Omicidio Damiano Vallelunga: ergastolo per due imputati

La Corte d’Assise di Locri ha individuato in Giuseppe Cosimo Leuzzi il responsabile dell’omicidio di Damiano Vallelunga, avvenuto nel settembre 2009  innanzi al Santuario di Riace, dove il presunto boss dei Viperari si recava in segno di devozione nei confronti dei Santi Cosma e Damiano. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, due sicari, sopraggiunti a bordo di una vettura rubata, riuscirono ad avvicinarsi a Vallelunga e, sotto una pioggia battente, fecero fuoco. Ad aiutare nella “missione” Leuzzi sarebbe stato Vincenzo Gallace: per entrambi il giudizio di primo grado prevede l’ergastolo con l’aggiunta della pena accessoria dell’interdizione legale e della “decadenza dell’esercizio della potestà genitoriale”. Ma le richieste dei magistrati della Dda Nicola Gratteri e Paolo Sirleo sono state accolte parzialmente dalla Corte presieduta dal giudice Bruno Muscolo perché l’obiettivo era il carcere a vita per 5 imputati. La Corte ha inoltre disposto il risarcimento di 7.500 euro in favore dei Comuni di Serra San Bruno, Riace, Caulonia, Monasterace, Stignano e Stilo che avevano optato per la costituzione in parte civile.

Ecco tutte le decisioni della Corte

Giuseppe Cosimo Leuzzi: ergastolo con isolamento diurno per un anno e sei mesi;

Antonio Leuzzi: assoluzione;

Vincenzo Gallace: ergastolo con isolamento diurno per un anno e sei mesi;

Agostino Vallelonga: 20 anni;

Bruno Vallelonga: assoluzione;

Antonino Belnone: 15 anni;

Cosimo Spatari: 20 anni e sei mesi;

Luca Spatari: assoluzione;

Roberto Umbaca: 17 anni e sei mesi;

Andrea Sotira: 26 anni;

Salvatore Papaleo: 20 anni.

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Omicidio Damiano Vallelunga, attesa la decisione della camera di consiglio

Si preannuncia complessa la camera di consiglio che dovrà decidere circa le 5 richieste di condanna al carcere a vita richieste dal pm relativamente alle vicende dell’inchiesta “Faida nei boschi”. Le accuse, per gli 11 imputati, vanno dall’omicidio al tentato omicidio, dall’associazione per delinquere di stampo mafioso all’intestazione fittizia di beni. A destare attenzione è soprattutto quello che viene ritenuto dagli avvocati della difesa un vuoto investigativo: si tratta dell’arco temporale che va dal mese di luglio (periodo di appostamento nei boschi delle Serre nei confronti di Damiano Vallelunga) al 27 settembre 2009 (giorno dell’omicidio del presunto boss dei Viperari presso il Santuario dei Santi Cosma e Damiano a Riace). Mandanti ed esecutori dell’omicidio di Damiano Vallelunga e di quelli tentati di Cosimo Ierinò ed Enzo Cavallaro sarebbero, ad avviso della Procura distrettuale, già stati individuati.

 

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