Regionali, Irto all'assemblea provinciale del Pd di Vibo: "Vogliamo superare il commissariamento della sanità"
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Si è svolta ieri l’iniziativa organizzata dal Circolo del Pd di Briatico in sinergia con il consigliere regionale Luigi Tassone.
Il dibattito, svoltosi sulla piattaforma Zoom, ha consentito di sviluppare diversi aspetti programmatici consentendo di focalizzare l’attenzione sulla necessità di porre al centro dell’agenda politica le esigenze dei cittadini. All’indomani dell’elezione di Enrico Letta a segretario nazionale, i democratici hanno espresso la volontà di rigenerare l’organizzazione e lo spirito di fondo proponendo una visione diversa del territorio vibonese e della Calabria.
All’evento, introdotto dal primo cittadino di Briatico Lidio Vallone, hanno preso parte numerosi sindaci che hanno avuto modo di esprimere le loro riflessioni e hanno espresso apprezzamento per l’avvio di un cammino basato sul coinvolgimento attivo.
Proprio sull’intenzione di dare vigore al nuovo corso si sono concentrati il segretario della Federazione di Vibo Valentia Enzo Insardà e il dirigente del Pd Michele Mirabello. Quest’ultimo ha evidenziato la necessità di esprimere e concretizzare “una visione chiara e ben riconoscibile dai cittadini, che vogliono tornare a credere davvero negli uomini e nei valori”.
Il consigliere regionale Luigi Tassone ha ringraziato i vertici del partito, rappresentati da Nicola Oddati, per il costante impegno e per la genuina passione politica ed ha invitato tutti coloro che si riconoscono nei valori del Pd a lavorare con determinazione per ricostruire un Pd più forte e per creare un’alternativa valida per stanare De Magistris ed i populisti. Serrata la critica al centrodestra, considerato “incapace di dare sostanza alle azioni amministrative” e “troppo impegnato in logiche clientelari”.
Di “processo nuovo” nel Pd e di “fallimento del centrodestra in Calabria” ha parlato il commissario Stefano Graziano, convinto che “la rinascita del centrosinistra sia vicina” e che “per governare serva un vero senso di responsabilità”.
Il candidato alla Presidenza della Regione Calabria Nicola Irto ha rimarcato i limiti della compagine che oggi costituisce la maggioranza e ha esposto diverse idee a partire dal piano per il lavoro e dal piano di assunzione per gli enti locali per arrivare ai temi dell’emergenza rifiuti, delle carenze infrastrutturali, della fine del commissariamento della sanità che deve essere seguito da un generale processo di riordino.
Le conclusioni sono state affidate al componente della Segreteria nazionale Nicola Oddati che ha sottolineato “l’importante lavoro svolto da Zingaretti, che adesso continua con Letta e che richiede un impegno collettivo”. “C’è bisogno - ha rilevato in particolare Oddati – di far tornare protagonisti i territori ed i circoli, lavorando in sintonia e facendo emergere la nostra naturale propensione all’ascolto ed al rinnovamento. In Calabria c’è la grande opportunità di avere un presidente giovane e brillante, capace e lungimirante, che non risparmia energie per portare avanti un sostenuto processo di sviluppo che parte dal basso. Personalmente mi sento vicino alla Calabria, terra di lavoratori, di intelligenze e di caparbietà”.
La discussione si è chiusa con l’impegno a proseguire con l’analisi delle criticità e la valutazione delle prospettive con il metodo del confronto per dare forza e credibilità alla Calabria.
Briatico - Il Partito democratico di Briatico e quello provinciale hanno promosso un’iniziativa, che si svolgerà sulla piattaforma Zoom oggi (16 marzo) a partire dalle 17.30, per rinsaldare il rapporto con il territorio e riaprire un dibattito sull’orizzonte valoriale del partito.
L’iniziativa rappresenta un momento di confronto, di approfondimento e di apertura per dare centralità ai cittadini, alle loro esigenze ed alle loro prospettive.
Alle relazioni introduttive di diversi sindaci, faranno seguito gli interventi del segretario della Federazione di Vibo Valentia Enzo Insardà, del dirigente del partito Michele Mirabello e del consigliere regionale Luigi Tassone.
Specifiche riflessioni di carattere politico e programmatico saranno offerte dal commissario regionale Stefano Graziano e dal candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Calabria Nicola Irto, mentre le conclusioni saranno affidate al componente della Segreteria nazionale Nicola Oddati.
Riceviamo e pubblichiamo
"Sono costretto, mio malgrado, ad intervenire nuovamente sulla emblematica vicenda politica del Pd di Chiaravalle.
Voglio ribadire per l’ennesima volta che a determinare lo stato di commissariamento del circolo locale del Pd, non è stato il segretario provinciale bensì la ingarbugliata e pesante litigiosità che si è venuta a creare tra gli iscritti allo stesso partito, al punto che, pubblicamente, si era arrivati alle vie di fatto, in cui una parte di iscritti avevano deciso, questo si arbitrariamente, di estromettere un’altra parte.
Orbene, è bene sottolineare, che nella comunità politica del Pd ogni qualvolta viene meno il gioco democratico e l’agibilità di poter esercitare il proprio libero ruolo di iscritti e militanti allo stesso partito, l’organizzazione ad un più alto livello è costretta ad intervenire per ripristinare le regole democratiche, per come stabilito dalla statuto e dal comune convincimento politico.
A questo punto e nel merito, più volte ho dato la mia disponibilità a ritrovare il bandolo della matassa, ad individuare le ragioni dello stare insieme, quasi costringendo le parti in causa a far emergere le ragioni comuni rispetto a litigi e divisioni personali.
Sono testimone insieme al commissario del circolo, Pino Tomasello, del fallimento di questi tentativi, al punto che, nell’ultimo incontro organizzato, una delle due parti, fin dall’inizio della discussione ha deciso di abbandonare l’incontro profferendo frasi offensive e lesive della dignità delle persone presenti.
Di fronte a tale stallo, e di fronte a tale livello di incomunicabilità, il Pd di Chiaravalle resta commissariato, poiché allo stato attuale non vi sono le condizioni minime per ristabilire un equilibrio di sana convivenza tra le due parti. E’ del tutto evidente, che in una situazione di questo tipo risulta del tutto inutile ripetere stancamente che la soluzione dovrebbe essere la fissazione del congresso cittadino, perché in tale situazione, tutto si ridurrebbe ad una conta interna fratricida, mettendo a repentaglio il buon nome del Pd provinciale, regionale e nazionale. Tale convincimento è ancor più dovuto per il rispetto che si ha per l’importante centro delle pre serre catanzaresi e per la democratica e civile comunità di Chiaravalle.
Come Pd provinciale respingiamo tale atteggiamento di chiusura e ostilità preconcetta. Così come, è bene chiarire, che qualsiasi trattativa che sarà sviluppata da singoli iscritti per le prossime amministrative d’autunno, al fine di delineare alleanze, candidature e scelte politiche in nome e per conto del partito democratico, è del tutto inutile ed illegittima.
Come è logico prevedere, si potrà liberamente intavolare qualsivoglia discussione sui massimi sistemi, ma è del tutto evidente, che stante la situazione di grave divisione interna, tali discussioni saranno sviluppate individualmente, naturalmente per quello che in questo senso possono contare.
Ad ogni buon conto, il Pd provinciale si adopererà testardamente per mettere insieme le due parti contrapposte, per il bene della comunità di Chiaravalle e per ritornare protagonisti nei prossimi appuntamenti elettorali".
Gianluca Cuda - Segretario provinciale del Pd di Catanzaro
Riceviamo e pubblichiamo
"La pandemia da Covid19 ha reso drammaticamente più evidenti ed accentuate le diseguaglianze che, da molto tempo, caratterizzano la vita degli italiani. Soprattutto le donne e i giovani stanno pagando lo scotto maggiore. E’ necessario accelerare la ripartenza di tutto il sistema paese, avendo come agenda degli obiettivi precisi. Le donne del Partito democratico, in un recente seminario on line, hanno discusso sul tema della ripartenza, proponendo un nuovo patto sociale per la costruzione di una società ed un sistema più giusto. Un progetto che hanno voluto denominare Women New Deal, in analogia con l’imponente piano di riforme economiche e sociali che consentì agli Usa di combattere e superare la grave crisi economica del 1929. Un modo per sottolineare la rilevante crisi economica e sociale del Paese, aggravata oltremodo dagli effetti della pandemia. Il dipartimento nazionale pari opportunità e famiglia del Pd presieduto da Lucia Bongarzone ha costituito un importante gruppo di lavoro composto da rappresentanti provenienti da tutta Italia tra queste anche la calabrese Emanuela Neri, della segreteria provinciale del Pd di Catanzaro. Il team ha già aperto i lavori con un primo incontro. L’obiettivo riuscire a creare sinergia tra il livello istituzionale e le sensibilità territoriali al fine di mettere in campo una serie di proposte per l’affermazione di una società più giusta. Fra queste, spiccano le politiche attive per l’aumento e il sostegno dell’occupazione femminile, soprattutto giovanile; investimento di risorse per la creazione di un’efficiente rete integrata di servizi sociali, così come per una medicina territoriale la cui insufficienza ed inefficienza, soprattutto in alcune aree del Paese, ha influito negativamente nella gestione della pandemia; rilanciare l’importante e decisivo settore della scuola per la crescita e formazione delle nuove generazioni. Azioni forti e decisive di lotta agli stereotipi per un progetto di vita ambizioso e libero dunque sulla scuola diventa necessario un investimento strategico per il futuro dell’Italia. Adesso, con il recovery fund, le risorse economiche ci sono, non sono concessi alibi. E’ solo questione di volontà e scelta politica. Il Governo che sta per essere varato nei prossimi giorni a guida Draghi, scongiurata ogni cattiva sorpresa, può essere uno straordinario acceleratore anche per il raggiungimento degli obiettivi indicati nel nuovo patto sociale elaborato dalle donne del Partito democratico".
Dipartimento pari opportunità e famiglia - Partito Democratico
Riceviamo e pubblichiamo
"Nella giornata di ieri, molti cittadini di Piscopio si sono riversati su viale della Pace, presso il punto allestito per i tamponi, sulla base di una lista di nomi redatta in modo 'informale' da due consiglieri comunali. Tale lista si è sovrapposta a quella ufficiale prodotta dall'Asp, generando confusione sia per gli operatori sia per i cittadini, paralizzando di fatto l’attività di screening e determinando l’intervento delle forze dell’ordine a presidio del drive in. Un fatto gravissimo che ha portato al corto circuito di un servizio fondamentale del sistema di prevenzione e tutela della salute pubblica, verificatosi ad opera di consiglieri comunali con modalità del tutto anomale e per finalità clientelari, estranee al senso di responsabilità ma anche al semplice buonsenso. Ciononostante, nella sessione odierna del consiglio comunale, il sindaco ha ritenuto opportuno giustificare e legittimare -anziché disapprovare in maniera chiara -l’operato dei due consiglieri. Ancora una volta, purtroppo, in conformità allo stile dimostrato da questa amministrazione, si preferisce una gestione certamente utile a recuperare qualche voto in più, ma che compromette la tutela degli interessi generali. L’amministrazione comunale avrebbe dovuto coordinarsi con l’Azienda sanitaria nel rispetto delle norme e dei protocolli per l’emergenza. Siamo tutti stanchi di vedere rappresentanti delle istituzioni che, per alimentare una campana elettorale permanente e farsi inopportuna pubblicità personale, continuano a scherzare con i diritti dei cittadini".
Partito democratico Vibo Valentia
Riceviamo e pubblichiamo.
Il senatore Nicola Morra, eletto in Calabria con altri diciassette parlamentari del Movimento Cinque Stelle, massimi rappresentanti dei calabresi dunque, ci ha detto ieri, insieme ad una lunga serie di altre imbarazzanti considerazioni, che “ognuno ha la classe politica che si merita".
Rimaniamo sconcertate dalla vacuità di tali dichiarazioni e ci chiediamo chi immagina di star rappresentando Morra tra i banchi parlamentari, oltre al suo ego. Quale mandato sta svolgendo se non quello conferitogli dal popolo calabrese?!
Il ruolo che ricopre, anche in seno alla presidenza della Commissione nazionale antimafia, presupporrebbe una maggiore capacità di pensiero e di analisi, ci saremmo aspettate una riflessione più profonda ed una proposta seria da parte sua e del suo partito in un momento tra i più difficili per la nostra regione e non certo un attacco frontale di questo tipo, di malcelato ed ingiustificato risentimento verso i calabresi. Vuole forse coprire le gravi responsabilità del suo partito sulle scelte del primo decreto Calabria e sulla nomina del generale Cotticelli a capo della sanità calabrese?! Il dubbio ce lo poniamo.
Il tentativo di svilire le scelte democratiche degli elettori e la libertà di candidarsi a rappresentarli da parte della compianta presidente Santelli rischia addirittura di facilitare la ndrangheta, gli interessi illeciti e le azioni di corruttela. Sappiamo bene come il crimine organizzato sguazzi dentro la delegittimazione dei poteri dello Stato e dei diritti costituzionali, Morra non può prestare il fianco a tali ingenuità. Ci chiediamo se sia in grado di svolgere il suo ruolo di presidente dell’antimafia e rimandiamo al suo partito una seria riflessione in merito. Intanto ci chieda scusa per la sua uscita inopportuna e pericolosa, lo deve almeno a quella maggioranza di elettori calabresi che li hanno scelti alle ultime elezioni politiche. Insomma, si ricordi che è massimo rappresentante di quella famosa classe politica di cui parla, provi a smentire se stesso.