Successo per “La cameriera brillante” che chiude la rassegna teatrale Vacantiandu al Teatro Comunale di Catanzaro
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Si chiude con l’ennesimo successo la seconda annualità della rassegna teatrale Vacantiandu con la direzione artistica di Diego Ruiz, Nico Morelli e la direzione amministrativa di Walter Vasta.
Ad andare in scena sul palco del Teatro Comunale della città capoluogo è stata la Compagnia teatrale “I Vacantusi” di Lamezia Terme, con lo spettacolo, realizzato in collaborazione con l’Associazione Maschera e Volto, "La cameriera brillante" di Carlo Goldoni, regia di Imma Guarasci.
Una bella e vivace commedia in costume che ha trasportato il pubblico nella fascinosa atmosfera della Venezia settecentesca tra trine, merletti, parrucche, ventagli e minuetti.
La scenografia cartonata, curata da Maria Faragò, ha disseminato lo spazio scenico di “segni”, delimitando idealmente i vari ambienti: uno specchio e una seduta per la camera da letto, un tavolo per quella da pranzo, una poltrona per il salotto, una cassapanca, un trespolo portafiori…
Il rapporto interno/esterno è stato invece risolto con leggere tende a filo in un continuum spaziale tra palcoscenico e backstage. Un suggestivo effetto pittorico in bianco e nero ha così incorniciato i personaggi nei loro costumi dai colori smaglianti.
Siamo a Mestre, nella casa di villeggiatura del burbero e avaro mercante Pantalone interpretato da un Nico Morelli in gran forma.
La casa è governata da Argentina la “cameriera brillante”, una sorta di serva-padrona a cui Sabrina Pugliese dà carattere e personalità con battute argute e movimenti scenici di grazia e leggerezza.
Le sue padroncine, l’acida Clarice (Rita Scalzo) e la dolce Flaminia (Angela Gaetano), grazie alla sua trovata di rappresentare una “commedia nella commedia”, riusciranno a coronare il loro sogno d’amore rispettivamente con il nobile Ottavio (Walter Vasta) e con il parvenu Florindo (Ruggero Chieffallo).
A completare la schiera dei personaggi il padrone della casa (Vincenzo Muraca) e i due servi, impiccioni ed afflitti da una fame eterna, Brighella (Rosa Aiello) e Traccagnino/Giangurgolo (Nunzio Santoro).
La commedia fa parte della cosiddetta riforma goldoniana che mirava all’innovazione dei caratteri teatrali, a discapito delle solite maschere che limitavano l’analisi psicologica e comportamentale del personaggio.
In questo contemporaneo adattamento drammaturgico ed allestimento scenico, la regia di Imma Guarasci ha inteso proporne i dettami. Il testo è stato ridotto e adattato per renderlo più attuale e aderente all’interpretazione degli attori e alla fruizione degli spettatori. La messinscena è frutto di un laboratorio di Teatroterapia che ha rappresentato per I Vacantusi la possibilità di essere protagonisti di una commedia “meta-teatrale” e di lavorare individualmente sui propri personaggi superando i confini degli spazi convenzionali del palcoscenico.
Le maschere in cartapesta che rievocano inizialmente quelle della Commedia dell’Arte si trasformano poi in “caratteri” da commedia: le pagine di Goldoni vengono così “riscritte” in scena dagli stessi protagonisti.
Le coreografie ripropongono una versione “moderna” del minuetto e di danze d’epoca contaminate dalle azioni sceniche dei personaggi.
Lo spettacolo è stato accolto con calorosi applausi dal numeroso pubblico presente.
Al termine della commedia Nico Morelli e Walter Vasta, rispettivamente direttore artistico e direttore amministrativo della rassegna Vacantiandu hanno voluto ringraziare ancora una volta il direttore del Teatro Comunale di Catanzaro, Francesco Passafaro e tutto il suo staff per l’accoglienza e la preziosa collaborazione ricevute durante lo svolgimento dell’intera rassegna e hanno poi consegnato la tradizionale maschera in ceramica alla regista Imma Guarasci e a Michele Mirabello, presidente della Commissione Cultura della Regione Calabria per il sostegno nei confronti dell’Associazione teatrale I Vacantusi.