, ovvero 9,9 euro pro-capire. Una cifra che fa della Calabria la regione con il maggior numero di contenziosi con sentenze sfavorevoli. La spesa sostenuta in fondo allo Stivale rappresenta oltre il 10 per cento del totale nazionale che si attesta a 191 milioni di euro. Complessivamente, la situazione peggiore è stata rilevata al Sud, dove sono andati in fumo per spese legali ben 120 milioni. In altri parole, le regioni meridionali hanno speso, da sole, il 60 per cento dell'intera cifra pagata in tutta Italia per sostenere i costi derivanti da contenzioso.
Un'ulteriore performance negativa, la Calabria la fa registrare con la maggiore percentuale di famiglie scese sotto la soglia di povertà a causa dei costi sostenuti per le cure (farmaci, visite specialistiche, ricoveri in case di cura, etc). Sono, infatti, 28 mila i nuclei familiari calabresi diventati poveri per le spese sopportate in ambito sanitario.
La situazione è totalmente diversa in Piemonte, considerata la regione più per efficiente del sistema sanitario italiano, o in Lombardia, la realtà che offre cure e assistenza al maggior numero di pazienti non residenti (78 mila ricoveri extraregionali).
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