Preiti chiede le dimissioni del sindaco di San Calogero: "Comune in un vicolo cieco"
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"E’ davvero incredibile che, ancora una volta, il sindaco, vorrebbe apparire vittima e non artefice della vicenda che riguarda la cattiva gestione politica amministrativa che ha condotto il Comune di San Calogero, da lui guidato, in una direzione che porta ad un vicolo cieco e che fino a pochi anni fa era del tutto inimmaginabile". Dichiarazioni, queste, di Giuseppe Preiti, consigliere comunale di minoranza che interviene in merito all'attuale situazione dell'ente municipale. "Il sindaco - sostiene l'esponente dell'opposizione - deve sapere infatti, come sicuramente è a sua conoscenza, che l’avviso conclusioni indagini è stato emesso in seguito alla relazione formata di 800 pagine del dottor Barreca, nominato dalla Prefettura in sede di accesso agli atti che successivamente ha portato allo scioglimento del Consiglio Comunale. Appare quindi improbabile che il Tribunale di Vibo Valentia possa archiviare la posizione. E ciò dovesse avvenire, tanti auguri. Ma cosi non fosse sarebbe un grave danno perché significa che la comunità sancalogerese si sarebbe affidata a persone che non l’avrebbero tutelata dal punto di vista della legalità amministrativa. I rilievi posti, dal sottoscritto sono stati dettati dal ruolo che occupava e occupa, quello di opposizione intransigente avverso certi atti che sono stati ritenuti non conforme al dettato legislativo. Certamente non sono stati dettati da motivi personali, né tanto meno da motivi di invidia di lavoro. Si deve rammentare che l’Arch. Mazzeo Vincenzo ha assunto servizio anche tramite il sottoscritto, quando era maggioranza, avendo approvato la delibera di Giunta Comunale. Se avesse voluto occupare quel posto, certamente non avrebbe, il sottoscritto, posto fine alla diatriba giudiziaria che contrapponeva il Mazzeo con il Comune di san Calogero per fatti scaturiti da diversi amministratori. Dispiace sentire ancora una volta dal Sindaco che eventuali responsabilità sarebbero del Mazzeo in qualità di ex tecnico. Non so quanto sia stato aiutato durante il periodo ante scioglimento. Comunque non spetta al sottoscritto difendere l’ex responsabile dell’UTC, il quale in cuor suo saprà distinguere il male dal bene, al di la del lessico che ognuno può usare o meno. Se è vero che l’elettore ha premiato la lista del sindaco, è anche vero che bisognerebbe analizzare il voto e le sue motivazioni". "D’altronde - è la considerazione del consigliere - se il TAR Lazio ha confermato lo scioglimento per infiltrazione mafiose ed il giudice ordinario non è entrato nel merito dell’incandidabilità una ragione c’è. Certamente non è quella che vorrebbe far passare il primo cittadino. Una delle ragioni sta nella perdita di credibilità sia a livello locale che a livello centrale, sapendo che fra poco la Corte di Appello di Catanzaro dovrà ritornare a decidere sull’incandidabilità che per indirizzo della Cassazione sarà quasi certamente dichiarata. Inoltre, in ordine al problema “NATURA” si deve evidenziare che l’amministratore si propone al corpo elettorale per risolvere i problemi e non per trovare sempre le stesse giustificazioni sterili, magari sostituendo professionisti con altri professionisti di fiducia, creando cosi il falso problema, come cioè che alla fine Natura rende. Appare scorretto contestare ad un professionista il compenso ricevuto. Forse gli altri professionisti nominati dal sindaco non vengono pagati? Forse, alcuni avvocati nominati dal primo cittadino non patrocinano vicende giudiziarie a persone vicine a Lui? Le querele, poi, sono la specialità del sindaco, che durante questi anni ha querelato gratuitamente delle persone che hanno contestato l’attività politico amministrativa, sia direttamente che tramite facebook, denunciando, peraltro, amministratori di banca e professionisti ecc. Che ne faccia un’altra al sottoscritto non importa, non sortirà alcun effetto come è avvenuto fino a questo momento. Concludendo, la politica deve rigenerarsi, deve diventare governo di tutti i cittadini, deve nascere il senso di appartenenza ad una comunità, e non come è avvenuto fino ad oggi, una politica sterile indirizzata verso alcuni a danno di altri, come se gli “altri” non sono cittadini del medesimo grado, che contribuiscono con i tributi e con tutto quello che hanno in termine di idee, progettualità ed altro alla crescita del paese. La concezione dell’IO” ha comportato un danno che sarà difficile riparare nell’avvenire, tranne se non rassegnasse le dimissioni e lasciasse che siano altre persone a interessarsi dei problemi della comunità sancalogerese, atteso che fino ad oggi non è risultato adeguato alle esigenze dell’itera comunità". Pertanto, piuttosto che preoccuparsi del futuro del sottoscritto, invito il sindaco e la sua fallimentare amministrazione, che non riesce a garantire nemmeno l’ordinario, a dimettersi, sarebbe un dovere morale - a giudizio di Giuseppe Preiti - nei confronti dei sancalogeresi, i quali non ne possono più".
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