Donna travolta e uccisa da un furgone, individuato il presunto pirata della strada
È stato individuato il presunto pirata della strada ritenuto responsabile di aver investito e ucciso intorno alle 18 di ieri, una ragazza di 26 anni. È un ragazzo di 21 anni D.B.A. residente a Montalto Uffugo (Cs) arrestato nella notte dai carabinieri della Compagnia di Rende con l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso.
L'incidente è avvenuto in via Pietro Mascagni, a Montalto Uffugo, dove la giovane stava camminando sul ciglio della strada insieme al marito e alla sorella, quando è stata travolta da un mezzo. Il conducente, dopo lo scontro, si è dileguato senza prestare soccorso. Un passante ha segnalato ai Carabinieri il corpo della donna a terra, privo di sensi. I militari hanno quindi fatto scattare i soccorsi e la vittima, in gravissime condizioni, è stata trasportata in ospedale a Cosenza dove poi è deceduta a causa delle lesioni riportate. In seguito all’accaduto gli uomini dell'Arma hanno avviato le indagini riuscendo a individuare il presunto pirata della strada. Sul luogo dell’incidente i carabinieri hanno rinvenuto anche frammenti del faro del furgone che ha travolto la giovane. I militari hanno quindi controllato a tappetto l'intera cittadina fino a quando non sono riusciti ad individuare un Iveco Daily, con danni al faro anteriore destro, compatibili con la dinamica dell’incidente e con quanto rinvenuto sul posto. I carabinieri hanno pertanto fermato il ragazzo che aveva in uso il mezzo, di proprietà di una società di servizi, al quale hanno chiesto di spiegare come il furgone si fosse danneggiato. Dopo i primi tentennamenti, il 21enne avrebbe ammesso le proprie responsabilità dichiarando di non essersi accorto di quanto accaduto e ritenendo di aver preso una buca. Al vaglio degli inquirenti anche l'analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza pubblica e privata, presenti vicino al punto dove la donna è stata investita. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre l’arrestato è ai domiciliari come disposto dalla Procura della Repubblica di Cosenza.
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