Wanda Ferro (Fdi): "Finanziamenti ad orologeria ai Comuni, scenario da voto di scambio politico-istituzionale"

Riceviamo e pubblichiamo

"E’ passato oltre un anno e mezzo dalla firma del Patto per il Sud tra Oliverio e Renzi a Reggio Calabria, e solo oggi, in piena campagna elettorale, si dà il via alla programmazione per gli interventi in settori delicati quali quelli della depurazione, la cui messa in cantiere non partirà prima della fine del 2019 e la metà del 2020, e della difesa del suolo. La scelta di chiamare in questi giorni i comuni alla sottoscrizione delle convenzioni non appare quindi casuale, soprattutto quando a scorrere la lista delle amministrazioni beneficiate, soprattutto nel Vibonese, emerge la vicinanza politica dei sindaci al candidato del centrosinistra nel collegio. Una coincidenza, anche questa, per un governo regionale che il clima elettorale sembra essere riuscito a stimolare nel recuperare il tantissimo tempo perduto. Ma tra gli interventi ad orologeria sembrano esserci anche i lavori pubblici finanziati attraverso la legge 24: secondo i bene informati ci sarebbe qualche vice sindaco del basso Ionio catanzarese, legato da rapporti strettissimi al candidato del collegio, che avrebbe già in mano una bozza di decreto di finanziamento, dall’incerta copertura finanziaria, mentre molti altri primi cittadini sarebbero stati rassicurati con la promessa di un appuntamento con il governatore. Spero che queste indiscrezioni non siano vere, altrimenti si tratterebbe di uno scenario da voto di scambio politico-istituzionale, con le bozze di decreto mostrate ai sindaci come le scarpe spaiate date da Achille Lauro agli elettori: la destra prima del voto e la sinistra a risultato acquisito. Ma non solo, anche il settore della gestione dei rifiuti non sfugge al sospetto di ingerenze politiche. Ad esempio sarebbe bene che la Regione chiarisse la ragioni della nomina, qualche tempo fa, del sindaco di Sant’Onofrio - anch’egli vicino al candidato democratico - quale consulente del Dipartimento Ambiente per il Piano regionale di gestione dei rifiuti: un incarico che gli ha fatto assumere contestualmente il ruolo di controllore e controllato. Un evidente conflitto di interessi considerato che nel suo comune insiste il progetto di realizzazione di una discarica privata che vede interessata un’azienda amministrata dal sindaco di Vazzano, anch’egli probabilmente sostenitore del candidato del centrosinistra".   

Wanda Ferro, candidata alla Camera per Fratelli d'Italia

 

 

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Inchiesta Robin Hood: indagini chiuse, 18 persone indagate

Sono diciotto gli avvisi di conclusione indagini consegnati ad altrettante persone indagate nell’ambito dell'inchiesta Robin Hood.

I reati contestati a vario titolo sono: truffa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione, peculato, turbativa d'asta ed abuso d'ufficio.

Tra gli indagati figurano: l'ex assessore regionale al Lavoro, Nazzareno Salerno (attualmente ai domiciliari); l'ex presidente di Calabria Etica, Pasqualino Rupero; l'ex direttore generale del Dipartimento regionale lavoro Vincenzo Caserta; il funzionario di Equitalia Vincenzo Spasari; gli avvocati Francesco Masciari e Valerio Grillo; Damiano Zinnato, cognato del presunto boss Luigi Mancuso di Limbadi assunto in Calabria Etica.

L'inchiesta mira a per far luce sull'appropriazione dei fondi destinati al Credito sociale. In particolare, l'attività della guardia di finanza di Vibo Valentia e del Ros di Catanzaro avrebbe accertato l'esistenza di un presunto "comitato d'affari" che avrebbe distratto i finanziamenti comunitari vincolati al progetto regionale "Credito sociale", indirizzandoli su conti correnti di societa' private, anche all'estero

Concluso il tour enogastronomico alla scoperta Greco di Bianco

Si è concluso positivamente il press tour enogastronomico nella zona di produzione del Doc Greco di Bianco che ha visto la presenza di giornalisti specializzati nel settore agroalimentare, provenienti da tutta Italia, alla scoperta di un territorio caratterizzato da luoghi con una storia millenaria, una natura incontaminata ed un notevole patrimonio enogastronomico. L'iniziativa è stata organizzata dal Comune di Bianco (RC) in collaborazione con l'UNAGA (Unione nazionale dei giornalisti agricoli e agroalimentari italiani, Gruppo di specializzazione della FNSI), la Regione Calabria, il Comune di Casignana, la Proloco di Bianco, l'Università Mediterranea di Reggio Calabria, l'ARSAC, l'Associazione Città del Vino e le aziende vitivinicole locali. I giornalisti hanno potuto incontrare i produttori che lavorano con impegno e passione per ridare prestigio a vini e vitigni autoctoni con una tradizione millenaria che rischiavano l'oblio. Particolarmente apprezzati sono stati i pregiati e rinomati vini passiti Greco di Bianco, tra i primi vini ad aver ottenuto la Doc, e il Mantonico Igt. Coinvolgente la vendemmia notturna in cui i partecipanti, partiti per gioco e curiosità, si sono lasciati travolgere dall'attività, vendemmiando per ore, forbici alla mano, il Greco di Bianco al chiaro di luna. Le uve di questo vino, infatti, vanno raccolte rigorosamente a mano, stese delicatamente su graticci di canna al sole (alcuni produttori usano tecniche più moderne) per un processo di appassimento che può produrre, una riduzione fino al 35% del peso. Al termine di questa operazione si procede con la pigiatura e la torchiatura. La resa massima di uva in vino al consumo non deve essere superiore al 45%. Il Greco di Bianco, dal colore giallo ambrato e dal particolare profumo di zagara, è stato più volte definito "nettare degli Dei" e nel 1980 gli è stato attribuito il marchio Doc. Il Mantonico (di colore giallo citrino e sapore pieno) il cui nome deriva dal greco mantonikòs (profeta) era, come il Greco, particolarmente apprezzato dai sacerdoti dell'antica Locri Epizephiri in quanto si credeva che questi vini avessero virtù divinatorie, afrodisiache e terapeutiche. In questo territorio storia e leggenda si intrecciano. Sembra, infatti, che le primi viti siano state portate da alcuni coloni greci sbarcati a Capo Bruzzano nell'VIII secolo a.C.. Un'altra storia narra che, nel 560 a.C, 10 mila Locresi riuscirono nella titanica impresa di sconfiggere l'esercito Crotonese, composto da 130 mila uomini, dopo abbondanti libagioni con un vino locale che infuse loro coraggio e vigore. I partecipanti hanno fatto un tuffo nel passato visitando la Villa romana di Casignana (una sorta di Villa Armerina, splendida ed ancora da scoprire) ed alcuni antichi palmenti risalenti all'epoca della Magna Grecia nel bosco di Rùdina-Ferruzzano. I palmenti, scavati nella roccia, sono vasche per la vinificazione utilizzate fin dall'antichità (nella zona ne sono stati censiti almeno 700) per la pigiatura dell'uva e la fermentazione dei mosti. Tra i punti di attrattiva del tour il Museo del Vino, istituito dal Comune di Bianco per la conoscenza e conservazione degli antichi strumenti del processo di vinificazione e della valorizzazione del territorio, che sarà aperto al pubblico a breve. Di grande interesse è stato anche il convegno sul tema "Il Greco di Bianco Doc e il Mantonico Igt raccontano la storia del territorio: come valorizzarli?" tenutosi, con la presenza di esperti del settore, nella splendida cornice della Villa romana di Casignana. Tra i partecipanti all'incontro, moderato dal presidente Unaga Mimmo Vita: Mauro D'Acri (Consigliere regionale con delega all'Agricoltura), Seby Romeo (Consigliere regionale), Aldo Canturi (Sindaco di Bianco), Rocco Zappia e Maria Teresa Russo (Università Mediterranea di Reggio C.), Claudio Fuoco (ARSAC), Claudio Saporito (Presidente Consiglio comunale di Bianco), Gennaro Convertini (Federazione Italiana Sommelier), Saveria Sesto (Associazione Città del Vino), Carmine Maio (responsabile Settore vitivinicolo Regione Calabria), Vito Crinò (Sindaco di Casignana), Andrea Musmeci (Presidente ARGA Calabria). Tra i punti emersi, la necessità di aggregarsi. I produttori locali, in questi anni, hanno lavorato molto bene recuperando la coltura dei vigneti autoctoni, avviando l'ottimizzazione del processo produttivo, curando la comunicazione dei propri marchi. Accanto alle aziende di eccellenza coesistono aziende che devono migliorare (per es. per controllare le fitopatie, per introdurre la refrigerazione o per migliorare la commercializzazione) ma che, essendo di piccole dimensioni, non possono permettersi un tecnico. Occorre, quindi, che i produttori si consorzino, in modo da ottimizzare le fasi di produzione e fare "massa critica" così da adottare strategie di comunicazione e marketing e costruire un "brand" capace di attestare sul mercato internazionale il vino passito. Il Greco di Bianco e il Mantonico hanno tutte le carte in regola per diventare gli ambasciatori del gusto della Riviera dei Gelsomini.

 

 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rapani (FdI - An): "La Regione Calabria mortifica i veri luoghi d'arte e della cultura"

“E venne il giorno del Ringraziamento! Una pioggia di ringraziamenti! Cinquemilioniottocentoquarantamila euro di finanziamenti distribuiti dalla Regione Calabria, con manovre incomprensibili, a una settantina di eventi detti culturali su buona parte del territorio. Non manca nulla: dal teatro alla musica, fino alle feste del libro e alle sagre paesane, il tutto in odor di antimafia. Con un aumento, in corso d’opera, di ben duemilioni di euro, rispetto ai quasi quattromilioni iniziali. 'Panem et Circensens,' dicevano i Padri Latini. In Calabria, il panem manca. Ma in quanto a giochi circensi estivi non ci facciamo mancare nulla". Questo lo sferzante abbrivio di una nota redatta dal coordinatore regionale di FdI - An, Ernesto Rapani. "Del resto - prosegue Rapani - come si ringraziano i grandi elettori, se non rallegrandone i territori? A farne le spese, in ogni caso, restano i veri luoghi dell’Arte e della Cultura. A Monasterace, per esempio, il Tempio di Kaulon continua a rischiare il crollo a mare e sulle spiagge si possono pescare reperti archeologici abbandonati; a Bova Marina, i resti delle più antiche sinagoghe ebraiche d’Europa languono sotto i pilastri della 106; la grandiosa Piana di Sibari (che va dagli Scavi Archeologici, al Castello di Corigliano, al Codex Purpureus, agli Scavi di Castiglione di Paludi,) somiglia ad una landa desolata; i luoghi della Fede, Santuari, Certose, Conventi Basiliani, non vengono nemmeno menzionati a dovere nelle guide ufficiali; i musei restano chiusi alle visite dei pochi turisti…. Ma, del resto, basta che ci sia “#upeperoncinu” che fa tanto Calabbbria…” . Il Coordinamento Regionale di Fratelli d’Italia AN mette la sordina alle trombe del Palazzo e stigmatizza la decisione della Giunta Oliverio di destinare quasi seimilioni di euro per finanziare un ristretto numero di eventi estivi, sparsi nelle cinque provincie, dimenticando lo stato reale dell’enorme patrimonio culturale e artistico della Calabria. "L’uso del denaro pubblico - conclude Rapani - dovrebbe conoscere più nobili parsimonie e più specifici impieghi, che consentano, sì, di creare possibilità di lavoro, ma continuo nel tempo e sicuro. Lo sfarzo delle luminarie dura una notte, il recupero di un mosaico, l’eternità. Insomma non si possono sperperare in piazza i soldi destinati alla valorizzazione del patrimonio culturale che se debitamente tenuto in considerazione dovrebbe rappresentare la valorizzazione della vera industria naturale “Il Turismo” con il quale creare posti di lavoro e sviluppo economico".

Mare sporco in Calabria, lo avevamo preannunciato un mese fa

Niente di nuovo sotto il sole. Anche quest’anno, infatti, il mare calabrese si tinge di un ampio spettro d’innaturali colori che ne deturpano la bellezza. Il numero delle segnalazioni che, ogni giorno, i malcapitati turisti recapitano alle testate giornalistiche regionali non si conta neppure. A cercare di smuovere le acque ci ha pensato il neo sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, che ha presentato un esposto in Procura per denunciare il pessimo stato in cui versa il mare che bagna la costa lametina. Eppure, poco più di un mese fa, con grande enfasi, in un comunicato il Presidente della giunta regionale Mario Oliverio aveva annunciato un investimento di otto milioni di euro destinato al finanziamento “di  un programma di efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione nei Comuni costieri della Regione Calabria”. La nota, diramata dall’ufficio stampa della giunta regionale, sosteneva, tra l’altro, che il “ provvedimento, oltre a rendere funzionali ed efficienti gli impianti di depurazione dei Comuni costieri, rappresenta anche una grande boccata d'ossigeno per gli amministratori di quei Comuni che hanno risposto all'iniziativa della Regione e che ora potranno guardare con più ottimismo al periodo estivo". A rileggere oggi i toni trionfali contenuti nel comunicato viene quasi da ridere. Ma, a suscitare un’amara ilarità, che rasenta lo sdegno, sono le considerazioni acritiche, all’epoca, proposte dagli immarcescibili corifei del potente di turno. A rileggere le cronache di quei giorni, infatti, non si trova un distinguo, una puntualizzazione, un dubbio o un’ombra di scetticismo. Tutti, o quasi, hanno incensato l’iniziativa, grazie alla quale, il mare calabrese, a loro dire, sarebbe stato più limpido dell’acqua dell’Eden. Siamo stati tra i pochi, se non gli unici, a mettere in rilievo l’infondatezza delle ottimistiche previsioni. In un articolo, che riproponiamo, il 12 giugno, nell’evidenziare il ritardo con cui era stato varato il provvedimento eravamo stati facili profeti nell’avvertire che i turisti, neppure, quest’anno avrebbero trovato il mare cristallino che una regione come la Calabria potrebbe e dovrebbe avere.

Per leggere l'articolo che avevamo pubblicato il 12 giugno scorso nel quale avevamo preannunciato che, anche quest'anno, il mare calabrese sarebbe stato tutt'altro che cristallino, clicca su link: Calabria ultima regione d’Europa: un motivo ci sarà!

 

 

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Greco (Oliverio Presidente): "Ai parlamentari calabresi manca l'orgoglio dell'appartenenza"

“Mi sarei aspettato che a rispondere alle inqualificabili e inopportune dichiarazioni fatte da Vittorio Sgarbi prima e da Matteo Renzi poi sulla Calabria, fossero stati i parlamentari eletti nella nostra regione, ma con mio sommo rammarico registro l'ennesimo assordante silenzio di una classe politica che è evidentemente priva dell'orgoglio dell'appartenenza”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare della lista ‘Oliverio Presidente’, Orlandino Greco.“Bene ha fatto, dunque, il presidente Oliverio a replicare a quelle affermazioni per difendere una terra ricca di storia, cultura e tradizioni millenarie. Questa - aggiunge Greco -  è la terra di Zaleuco di Locri, di Tommaso Campanella, di Gioacchino da Fiore, di Bernardino Telesio.  E' in Calabria che Platone e Aristotele appresero gran parte delle loro conoscenze da Timeo, Euticrate e Arione.  Io rivendico con orgoglio la nostra storia e non consento a nessuno – sottolinea con forza Orlandino Greco - tantomeno ad un fine intellettuale come Sgarbi, di esprime sentenze condizionate da pregiudizi insopportabili. Io sono orgoglioso degli imprenditori caparbi che con sacrifici e dedizione hanno scelto di rimanere a lottare in Calabria per non prendere la via dell'emigrazione. Sono orgoglioso dei commercianti che al Tuttofood hanno mostrato i prodotti calabresi che esprimono da soli la forza di una comunità e la storia di una terra. Sono orgoglioso – prosegue ancora Greco -  dei tanti giovani che non hanno trovato spazio in Calabria ma stanno dimostrando al mondo cosa significa avere grande forza di volontà, talento e senso del sacrificio.  Sono orgoglioso di tutti i calabresi che ogni mattina si svegliano sapendo di dover partire sempre da -1 rispetto al resto dell'Italia". “Che la Calabria non è il Veneto, è vero – dice Orlandino Greco - ma il problema è che la Calabria non è la Calabria. Non lo è per le responsabilità di una classe dirigente, politica e non, che fino ad oggi ha utilizzato i nostri territori per fini privatistici. Ma non lo è anche perché i governi nazionali, dall'Unità d'Italia fino ad oggi, favorendo il nord, hanno in maniera scellerata impoverito una terra che fino al 1861 rappresentava un punto d'eccellenza per tutta l'Europa. Non lo è perché la classe politica nazionale ha guardato alla Calabria come un problema da risolvere, come un'emergenza da affrontare, senza mai fermarsi a guardare i tesori naturalistici, storici e culturali che in essa si celano e che rappresenterebbero un'opportunità importante per l'Italia. E' da qui, è dalla Calabria che si parte per scrivere una seconda Unità d'Italia. Senza secessioni, né rivendicazioni. Si riparte dai nostri talenti – conclude Greco -  dai prodotti della nostra terra, dalla bellezza dei nostri luoghi. La Calabria non è il Veneto, è vero, è la Calabria".

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