"Ricettopoli" in Calabria, medico e farmacisti coinvolti in un giro di smercio illegale di oppioidi

I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza e del Nucleo antisofisticazione e sanità hanno dato esecuzione a 13 misure cautelari personali (di cui 6 agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, 3 agli arresti domiciliari e 4 misure interdittive dall’esercizio della professione) e reali (sequestro preventivo delle somme di denaro per un totale di 175.947,96 euro), emesse dal gip presso il tribunale di Cosenza nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di “prescrizioni abusive in concorso”, “detenzione e cessione di sostanze stupefacenti in concorso”, “truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale” e “falsità  ideologica commessa dal pubblico ufficiale in concorso”.

Per gli investigatori, l’operazione ha permesso di scardinare un articolato sistema attraverso il quale alcuni tossicodipendenti, con la compiacenza di un medico di base, riuscivano a rifornirsi, presso alcune farmacie, di un medicinale contenente “ossicodone”, successivamente spacciato sul mercato illegale quale valido sostituto dell’eroina.

L’indagine - condotta dalla Sezione operativa della Compagnia di Cosenza di concerto con il locale Nas, ha preso il via in seguito ad una segnalazione fatta dalla locale Asp in ordine ad un esponenziale incremento delle prescrizioni di un farmaco oppioide a base di ossicodone, utilizzato per le cure palliative e del dolore.

Il medico, titolare dei ricettari utilizzati per le prescrizioni a favore dei coindagati, per giustificare la propria condotta dinanzi ai responsabili degli Uffici di medicina di base, avrebbe riferito di essere stato vittima del furto di 10 ricettari, precisando che avrebbe poi formalizzato la denuncia in ordine a quanto accaduto.

Tuttavia, i carabinieri  non avrebbero trovato alcun riscontro alle affermazioni del medico

Pittosto, nel corso delle attività investigative, gli uomini dell'Arma hanno rilevato che, in un arco temporale compreso tra il 2015 e il 2019, sarebbero state effettuate ben 2.360 prescrizioni illecite, per un totale di 4.720 confezioni del farmaco incriminato.

Le indagini hanno quindi evidenziato una truffa in concorso ai danni del Servizio sanitario nazionale per un ammontare di 175.947,96 euro. 

  • Published in Cronaca
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