Bando edilizia sociale, rinviato a giudizio il vicepresidente del consiglio regionale Gentile

Il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Gentile (Ncd), è stato rinviato a giudizio nell'ambito di una inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sulle presunte irregolarità nel bando regionale per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale. L'inchiesta fa riferimento alla passata legislatura, quando Gentile rivestiva la funzione di assessore regionale ai Lavori pubblici nella giunta presieduta da Giuseppe Scopelliti. Oltre al politico cosentino, il gup Pietro Carè, ha rinviato a giudizio i dirigenti regionali Giovanni Laganà, Domenico Pallaria, Filippo Arillotta e Antonio Capristo. Non luogo a procedere, invece, nei confronti di William Grimoli, Giovanni Pianini, Fiore Cava, Antonio Tallarico, Bina Sprovieri e Giuseppe Chimenti. Il bando, da cui è scaturita l'inchiesta, aveva determinato la pubblicazione di una graduatoria dei benificiari, cui aveva fatto seguito un'integrazione. Secondo l'accusa, il provvedimento successivo avrebbe modificato l'esito del bando, determinando "un ingiusto vantaggio patrimoniale a talune imprese cooperative". I sostituti procuratori Domenico Guarascio e Fabiana Rapino avevano contestato varie ipotesi di abuso d'ufficio e falso ideologico in atto pubblico

 

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L'opposizione dorme, Oliverio pure

 Sei io fossi nei panni di Oliverio, pagherei per avere un poco di opposizione; Guccione a parte, che però non vale perché è comunista e perché si oppone poco. Io dico avere un’opposizione forte e dura, decisa, inesorabile. Un’opposizione con cui dibattere con asprezza, ma anche con occasione di chiarimento e spiegazione e confronto. Per esempio, quando io gli ripeto che non fa cultura e non ha uno straccio di assessore al ramo o roba del genere, rispondere che non è vero, che la cultura la fa… e dire quando, dove… Mai una parola! Guccione da una parte, nei suoi molti e consapevoli limiti; io, ma senza la benché minima risposta… e basta. Tutto il resto della Calabria, sta con Oliverio. Ci sta, per forza, la sua maggioranza; con qualche lieve scricchiolio, qualche vagito di protesta: ma nel PD è normale, il PD sono cento partiti accostati. Comunque sono mesi che non si sente un colpo di tosse, a parte il detto Guccione con molta calma. Ci sta il centrodestra (???) di Gentile, oggi al governo a Roma. Quanto a Forza Italia, la Santelli & C. dormono che al confronto Aligi soffriva d’insonnia. Un tale silenzio è così scandaloso che non possiamo attribuirlo solo a incapacità: ci covano non una ma un congresso di gatte calabresi e non. I giornali e le tv mantengono rigorosamente un atteggiamento pilatesco, e fanno finta di niente; se non possono lodare, sorvolano. Eventuali manifestazioni di dissenso vengono censurate con il metodo della pacca sulla spalla. Non parliamo degli intellettuali, scrittori, poeti, musicisti, cantanti, filosofi, professori e dotti vari, i quali semplicemente non esistono, e sull’inesistenza guadagnano qualcosa. Così Oliverio, che non sta combinando granché né lui né la sua Giunta di Alto Profilo, non ha nemmeno chi lo provochi, chi lo pungoli, chi faccia quello che in ogni sistema sano fa una corretta e seria opposizione. Volete vedere che in Calabria sono tutti amici?

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