Medico ricercato dalla giustizia Usa rintracciato in Calabria
Letteralmente "Pill mill" può essere tradotto come “mulino per pillole”, ed è l’espressione usata in Nordamerica per descrivere una struttura illegale che assomiglia a una normale clinica del dolore, ma che prescrive regolarmente antidolorifici (narcotici) senza anamnesi, monitoraggio medico o documentazione.
Le fabbriche di pillole contribuiscono all'epidemia di oppioidi negli Stati Uniti e sono oggetto di una serie di iniziative legislative a livello statale.
E' con tale accusa che, fino a ieri, era ricercato Luigi A. Palma, noto anche come Jimmy Palma, medico oculista, romano d’origine, trasferitosi per 25 anni in Florida, e fermato a Gerace (Rc) ad un posto di controllo dai carabinieri della Compagnia di Locri.
I militari, insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, che viaggiava a bordo di un’auto condotta da un 66enne originario della Locride, hanno proceduto ad un approfondito controllo sul 54enne, scoprendo che sul suo conto pendeva un'ordinanza d'applicazione della misura coercitiva della custodia in carcere, disposta a maggio scorso dalla Corte d’appello di Roma, in seguito al decreto d'estradizione verso gli Stati Uniti emesso dal ministro della Giustizia italiano.
L'uomo, attualmente associato al carcere di Locri, era già stato arrestato una prima volta nel 2018 e scarcerato per decorrenza dei termini della custodia cautelare.
Dal maggio scorso si era reso irreperibile, quando era stato spiccato nei suoi confronti il nuovo ordine d’arresto dalla Corte d’appello capitolina.
È accusato dal Dipartimento di Giustizia statunitense, insieme ad un altro italiano ed a cinque possessori di carta verde, di avere gestito cliniche per la cura del dolore in Florida ed in Tennessee, nelle quali sarebbero stati dispensati illecitamente antidolorifici (ossicodone, ossimorfone e morfina).
In particolare, i pazienti si sarebbero presentati nelle cliniche gestite dalla “Urgent care & surgery center enterprise - Uscs”, nelle quali avrebbero ricevuto i farmaci loro prescritti, una parte dei quali sarebbe stata consegnata agli spacciatori, che avrebbero pagato loro le visite mediche, per rivendere i medicinali nel mercato nero.
Come riportato nell'atto di accusa, il traffico di dodici milioni di dosi di narcotico spacciate in sei anni sotto forma di farmaci per il dolore – ha generato profitti per 21 milioni di dollari e “circa 700 pazienti aziendali Ucsc sono morti e una percentuale significativa di quei decessi, direttamente o indirettamente, sono stati il risultato di un sovradosaggio di stupefacenti prescritti.”
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