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Degrado marino a Nicotera: Mangialavori striglia la Giunta regionale

"La mia prima iniziativa politica sulla necessità di approntare iniziative politiche appropriate a prevenire inquinamento dell’acqua marina - rammenta il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori - risale a circa un anno addietro. Da allora, sono seguiti altri interventi orientati dalla medesima richiesta che però sono rimasti senza esito alcuno. I riscontri formali sono stati puntuali; quelli sostanziali invece no. E così, oggi, si registra la protesta dei cittadini di Nicotera che esasperati da un dilagante degrado marino (e non solo) cercano di affermare le loro sacrosante ragioni. A breve, pertanto, avvierò un’ulteriore iniziativa istituzionale. Governare è un’arte difficile. Ma in Calabria, talvolta, ciò è ormai diventato un mestiere esercitato con preoccupante pressappochismo. Manca una programmazione tempestiva, la paralisi amministrativa è imbarazzante, l’incapacità di offrire riscontri convincenti, nei confronti di problematiche oggettive, ormai un dato endemico". "L’attuale compagine di governo regionale - è il giudizio critico del Coordinatore provinciale di Forza Italia a Vibo Valentia - non ha neanche affrontato una sola delle criticità calabresi. Le condizioni dei mari calabresi meriterebbero ben altra attenzione. Appare persino superfluo sottolineare come il turismo rappresenti uno dei pochi polmoni economici calabresi. Eppure, tutto ciò, sembra interessare poco a una classe politica regionale che con paciosa allegria inaugura qualche galleria qua e là e pensa, in tal modo, di avere risolto i problemi di questa terra. Il presidente Oliverio farebbe bene, probabilmente, a recarsi presso la marina di Nicotera per verificare, de visu, l’imperante degrado marino. Solidarietà, dunque, agli operatori turistici e commerciali di Nicotera e dintorni - conclude Mangialavori - chiaramente penalizzati da tutto ciò". 

"Grave inquinamento di mare e fiumi, Calabria terra di nessuno"

"E’ disarmante il modo in cui la Regione sta fronteggiando il grave stato di inquinamento marino e delle foci dei torrenti, contrariamente alle rassicuranti dichiarazioni rilasciate dal presidente Oliverio non più tardi di qualche settimana addietro all’inserto di approfondimento di un grande quotidiano nazionale". Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. "Gli inefficaci controlli sui pochissimi impianti di depurazione attivi sul territorio regionale e sulla sicurezza dei greti di fiumi e torrenti ormai diventati aree di scarico utilizzati da gente senza scrupoli che considera la Calabria 'terra di nessuno', gettano un’ombra sinistra non solo sulle prospettive del turismo, ma sulla stessa sicurezza sanitaria della nostra popolazione. Gli sforzi degli apparati dello Stato per prevenire l’aggressione dei nostri territori – prosegue ancora Alessandro Nicolò – necessitano quindi di un forte aiuto da parte delle istituzioni regionali e locali calabresi per fronteggiare il continuo attacco cui sono sottoposti aree di pregio di questa nostra regione. Interi comuni del Tirreno cosentino e della provincia di Reggio Calabria – ricorda Nicolò – sono come dentro un incubo a causa delle quotidiane segnalazioni di 'mare sporco' che puntualmente giungono dai cittadini e dai turisti, che testimoniano lo stallo di una situazione che si protrae da troppo tempo e senza soluzione di continuità. La Calabria, così, si allontanerà ulteriormente dai 'desiderata' dei vacanzieri, sempre di meno, a causa del ripetersi di situazioni negative sotto il profilo ambientale come se si trattasse di un inevitabile destino cinico e baro che rema contro di noi. Sappiamo invece – evidenzia Alessandro Nicolò - che non di questo si tratta e che il fato c’entra poco in una situazione tutta umana, ovvero, risolvibile nella misura in cui si avvieranno le dovute e necessarie iniziative politico-amministrative  per dire basta, una volta e per sempre, a chi inquina e distrugge la nostra terra ed il nostro mare. Non è questione di mera repressione – dice Alessandro Nicolò – ma di iniziative di controllo da parte della Regione e dei suoi enti strumentali per stroncare all’origine il verificarsi di problematiche, come l’inquinamento, che pregiudicano sul nascere ogni tentativo di programmazione turistica e di rilancio delle bellezze della nostra regione. Credo che su questioni di tale portata – asserisce Nicolò -  non possano riscontrarsi divisioni tra le forze politiche in Consiglio regionale, anzi, potrà essere una ulteriore occasione per fare il punto sullo stato delle cose e riprogettare il futuro di una terra che della sua bellezza faccia un input di sviluppo a beneficio soprattutto delle generazioni a venire". 

 

Forza Italia Giovani: "Dov'è il 'mare da bere' di Oliverio?"

“Troviamo assurda l'incapacità della nostra regione di sfruttare il proprio potenziale turistico ed attrattivo. Siamo ancora una volta condannati - scrivono in una nota i rappresentanti di Forza Italia Giovani Vincenzo Trotta ed Elisa Scalercio - a convivere con la sindrome di Calimero. ‘Avremo un mare da bere’, lo slogan con cui Oliverio qualche tempo fa si rivolgeva ai calabresi. Quello slogan, come gran parte dell'azione politica del governo regionale, è rimasto tale. Anche quest'anno il mare calabrese è sporco, e ciò costringe diversi turisti a concludere anzitempo le proprie vacanze restituendo un'immagine della Calabria, già danneggiata dalla orribile pubblicità che la Regione con tanto di loghi ha ideato per la rivista della compagnia aerea Ryanair, che non incentiva l'incremento delle presenze turistiche e lo sfruttamento del potenziale paesaggistico. Lo stanziamento di 6 milioni di euro per la rifunzionalizzazione e l'efficientamento dei sistemi depurativi costieri (previsto con Delibera di giunta regionale n. 182 del 3.6.2015) – spiegano - è arrivato soltanto alla data del 14 giugno e quindi inspiegabilmente in ritardo, a stagione balneare già in corso. Se a ciò si aggiunge la complessità delle emergenze e le tempistiche che trascorrono tra pubblicazione dei vari atti, procedure d’appalto e molteplici adempimenti, il tutto rende difficilmente impiegabile la somma alla risoluzione dei problemi esposti. Non amiamo le polemiche ma sarebbe il caso che il governatore della Calabria - tuonano i giovani forzisti - cominci a prendersi cura della terra che con largo consenso l'ha eletto, ormai due anni fa. Ringraziamo, infine, il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori, del quale condividiamo la proposta di istituire una delega specifica al mare, che ha ascoltato le nostre preoccupazioni a seguito di sopralluoghi in diverse aree della costa tirrenica cosentina ed ha presentato un'interrogazione alla Giunta regionale per conoscere quali iniziative quest'ultima ha previsto per prevenire il 'triste spettacolo' del mare sporco, per tutelare gli operatori del settore turistico e per risolvere il problema dell’inquinamento delle acque marine anche in relazione all’efficientamento e ad ogni utile intervento sui sistemi depurativi costieri”.

Balneabilità delle acque 2016: qualità “scarsa” per Nicotera, Vibo e Reggio Calabria

Con Decreto del dirigente del dipartimento “Ambiente e territorio” n. 1164 del 17 febbraio sono state classificate le acque costiere di balneazione della Calabria per la stagione balneare 2016, ai sensi del Decreto Legislativo n. 116 del 30 maggio 2008. Sono previste quattro classi di qualità di acqua: eccellente, buona, sufficiente scarsa (a seconda dei valori assunti dai parametri concernenti enterococchi intestinali e escherichia coli). Quest’ultima fattispecie è stata riscontrata in 18 casi: bocciate, in particolare, le località indicate nel grafico di Nicotera, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Secondo le previsioni del Decreto Legislativo n. 116 del 30 maggio 2008 “le acque di balneazione possono essere temporaneamente classificate come acque di qualità «scarsa». In tale caso le Regioni e le Province autonome assicurano che le seguenti condizioni siano soddisfatte:

    a) per ciascuna acqua di balneazione classificata «scarsa», sono adottate le seguenti misure che hanno effetto a decorrere dalla stagione balneare successiva alla classificazione:

        1) adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l'esposizione dei bagnanti all'inquinamento;

        2) individuazione delle cause e delle ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo «sufficiente»;

        3) adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento;

        4) conformemente all'articolo 15, avvertire il pubblico mediante un segnale chiaro e semplice ed informarlo delle cause dell'inquinamento e dei provvedimenti adottati sulla base del profilo delle acque di balneazione;

    b) se le acque di balneazione sono classificate di qualità «scarsa» per cinque anni consecutivi, è disposto un divieto permanente di balneazione. Le regioni e le province autonome possono tuttavia disporre un divieto permanente di balneazione prima della scadenza del termine di cinque anni se ritengono che il raggiungimento di una qualità «sufficiente» non sia fattibile o sia sproporzionatamente costoso”.

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Mare sporco: imprenditore turistico disperato percorre i binari per protesta

Stamattina il proprietario di uno stabilimento balneare, avvilito a causa del mare sporco che allontana i turisti, ha inscenato una manifestazione plateale per protestare contro una situazione ormai insostenibile. L'imprenditore, di Paola, in provincia di Cosenza, avvertita la guardia Costiera, ha raggiunto i binari ferroviari che si snodano a ridosso della struttura ed ha camminato pericolosamente per diversi minuti, mettendo a rischio la propria vita.  Sono stati gli agenti della Polizia intervenuti sul posto a bloccarlo e farlo desistere da propositi disperati. 

Mare sporco, anche Mangialavori presenta un’interrogazione

“Mentre la politica perde tempo nella ricerca di equilibri impossibili in un Pd lacerato dalle contraddizioni, il nostro mare, ancora una volta, si presenta  in più punti decisamente malmesso. La situazione relativa alle acque marine del tratto Capo Vaticano-Nicotera, per esempio, risulta gravissima e non può lasciare indifferenti. Giornalmente - asserisce il consigliere regionale della Cdl, Giuseppe Mangialavori - si registrano segnalazioni, lamentele e disagi collegati alla sporcizia delle acque marine. La situazione risulta particolarmente preoccupante in quanto tutto ciò arreca gravissimo nocumento all’ambiente, con particolare riferimento a tutta la fascia costiera del medio Tirreno. Inoltre, compromette l’immagine di una delle aree marine più belle e più apprezzate della Calabria, con danni ingenti al turismo che è l’unica o la principale risorsa del territorio. Il perdurare di tale situazione è destinato ad accrescere la condizione di estremo disagio di un comprensorio già minato dalla crisi del settore privato e di quello pubblico. Urge, quindi - afferma  Mangialavori - predisporre ogni mezzo necessario alla risoluzione della  problematica in questione, anche mediante lo stimolo circa l’adozione di tutti i provvedimenti e la sollecitazione degli specifici interventi risolutori. In caso contrario, i provvedimenti e gli stanziamenti già erogati in favore della depurazione e quelli relativi alla pulizia di alcuni tratti stradali rischiano di vedere vanificati gli effetti dalla sporcizia delle acque marine. Appare, in particolare, non più procrastinabile un intervento politico-amministrativo volto a focalizzare l’attenzione sulla pulizia delle fiumare”. A tal proposito, Mangialavori annuncia un’interrogazione indirizzata alla Giunta regionale, al fine di sapere “quali rimedi intenda adottare e perché predisponga, con estrema urgenza, un intervento politico-amministrativo presso tutti gli enti e le autorità interessate per il mantenimento della pulizia delle acque marine di Capo Vaticano-Nicotera”.

 

Mare sporco a Nicotera, Salerno: “Giunta regionale in colpevole ritardo”

“Per una regione come la Calabria, in cui il turismo rappresenta una delle principali prospettive di sviluppo, è essenziale valorizzare le eccellenze evitando la riproposizione di immagini che incidono negativamente  sui flussi di visitatori provenienti da altre realtà italiane e da altre nazioni”. Lo afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno che rileva come “gli sconfinati chilometri di coste costituiscono un patrimonio che può consentire di operare un definitivo salto di qualità rafforzando la crescita economica e sociale. Ne deriva – sostiene - che a questo comparto deve essere prestata una notevole attenzione per impedire che le occasioni di sviluppo vengano sprecate”. L’esponente di Forza Italia scende nei dettagli e spiega: “ho seguito le vicende relative all’approvazione, da parte della giunta regionale,  del programma di efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione nei Comuni costieri, finanziato con 8 milioni di euro prelevati dal fondo FESR 2007-2013, ma sin dalle prime battute ho temuto che lo stesso fosse insufficiente, oltre che fuori tempo, e quindi privo di effetti pratici. Infatti, solo lo scorso 11 giugno il presidente Oliverio comunicava la concessione dei fondi a 100 Comuni: una data che era la prova di un ritardo nella programmazione e, di conseguenza, nell’esecuzione dei progetti e che, abbinata all’esiguità delle risorse, faceva presumere, sin da allora, la materiale impossibilità ad essere incisivi. Le testimonianze di questi giorni – puntualizza il rappresentante azzurro - che indicano un mare sporco e spesso non balneabile data la presenza di strane chiazze e di odori innaturali, confermano che la stagione estiva è compromessa. La situazione è particolarmente grave a Nicotera, dove l’inquinamento è così evidente da causare preoccupazione negli abitanti. Eppure lo stesso presidente si diceva convinto del fatto che l’inquinamento sia, parole sue, ‘alla base del forte decremento delle presenze turistiche registrato nella nostra regione’. Evidentemente -  sentenzia Salerno - il pantano in cui è rimasto per mesi il governo regionale ha coinvolto anche il settore turistico e la mancanza di progettazione degli interventi necessari ha prodotto una ulteriore condizione di svantaggio per la Calabria. Nei prossimi giorni – conclude Salerno - provvederò a presentare una interrogazione per avere lumi sull’intera vicenda, ma è chiaro che in uno stato di stallo complessivo, determinato anche dal caos politico che regna nella coalizione di centrosinistra, i risultati non possono arrivare”.

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Mare sporco in Calabria, lo avevamo preannunciato un mese fa

Niente di nuovo sotto il sole. Anche quest’anno, infatti, il mare calabrese si tinge di un ampio spettro d’innaturali colori che ne deturpano la bellezza. Il numero delle segnalazioni che, ogni giorno, i malcapitati turisti recapitano alle testate giornalistiche regionali non si conta neppure. A cercare di smuovere le acque ci ha pensato il neo sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, che ha presentato un esposto in Procura per denunciare il pessimo stato in cui versa il mare che bagna la costa lametina. Eppure, poco più di un mese fa, con grande enfasi, in un comunicato il Presidente della giunta regionale Mario Oliverio aveva annunciato un investimento di otto milioni di euro destinato al finanziamento “di  un programma di efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione nei Comuni costieri della Regione Calabria”. La nota, diramata dall’ufficio stampa della giunta regionale, sosteneva, tra l’altro, che il “ provvedimento, oltre a rendere funzionali ed efficienti gli impianti di depurazione dei Comuni costieri, rappresenta anche una grande boccata d'ossigeno per gli amministratori di quei Comuni che hanno risposto all'iniziativa della Regione e che ora potranno guardare con più ottimismo al periodo estivo". A rileggere oggi i toni trionfali contenuti nel comunicato viene quasi da ridere. Ma, a suscitare un’amara ilarità, che rasenta lo sdegno, sono le considerazioni acritiche, all’epoca, proposte dagli immarcescibili corifei del potente di turno. A rileggere le cronache di quei giorni, infatti, non si trova un distinguo, una puntualizzazione, un dubbio o un’ombra di scetticismo. Tutti, o quasi, hanno incensato l’iniziativa, grazie alla quale, il mare calabrese, a loro dire, sarebbe stato più limpido dell’acqua dell’Eden. Siamo stati tra i pochi, se non gli unici, a mettere in rilievo l’infondatezza delle ottimistiche previsioni. In un articolo, che riproponiamo, il 12 giugno, nell’evidenziare il ritardo con cui era stato varato il provvedimento eravamo stati facili profeti nell’avvertire che i turisti, neppure, quest’anno avrebbero trovato il mare cristallino che una regione come la Calabria potrebbe e dovrebbe avere.

Per leggere l'articolo che avevamo pubblicato il 12 giugno scorso nel quale avevamo preannunciato che, anche quest'anno, il mare calabrese sarebbe stato tutt'altro che cristallino, clicca su link: Calabria ultima regione d’Europa: un motivo ci sarà!

 

 

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