"Alla crisi economica che ha fortemente acuito il disagio delle fasce più svantaggiate della popolazione colpendo duramente anche intere famiglie monoreddito, il Sistema sanitario pubblico e privato della Calabria deve garantire i livelli minimi d’assistenza anche per quanto concerne l’odontoiatria sociale". Lo sostiene il consigliere regionale del Gruppo misto Mimmo Tallini che si rivolge al Commissario ad acta per la Sanità, ingegner Massimo Scura. "Voltarsi dall’altra parte - aggiunge - o applicare, in questo settore assai delicato delle cure dentali che costituiscono un diritto inalienabile della persona, fredde logiche ragionieristiche, significa anzitutto violare il diritto costituzionale alla salute". Spiega Tallini: "I centri convenzionati che erogano in Calabria prestazioni odontoiatriche in favore dei soggetti meno abbienti, penso per esempio all’Ambulatorio Odontoiatrico del dottor Giuseppe Mazza che opera a Catanzaro Sud ed effettua prestazioni in favore di soggetti privi di reddito ed appartenenti ad una fascia sociale che include povertà e precariato d’ogni tipo, debbono poter continuare a farlo. Intervenire, al contrario - come pare si stia facendo - sulla base di logiche legislative nazionali che spesso erroneamente omologano realtà del Paese profondamente diverse (per molteplicità ed efficienza del servizio pubblico e qualità della vita), dimenticando che la ‘questione meridionale’ non è di stringente attualità solo ai fini del dibattito mediatico, ma è drammaticamente vera proprio perché pone in evidenza, in aree del Paese come la Calabria, ampi livelli di povertà ed un deficit dei servizi pubblici che implica liste d’attesa nell’ordine dei tre mesi, significa perdere di vista il bene pubblico ed azzerare le prerogative costituzionali della Regione. L’istituzione Regione e le forze politiche calabresi non possono consentirlo! Perciò - argomenta il consigliere regionale - è urgente che il Commissario ad acta, ingegner Massimo Scura, presti attenzione alle oggettive difficoltà ed alle numerose istanze che pervengono dagli Ambulatori Odontoiatrici convenzionati che, rispetto alle drastiche riduzioni dei budget paventati dalle rispettive Aziende sanitarie provinciali, non potrebbero più fronteggiare gli innumerevoli bisogni della popolazione con le gravi conseguenze facilmente immaginabili. Da alcuni dati riscontrati, si rilevano, per esempio, tagli di budget drastici ed intollerabili (come per l’Ambulatorio Odontoiatrico di Botricello Levato-Altilia che dai 260mila euro del 2014 passerebbe ai 180 per il 2015; per l’Ambulatorio del dottor Saverio Costantino che dai 140mila del 2014 passerebbe ai 90 per il 2015, per l’Ambulatorio Madia di Catanzaro che da 190mila euro per il 2014 passerebbe ai 97 e per l’Ambulatorio Mazza da 110 ad 83). Se, inoltre, si tiene conto delle prestazioni supplementari - ossia fuori budget e in occasione di richieste non previste ma tutt’altro che rare essendo diffuso il bisogno di cure dentarie - che di solito gli Ambulatori erogano, s’intuisce facilmente che occorre rivedere la programmazione in corso e porre adeguati e tempestivi rimedi". Conclude Tallini: "Verso questo ramo specifico del Servizio sanitario pubblico, nonostante le implicazioni di carattere sanitario e sociale che incidono sulla qualità della vita sia per le persone direttamente interessate che per la collettività, lo Stato e le Regioni non sono mai state di manica larga. Si faccia, dunque, attenzione. Si tagli dove c’è da tagliare, ma si salvi, anzi si potenzino quei servizi senza i quali le denunce politiche contro l’aumento delle povertà specie nell’Italia meridionale rimarrebbero proclami e parole in libertà".