Donna morta all'ospedale di Vibo: indagato un sesto medico

Il sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Concettina Iannazzo, ha iscritto nel registro degli indagati un sesto medico dell'ospedale Jazzolino", oltre ai cinque che nelle scorse ore erano già stati coinvolti nella vicenda goudiziaria. L'inchiesta in oggetto punta a fare luce sul decesso, avvenuto nella tarda serata di lunedì, della 40enne Domenica Mandaradoni. Si tratta di di tre medici del Pronto Soccorso, due cardiologi in servizio presso l'Unità di Terapia intensiva, e di un rianimatore. Il medico legale Chiara Lavorato, intanto, ha eseguito l'esame autoptico ordinato dalla titolare dell'indagine. La Procura della Repubblica ha designato, tra l'altro,  un anatomo-patologo, Vannio Vercillo che contribuirà alla valutazione dei documenti sanitari relativi alle cure prestate alla vittima e dell'esito della stessa autopsia. 

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Cinque medici indagati per la morte della donna all'ospedale di Vibo

La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha iscritto cinque medici nel registro degli indagati in relazione al decesso di Domenica Mandaradoni, la donna di 40 anni spirata nella serata di lunedì all'ospedale "Jazzolino per ragioni che sono al vaglio degli inquirenti. Il reato ipotizzato a carico dei destinatari degli avvisi di garanzia è omicidio colposo in concorso. L'esame autoptico, intanto, è stato fissato per la giornata di giovedì, un ulteriore tassello programmato dagli investigatori per fare luce sulla vicenda. 

Tre indagati per il neonato morto in sala parto

Due ginecologi ed un'ostetrica sono stati iscritti nel registro degli indagati in relazione alla vicenda del neonato deceduto intorno alle 17 del pomeriggio di lunedì all'ospedale "Annunziata" di Cosenza. Si tratta, spiegano in Procura, di un atto dovuto alla luce dell'esame autoptico cui sarà sottoposto il corpicino del piccolo, con ogni probabilità nella giornata di mercoledì. I tre sanitari avranno in tal modo l'opportunità di nominare periti di pare. Le indagini sono state avviate per fare chiarezza su quanto accaduto in sala parto. Il reato ipotizzato è omicidio colposo.

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Donna morta dopo l'aborto: indagati 25 medici

Venticinque medici sono stati iscritti nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta avviata dopo il decesso di una trentanovenne spirata all'ospedale di Lamezia Terme nel dicembre di quattro anni fa, qualche settimana dopo essere stata sottoposta ad un intervento effettuato per consentirle di abortire volontariamente. Due gli incidenti probatori eseguiti per chiarire i contorni della vicenda dipanatasi nel tempo attraverso cinque differenti esami diagnostici. All'inizio fu erroneamente ipotizzato che la morte fosse stata causata da una broncopolmonite fulminante. I parenti, quando denunciarono  l'accaduto, sostennero la tesi che all'origine della disgrazia sia stata un'infezione originata dall'operazione chirurgica. Le indagini sono volte ad accertare se la morte sia eventualmente addebitabile all'aborto o meno.  

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Una donna è morta in ospedale: indagati 13 medici

Saranno i magistrati a fare chiarezza sul decesso di una donna di 60 anni. A chiedere di dipanare i dubbi, denunciando l'accaduto, sono stati i suoi parenti. Franceschina Strangis, rivoltasi al Pronto Soccorso dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme a causa della febbre alta, è stata ricoverata per tre giorni in osservazione breve intensiva e poi è spirata. La locale Procura della Repubblica ha ordinato che sia eseguito l'esame autoptico. Tredici i medici che sono stati iscritti nel registro degli indagati.  

Morte di Salvatore Pittari in ospedale dopo l'incidente stradale: 13 persone indagate

Potrebbe avere un'appendice giudiziaria il decesso di Salvatore Pittari, il ventiquattrenne spirato durante la notte a cavallo fra domenica e lunedì scorso dopo essere caduto dalla moto nel tratto di strada che collega Castrovillari e Frascineto. Sarebbero, infatti, state iscritte nel registro degli indagati tredici persone: infermieri e medici dell'ospedale di Castrovillari che lo hanno avuto in cura in quelle drammatiche ore trascorse dall'incidente stradale al momento della morte. Nella giornata di sabato il cadavere del giovane è stato sottoposto all'esame autoptico ordinato dalla Procura della Repubblica della città del Pollino. A ridosso della tragedia, l'ufficio giudiziario aveva sequestrato la documentazione sanitaria ed il corpo senza vita del motociclista. Contestualmente, i parenti del defunto avevano denunciato l'accaduto all'Autorità Giudiziaria affinché si facesse chiarezza sulla drammatica vicenda.   

 

 

Donna morta al sesto mese di gravidanza: indagati 7 medici

Sette medici sono stati iscritti nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta aperta in seguito al decesso di Maria Scarpino, la trentacinquenne scomparsa mercoledì durante una Tac alla quale si stava sottoponendo presso l'ospedale di Crotone. La donna, al sesto mese di gravidanza, era in attesa di due gemelli. L'ipotesi di reato su cui stanno lavorando gli inquirenti è omicidio colposo. Le indagini sono coordinate da Alessandro Riello, sostituto procuratore della Repubblica di Crotone, il quale ha ordinato l'esecuzione dell'esame autoptico e designato due professionisti. La denuncia era stata presentata da Raffaele Ferraro, consorte della donna deceduta, che aveva riferito di presunte "inadempienze" di cui si sarebbe reso responsabile, secondo la sua versione, il personale sanitario interessato. Maria Scarpino, madre di una bimba di tre anni, era affetta dalla sindrome di Marfan, una patologia che mina in particolare il cuore ed i vasi sanguigni e per la quale è consigliabile, per le donne incinte, l'effettuazione di appositi accertamenti 

 

 

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