Prima molesta una ragazza, poi si scaglia contro i poliziotti: arrestato

E’ accusato di aver molestato una studentessa appena sbarcata da una nave proveniente da Messina.

Per questo motivo, un uomo di origine africana, è stato arrestato dagli agenti della polizia ferroviaria.

In particolare, l’arrestato è stato sorpreso nei pressi della stazione ferroviaria di Villa San Giovanni, dove, dopo averle rivolto pesanti apprezzamenti, avrebbe cercato di spingere contro un muro una ragazza.

Ad evitare conseguenze ben più serie è stato l’intervento di un ormeggiatore che ha indotto l’aggressore a desistere dai suoi propositi.

L’uomo, una volta individuato dagli agenti, è stato condotto negli uffici di polizia dove avrebbe iniziato a danneggiare gli arredi e ad aggredire i poliziotti.

Dopo essere stato bloccato ed arrestato, con le accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento ed atti osceni in luogo pubblico, l’aggressore è stato giudicato con il rito direttissimo e tradotto nella casa circondariale di Reggio Calabria.

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Molesta una donna incinta e aggredisce i poliziotti, arrestato

Durante un servizio di controllo nella stazione ferroviaria di Villa San Giovanni (Rc), gli agenti della Polfer hanno fermato un persona che, in evidente stato di ebbrezza, molestava una donna incinta che si trovava nei pressi dello scalo ferroviario in attesa dei mezzi pubblici.

Come se non bastasse, l’uomo, originario di Palermo, dopo aver rifiutato d’indicare le sue generalità, ha aggredito i poliziotti colpendoli con calci e pugni.

Una volta bloccato, l’esagitato è finito in manette ed è stato condotto nelle camere di sicurezza della Questura di Reggio Calabria, dove ha atteso il giudizio direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto.

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Due arresti nel cosentino: dapprima molestie contro i passanti, dopo aggressione ai carabinieri

Due persone sono state arrestate ad Acri dai militari della stazione locale: dapprima hanno molestato gli automobilisti, dopo hanno aggredito i Carabinieri.

Si tratta di due 30enni  accusati di resistenza, minaccia a Pubblico Ufficiale e lesioni personali: si erano messi in mezzo la strada ,ubriachi, lanciando sassi e bottiglie di vetro contro le casuali vittime malcapitate.

Il fatto è accaduto quindici minuti circa prima delle 21 di ieri sera: su segnalazione della Centrale Operativa del Comando Provinciale di Cosenza,i militari sono intervenuti in via Europa di Acri per calmare e allontanare i due soggetti che, avvistati i Carabinieri, li hanno anche insultati e spintonati.

Non hanno tardato ad arrivare in aiuto i colleghi di Bisignano e dell’Aliquota Radiomobile di Rende ed i molestatori sono stati ammanettati nonostante opponessero resistenza, tirando calci e testate: tre dei carabinieri hanno ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’Ospedale “Beato Angelo”.

Gli arrestati, dopo le dovute formalità, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Rende, in attesa del rito direttissimo fissato per la mattinata di oggi.

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Telefonate moleste e offese sui social ad una donna, ammonita una coppia

Due coniugi residenti nella Piana di Gioia Tauro sono stati raggiunti da un ammonimento, adottato dal Questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, perche ritenuti responsabili di aver perseguitato una giovane.

Il provvedimento è stato originato dalla denuncia, con la quale la vittima ha dichiarato di aver subito molestie psicologiche, anche mediante la pubblicazione di messaggi offensivi sui social network.

Inoltre, da quanto riferito agli agenti, la giovane sarebbe stata importunata con telefonate anonime e pedinamenti fatti sia dall'uomo, con il quale aveva avuto una relazione sentimentale,  che da sua moglie.

La coppia è stata, quindi, denunciata all’Autorità giudiziaria. 

Molestie e maltrattamenti a moglie e genitori, arrestato un 35enne

Nel pomeriggio di ieri 7 aprile 2017, a Rosarno, a conclusione di specifica attività investigativa, i Carabinieri della locale Tenenza agli ordini del S.Tenente Alfio RAPISARDA, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Palmi – Ufficio Gip, nei confronti di M. G., rosarnese di 35 anni, già noto alle forze dell’ordine, poiché ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia per aver ripetutamente percosso e minacciato il proprio padre M.A. di anni 57 e la madre C.N., di 55 anni, nonché la compagna convivente D.G. di anni 27.

La misura cautelare è stata adottata, in tempi assolutamente ristretti, dal GIP presso il Tribunale di Palmi a seguito della richiesta della locale Procura della Repubblica in relazione all’attività d’indagine svolta nel corso delle ultime settimane dai Carabinieri della Tenenza di Rosarno, in stretta sinergia info–investigativa con i militari della Compagnia CC di Gioia Tauro, diretta dal Tenente Gabriele LOMBARDO.

Il 22 marzo 2017 i genitori dell'uomo hanno presentato una denuncia-querela nei confronti del figlio rappresentando sin da subito ai Carabinieri un quadro di maltrattamenti familiari, consistiti in minacce e percosse continuate nei loro confronti e nei confronti della donna convivente.I Carabinieri hanno scoperto che parte dei gravissimi episodi di maltrattamenti familiari erano commessi persino davanti alla figlia minorenne, elemento questo che aggravava ancor di più la natura del reato.

Così, presentata la querela e compresa la delicatezza della situazione, i Carabinieri si sono adoperati a raccogliere in pochissimo tempo le dichiarazioni di alcune persone informate sui fatti, e tendenzialmente appartenenti alla cerchia familiare, dichiarazioni che hanno consentito in poco tempo di delineare in maniera più chiara, e quindi di rafforzare, i gravi indizi di colpevolezza per il reato di maltrattamenti in famiglia a carico dell'arrestato.

Nel corso delle indagini, inoltre, sono stati effettuati numerosi interventi da parte dei militari della Tenenza, su richiesta dei familiari, presso l’abitazione dell'uomo che, in più occasioni peraltro vicine nel tempo tra loro, sotto l’effetto di sostanze alcoliche aveva perseverato nel tenere condotte aggressive (sia fisiche che verbali) nei confronti della donna convivente e dei propri genitori.

Quindi, in virtù del forte quadro indiziario ricostruito magistralmente dai Carabinieri di Rosarno, la Procura di Palmi, che ha coordinato l’attività, non ha esitato a richiedere in poco tempo al GIP presso il Tribunale ordinario un’idonea misura cautelare al fine di prevenire e reprimere le condotte criminose dell'accusato. Il Giudice, ha accolto in toto le richieste della Procura ed ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'uomo ponendo così fine alle continuate e gravissime condotte aggressive nei confronti dei familiari.

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Molestie via telefono: le azioni dei carabinieri

Nel corso della giornata di ieri, sono stati effettuati servizi di controllo del territorio dai carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni diretti dal S.Tenente Alessandro Cantarella Comandante Interinale, nell’ambito del piano nazionale e transnazionale di contrasto alla criminalità denominato “focus ‘ndrangheta”. 

I carabinieri hanno eseguito numerose perquisizione personali, veicolari, domiciliari e sequestri, effettuando altresì diversi controlli alla circolazione stradale ed identificando 63 persone e di 31 veicoli.

All’esito dei mirati servizi:

- i carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra:

• hanno rintracciato e tratto in arresto, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per l’espiazione della pena detentiva domiciliare emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, un 29enne, domiciliato a Bagnara Calabra, già noto alle Forze dell’ordine. Il prevenuto dovrà scontare la pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, reato commesso in Bagnara Calabra nell’anno 2015. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la propria abitazione di residenza, a disposizione dell’Autorità giudiziaria;

• hanno denunciato un 58enne di Bagnara Calabra per molestia o disturbo alle persone. Lo stesso avrebbe molestato reiteratamente una propria conoscente a mezzo telefonico;

• hanno denunciato un 53enne di Bagnara Calabra, in atto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S., per violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. Lo stesso è stato sorpreso mentre con un altro pregiudicato;

• hanno rinvenuto in Bagnara Calabra, contrada Covala, località Terrazze, in un terreno coltivato ad uliveto, diversi strumenti per il bracconaggio e 127 cartucce calibro 12, che sono stati sottoposti a sequestro.

- i carabinieri della Stazione di Villa San Giovanni hanno denunciato un 46enne di Reggio Calabria per molestia o disturbo alle persone. Lo stesso avrebbe molestato reiteratamente un proprio conoscente a mezzo telefonico;

- i carabinieri della Stazione di San Roberto hanno denunciato un 60enne di Scilla, in atto sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla p.g., obbligo di dimora nei comuni di Scilla e San Roberto e divieto di espatrio, per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Lo stesso si è allontanato arbitrariamente dalla propria abitazione in violazione delle prescrizioni di orario imposte dal Giudice.

- i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile:

• hanno denunciato un 26enne di Reggio Calabria, sorpreso alla guida del suo autoveicolo con tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti dalla legge;

• hanno denunciato una 21enne di Reggio Calabria per porto illecito di oggetto atto ad offendere. La stessa, nel corso di un controllo alla circolazione stradale, è stata trovata in possesso di un coltello della lunghezza complessiva di 18 cm, rinvenuto all’interno dell’autovettura su cui viaggiava.

Niente amicizie e social network per l’ex convivente, poi minacce e molestie: misure cautelari per un 40enne

La Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio Calabria, unitamente a personale U.P.G.S.P., a conclusione di una complessa attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, nella persona del Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e del Sostituto Procuratore Ponzetta, ha dato esecuzione all’ordinanza di sottoposizione alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari, presso la sua attuale residenza, emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di un 40enne reggino. Il provvedimento scaturisce dall’attività investigativa svolta dal personale della Divisione Polizia Anticrimine a carico dell’uomo, indagato per il reato di atti persecutori in quanto, con condotte reiterate, avrebbe minacciato e molestato l’ex convivente, in modo da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando nella stessa un fondato timore per la sua incolumità e quella dei familiari, in particolare della figlia minore, nonché delle persone a lei vicine, costringendola, altresì, ad alterare le sue abitudini di vita, a non coltivare più amicizie, a chiudere il proprio studio professionale, a cambiare il numero di telefono e a chiudere tutti i profili sui social network. Il Questore della Provincia di Reggio Calabria, già in data 30 dicembre, aveva adottato nei confronti del molestatore un provvedimento di Ammonimento.

 

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Minaccia di morte l’ex convivente: arrivano le manette

I carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno tratto in arresto un rumeno di 47 anni di Reggio Calabria, già noto alle Forze dell’ordine per il reato di atti persecutori, in esecuzione al provvedimento di applicazione della misura cautela in carcere, emesso dal G.i.p. del locale Tribunale, concordante con le risultanze investigative emerse nel corso di attività d’indagine condotta dal predetto nucleo Carabinieri, che ha consentito di raccogliere gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza a carico del soggetto, accusato di aver, con condotte reiterate dal settembre 2015 a fine febbraio 2016, minacciato di morte e molestato la sua ex convivente rumena, in modo da cagionarle un perdurante stato d’ansia e di paura e da ingenerare in lei fondato timore per la sua incolumità.

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