Presentato il volume "Etnofauna in Calabria"

«Nell’area delle Valli Cupe gravitano numerose specie di uccelli, molte delle quali rare e a rischio di estinzione: preservarle e garantirne la conservazione in un luogo ecologicamente perfetto come le Valli Cupe è un compito a cui non bisognerebbe sottrarsi».

È quanto ha sostenuto l’ornitologo Domenico Bevacqua, che nella Riserva ha realizzato diversi reportage fotografici, nella sala consiliare del comune di Sersale durante la presentazione del libro “Etnofauna in Calabria” (Rubbettino, pp.157, euro 15), la seconda pubblicazione - dopo il successo di Etnobotanica in Calabria - curata dalla Riserva naturale Valli Cupe che studia e racconta con taglio divulgativo gli animali calabresi, sia dal punto di vista scientifico che da quello storico-culturale.

Bevacqua ha aggiunto: «Il primo passo da fare è costruire dei carnai, al fine di garantire aiuti alimentari agli uccelli selvatici e, quindi, la loro sopravvivenza. Molti di essi nidificano nella Riserva, altri sono solo di passaggio: è straordinaria la varietà di specie che si possono avvistare in quest’area presilana. Per citarne solo alcuni: il capovaccaio (un piccolo avvoltoio la cui ultima nidificazione risale a 15 anni fa), il biancone (un uccello migratorio rarissimo in Calabria, dalla straordinaria apertura alare, simile nella struttura a un’aquila e amante dei climi temperati e degli ambienti mediterranei ricoperti da arbusti e aree aperte), il falco di palude, l’albanella pallida, il nibbio reale, la poiana, il falco pecchiaiolo, lo sparviere, l’astore, il gheppio, il lodolaio e tantissimi altri ancora».
Uccelli selvatici e non solo: la Riserva che affaccia sullo Ionio è abitata anche da animali domestici, insetti, mammiferi selvatici, pesci, crostacei, molluschi e vermi, rettili e anfibi. Una ricchissima biodiversità animale (e anche vegetale) tale che le Valli Cupe sono una delle sintesi meglio compiute del territorio calabrese. Gli autori del libro, Antonella Lupia (laureata in Scienze fisiopatologiche generali, è specializzata in biochimica clinica), Carmine Lupia (etnobotanico) e Raffaele Lupia (docente di Scienze agrarie, è impegnato in iniziative volte al recupero delle tradizioni del mondo rurale) di questi animali (170 specie) ne hanno approfondito il legame imprescindibile e necessario con l’uomo.

Una simbiosi che viene snocciolata attraverso proverbi, modi di dire e credenze popolari: «Etnofauna in Calabria – ha asserito Carmine Lupia, direttore della Riserva e uno dei tre autori del libro – è un omaggio a saperi e saggezze che hanno accompagnato la vita del popolo calabrese, nonché un tributo a una virtuosa civiltà contadina che rischia ingiustamente di scomparire». «Il mondo moderno sta commettendo un grande errore – ha proseguito il coautore Raffaele Lupia – modifica ciò che esiste per natura e non comprende i rapporti millenari tra i vari componenti dell’ambiente. Questo equilibrio perfetto ha il nome di ecologia e rispettarla è un dovere irrinunciabile».

La ricerca entnofaunistica del saggio non nasce tra gli scaffali delle biblioteche ma sul campo, tra la gente e in mezzo alla natura: «purtroppo le nuove generazioni conoscono sempre meno il territorio in cui viviamo – hanno commentato gli autori – con questa pubblicazione vorremmo far capire loro che nell’ecosistema l’uomo è protagonista tanto quanto le piante e gli animali. Innaturale sarebbe credersi estranei e inefficaci». È un messaggio che i tre studiosi rivolgono anche i bambini: sono tante, infatti, le favole pedagogiche a carattere naturalistico narrate nel libro.
Alla presentazione di “Etnofauna in Calabria” ha partecipato il sindaco della città di Sersale Salvatore Torchia (una delle due prefazioni del libro è sua, l’altra del prof. Giuseppe Bombino) che ha ringraziato il corpo forestale di Calabria Verde per il lavoro di manutenzione e messa in sicurezza che sta svolgendo nella Riserva Naturale Valli Cupe.

Per Raffaele Lupia, che ha tratto le conclusioni dell’incontro: «questo non è un libro di zoologia, né di etnografia o di letteratura. È un libro che non ha alcuna pretesa scientifica, anzi, non ha alcuna pretesa generale. Se, però, cercate un libro che vi parli di memoria e radici, di saperi antichi e del tempo in cui animali e piante erano parte integrante della vita delle famiglie, questa è la lettura giusta. È un riconoscimento a un mondo semplice, la cui maggior virtù è sempre stata l’umiltà, unita a perseveranza e spirito di sacrificio, che si può identificare, in senso lato, come “civiltà contadina”. È a rischio quel sistema di conoscenze che si tramandano da una generazione all’altra in forma di legami spirituali e in una dimensione, spesso, essenzialmente religiosa».


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Via libera in Commissione Ambiente alla “Riserva naturale regionale Valli Cupe”

La Commissione “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente”, presieduta dal consigliere Domenico Bevacqua, ha aperto i propri lavori pomeridiani approvando all’unanimità la legge istitutiva della “Riserva naturale regionale Valli Cupe”. 

La legge consta di 15 articoli e di una corposa documentazione bibliografica e scientifica ed è stata accuratamente visionata dal Dipartimento politiche ambientali della Giunta regionale diretto da Orsola Reillo e dal settore legislativo del Consiglio regionale diretto da Antonio Cortellaro. 

A proporla, il consigliere regionale Mimmo Tallini che ha ringraziato la Commissione, l’assessore all’Ambiente Antonietta Rizzo presente ai lavori, gli organismi della Giunta e del Consiglio che hanno dato l’ok alla legge per l’attenzione dimostrata. “La Regione dimostra così - ha detto Tallini - di saper valorizzare il proprio patrimonio naturalistico e, nello specifico, un’area come le Valli Cupe della Sila piccola riportata negli itinerari di prestigiose guide nazionali ed internazionali di turismo (“Cento luoghi incantati da vedere nella vita” – Rizzoli - e la guida internazionale “Lonely Planet”) e, recentemente, attenzionata persino da una troupe televisiva della Bbc (la prestigiosa televisione del Regno Unito), impegnata nella realizzazione di un servizio sulle bellezze italiane. S’apre ora, per questo modello di sviluppo che giovani coraggiosi, amministratori, piccoli imprenditori e le associazioni ambientaliste dell’area  sono riusciti, con le loro sole forze, a far diventare meta di naturalisti, botanici ed escursionisti, ma anche area di grande interesse turistico e molto frequentata dalle scuole, una nuova fase. Col sostegno della Regione siamo sicuri che si potrà fare molto di più e meglio.  Se l’azione virtuosa dal basso interagisce con le politiche di sviluppo della Regione, come sta avvenendo, si possono avere effetti positivi per tutti. Le Valli Cupe fanno parte del paesaggio della Sila catanzarese che la presenza di un canyon - unico nel suo genere - e di circa cento cascate rendono suggestivo e dal forte interesse scientifico”.

“Si è così raggiunto l’obiettivo – ha aggiunto il presidente Bevacqua – di valorizzare uno dei paesaggi più suggestivi del Mezzogiorno rispondendo alla filosofia guida di questa amministrazione regionale, che è dare grande impulso all’ambiente, trovando soluzioni utili alla comunità e funzionali allo sviluppo del territorio. Il progetto di legge va proprio in questa direzione, consentendo di pensare a questa parte della nostra Sila come ad una riserva regionale protetta: decine di cascate, un canyon unico nel suo genere e un’area che quest’estate ha registrato 45mila visitatori e che, se sarà adeguatamente attrezzata, potrà generare sviluppo e nuova occupazione”. 

Il testo di legge identifica tre ambiti territoriali distinti geograficamente, ma tutti caratterizzati dalla presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e paesaggistica come ha spiegato nel corso della recente audizione il botanico Carmine Lupia. L’area protetta si articola in un sistema costituito da tre corpi tra loro distinti: tratto del fosso Valli Cupe, con il Canyon Valli Cupe e l’acrocoro di Monte Raga; tratto del torrente Campanaro, con la Cascata Campanaro, la Cascata dell’Inferno; tratto del fiume Crocchio, con le Gole e cascate del Crocchio, monolite di Pietraggìallu e alberi monumentali di Cavallopoli. Per quanto riguarda il canyon Valli Cupe si tratta di rara formazione geologica profondamente incassata in un substrato costituito da conglomerato poligenico – di straordinario effetto scenografico – originatasi a seguito della lenta azione di scavo esercitata dal torrente omonimo, che nasce a circa 700 m di altitudine alle pendici meridionali del Monte Crozze, con sulla vetta la splendida Chiesa votiva eretta sul finire degli anni Venti del secolo scorso e il cui versante settentrionale si sviluppa proprio dirimpetto il centro storico di Sersale. Storia, leggende, risorse naturalistiche (incluse emergenze botaniche e faunistiche di grande valore scientifico) e presenze come il  lupo, il gatto selvatico (specie ormai a rischio di estinzione), la volpe, i mustelidi (martora, faina, tasso, donnola), l’istrice, il ghiro, lo scoiattolo nero meridionale, il capriolo, il cinghiale e la lepre ed una notevole presenza della popolazione ornitologica (corvo imperiale, gheppio, falco pellegrino, astore, sparviere, poiana, nibbio bruno, nibbio reale, falco di palude, albanella, biancone, falco lodolaio, gufo reale, allocco, barbagianni, assiolo, airone cinerino) rendono particolarmente attrattiva l’intera area. Tra le specie di maggiore interesse scientifico si ricordano: la Woodwardiaradicans, vero e proprio fossile vivente di origine tropicale, inserita tra l’altro nella lista rossa; la Pteride di Creta, altra specie di felce relittuale dell’antica flora tropicale; la Felcetta lanosa, segnalata nel sud Italia solo nell’area delle Valli Cupe; l’Osmunda regalis, specie di felce oceanica, anche questa molto antica.

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Danni causati dai cinghiali, la IV Commissione pronta a fissare le regole

La Commissione consiliare ‘Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente’, presieduta dal consigliere Domenico Bevacqua, ha avviato nella seduta odierna l’analisi di una proposta di legge di iniziativa del consigliere Michele Mirabello per la conservazione, la gestione ed il controllo della fauna selvatica, in particolare, il cinghiale. 

Nel corso della seduta, inoltre, sono stati anche auditi i rappresentanti dell’Arpacal, del dipartimento Ambiente della Regione ed il rappresentante del comitato civico ‘Natale De Grazia’ sull’inquinamento ambientale e delle falde acquifere del fiume Oliva.    

“Facendo seguito - ha detto il presidente Bevacqua - a quanto emerso durante la speciale seduta che avevo voluto tenere nell'aprile scorso direttamente ad Amantea, il dato nuovo che registriamo, dalla relazione Arpacal, è la presenza di amianto in un terreno circoscritto, di cui è stata investita anche la magistratura. Nelle restanti aree interessate, viene, invece, assicurata l'assenza di agenti nocivi per la salute dei cittadini. Resta, comunque, il problema di trovare una soluzione adeguata per la rimozione dei rifiuti abusivamente interrati, per la quale cosa ho sollecitato l'intervento del Dipartimento Ambiente.

Devo constatare con rammarico – ha proseguito il presidente della IV Commissione –  e lo dico con spirito costruttivo, l’assenza in audizione dei sindaci, fra i quali quello di Amantea, proprio perché avrei desiderato ascoltare le loro considerazioni come principali rappresentanti delle comunità affinché, a loro volta, potessero prendere atto di quanto esposto dal rappresentante dell’Arpacal.  Sono però sicuro che avremo presto una nuova occasione di confronto”.

In seguito, la Commissione ha discusso della necessità di un intervento normativo per disciplinare la vasta presenza dei cinghiali sul territorio calabrese, richiedendo un approfondimento del testo sotto il profilo della coerenza costituzionale e l’avvio di audizioni con i soggetti interessati.

“Sono ormai quotidiane – ha detto il presidente della Commissione Bevacqua – le segnalazioni che giungono agli uffici della Regione sui danni subiti dagli agricoltori dai cinghiali. Tutto ciò, oltre che destare preoccupazione  per gli stessi operatori agricoli vista la presenza del selvatico persino ai bordi delle aree urbane, richiama le responsabilità dell’ente in ordine alle richieste di risarcimento dei danni subiti dagli operatori agricoli. L’obiettivo è di dettare regole chiare – ha detto Domenico Bevacqua – per evitare sia l’impoverimento indiscriminato della fauna selvatica, che il gravame finanziario ai danni della Regione”. 

Alla Commissione hanno fornito il loro contributo i consiglieri Mirabello, Bova, Pasqua e  Arruzzolo.

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Dalla IV Commissione via libera al nuovo Piano regionale dei trasporti

Via libera al nuovo Piano regionale dei Trasporti dalla quarta Commissione “Assetto ed utilizzazione del territorio. Protezione dell’Ambiente” presieduta da Domenico Bevacqua. L’organismo consiliare, presente l’assessore al Sistema logistico, sistema portuale regionale e sistema Gioia Tauro Francesco Russo, ha approvato a maggioranza con l’astensione del consigliere Esposito, la proposta definitiva d’iniziativa della Giunta regionale. La seduta si è aperta con la comunicazione da parte del presidente Bevacqua della richiesta pervenuta al tavolo dei lavori dal Comune di Scalea, in rappresentanza dei Comuni calabresi e lucani dell’Alto Tirreno, di inserire nel Piano l’avio superficie  di Scalea in funzione di aeroporto minore.  Al riguardo, l’assessore Russo ha chiarito come l’attuale situazione economica degli altri aeroporti del territorio regionale, nonché le indicazioni date dal Governo, non consentano, al momento, tale possibilità.    Al centro del nuovo Piano, la realizzazione di tre sistemi modali: la definizione delle infrastrutture monomodali, l’analisi dei servizi su queste realizzabili e la definizione dei benefici per i cittadini e le imprese. Ancora, la Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza (astensione di Esposito),  sul regolamento di funzionamento dell’autorità regionale dei Traporti della Calabria (Art-Cal) ed ha approvato all’unanimità l’adozione come testo base della nuova versione proposta dal consigliere Battaglia in materia di edilizia residenziale pubblica. La proposta, che verrà licenziata probabilmente nella prossima seduta, accoglie le richieste di modifica avanzate dalle associazioni degli inquilini (sunia e ania) e le osservazioni dell’assessore al ramo Musmanno.  Soddisfatto “per i contenuti e per lo spirito costruttivo che ha animato la seduta odierna”, il presidente Bevacqua parla di risposte concrete. “Confermiamo la volontà di questa Commissione di offrire alla Calabria strumenti di programmazione adeguati a uno sviluppo economico reale e sostenibile. L'abbiamo fatto con l’approvazione del qtrp e della nuova legge urbanistica, continuiamo con il Piano dei Trasporti, dove il tratto qualificante è dato dall’approccio a sistema, passaggio molto atteso, così come il parere favorevole espresso sull’Art-Cal permetterà la piena messa a regime degli organi della nuova agenzia. Considero altresì positivo- conclude Bevacqua- il lavoro di coordinamento che il collega Battaglia ha portato avanti con l’assessore Musmanno su una legge che risale al 1996 e che necessitava di interventi migliorativi nell’interesse della comunità calabrese per i risvolti importanti che l’edilizia sociale ha sulle fasce deboli”.   

 

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Regione. Lavori odierni della IV Commissione dedicati ad emergenze ambientali e trasporti

La quarta Commissione consiliare, 'Assetto e utilizzazione del territorio, Protezione dell’Ambiente', presieduta dal consigliere Domenico Bevacqua, ha dedicato interamente l’odierna giornata dei lavori all’esame di importanti provvedimenti amministrativi e proposte di legge in materia di trasporti e di emergenze ambientali, alla presenza degli assessori regionali Francesco Russo, Antonella Rizzo e Roberto Musmanno, coadiuvati dai dirigenti Domenico Pallaria e Orsola Reillo.  Nell’aula 'Acri' di Palazzo Campanella, si sono altresì succeduti in audizione i rappresentanti del Comune di Reggio Calabria, l’assessore Agata Quattrone; il direttore generale di Ferrovie Calabria, Giuseppe Lo Feudo;  Emilio Bernardo Romano, presidente Anav Calabria; Gianfranco Marcelli di Amaco-Asstra Calabria, e i rappresentanti sindacali del settore Trasporti Rogolino (Fast), (Rota (Cgil), Federici (Orsa), Giaimo (Ugl) e Litrenta (Uil). Inoltre, sulle problematiche legate alla gestione dell’area marina protetta di ‘Capo Rizzuto’, sono intervenuti il presidente della Provincia di Crotone, Franco Parise e Simone Scalise, responsabile del servizio 'Ambiente' della provincia pitagorica. "Sono sinceramente soddisfatto, e di questo ringrazio gli assessori ed i colleghi consiglieri regionali intervenuti – ha detto il presidente della Commissione Domenico Bevacqua – dell’andamento e della qualità della discussione affrontata oggi dall’organismo. Sul nuovo assetto dei Trasporti ho voluto particolarmente rilevare, stante le condizioni del settore e le difficoltà attuali dei collegamenti che non consentono un’efficace mobilità intraregionale a persone e cose, la necessità che sin dalla prossima approvazione del Piano e dell’Autorità regionale dei Trasporti della Calabria, si diano ai calabresi chiari messaggi non solo di speranza, ma di tangibili risultati che contiamo di raggiungere per il benessere collettivo. Le nostre comunità – ha detto Domenico Bevacqua – ci hanno affidato la responsabilità di disincagliare la Calabria e liberarla dei ritardi di cui soffre, e i trasporti sono sicuramente strategici per ogni ipotesi di sviluppo, per metterla in condizione di ripartire e tenere il passo delle migliori realtà del Paese. Noi coltiviamo l’ambizione – ha affermato il presidente della quarta Commissione – di riuscire a modificare  situazioni negative che in tutti questi anni hanno appesantito il fardello delle difficoltà della nostra regione, costruendo un più efficace modello di sviluppo i cui cardini sono strettamente legati alle politiche del territorio ed all’ambiente. La Regione – ha continuato Domenico Bevacqua – sta positivamente affrontando le emergenze, come nel caso del canalone di San Ferdinando, irrobustendo il confronto e le basi per affrontare i problemi e condividere le soluzioni con gli attori locali, in primo luogo, con i comuni e le associazioni che operano sul territorio. Con questa determinazione – ha aggiunto Domenico Bevacqua – posso già affermare che la quarta Commissione, nella sua prossima seduta utile, discuterà e licenzierà il Piano dei Trasporti e l’Autorità, strumenti che consentiranno di dispiegare risorse ed investimenti significativi di cui ne attendiamo da tempo l’utilizzo. Infine – ha concluso Bevacqua – voglio evidenziare l’impegno della Giunta e dell’Assessore Antonella Rizzo sulle questioni che attengono la gestione dell’Area marina protetta di ‘Capo Rizzuto’, a partire dal corretto impiego dei dipendenti ed al pagamento delle loro spettanze con strumenti anche di natura congiunturale,  in attesa di una verifica amministrativa che affidi il trasferimento delle risorse per l’Area direttamente alla Regione". Ai lavori della Commissione hanno fornito il loro contributo i consiglieri regionali Vincenzo Pasqua, Giovanni Nucera e  Giovanni Arruzzolo.                

 

Regione. Rischio sismico in Calabria al centro dei lavori della Commissione Ambiente

Con un minuto di raccoglimento in memoria del presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, si sono aperti i lavori della quarta Commissione "Assetto ed Utilizzazione del territorio - Protezione dell'Ambiente", presieduta dal consigliere regionale Mimmo Bevacqua.  Nella seduta odierna, l'organismo ha espresso parere favorevole all’unanimità al testo di legge unificato: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale del 21 agosto 2007 n. 18 e s.m.i. (Norme in materia di usi civici)" che ha sintetizzato i progetti di legge in materia  (rispettivamente d'iniziativa dei consiglieri Giudiceandrea e D'Acri) e di cui è stato relatore il presidente Bevacqua. Sull’argomento è stato audito Domenico Ferraro (dirigente Settore 3 del Dipartimento Agricoltura). Il provvedimento – ha spiegato Bevacqua – prevede la proroga al 31 dicembre 2016 del termine per la presentazione delle istanze di legittimazione, affrancazione dei fondi enfiteutici e liquidazione dei diritti civici. Nella sua relazione Bevacqua ha evidenziato “la necessità che la Giunta approvi al più presto il Regolamento attuativo al fine di evitare l’incresciosa reiterazione delle proroghe”.  Sul tema “Rischio sismico in Calabria; prevenzione e salvaguardia del territorio - dissesto idrogeologico” sono stati ascoltati: Carlo Tansi (Responsabili U.O.A. Protezione Civile Calabria); Salvatore Siviglia (Dirigente Unità di Missione presso la Presidenza della Giunta); Domenico Pallaria (Dirigente generale Lavori Pubblici) e Giuseppe Iritano (Dirigente di settore Lavori Pubblici).  In merito, l'assessore al ramo, professor Roberto Musmanno ha parlato delle iniziative messe in atto e della costituzione dei tre gruppi di lavoro 'Rischio sismico', 'Rischio idro-geologico' e 'Gestione piani di emergenza comunali', “perseguendo il risultato di raccordo tra tutti i soggetti e le strutture funzionalmente interessate”. L’assessore ha annunciato che vi saranno “ulteriori incontri con gli Ordini professionali e le Università per definire una programmazione degli interventi”. A conclusione delle relazioni, il presidente Bevacqua ha ribadito “la necessità di utilizzare sin da subito gli strumenti già a disposizione e, in particolare, di provvedere finalmente all’istituzione del servizio geologico regionale nonché all’attuazione effettiva della legge sismica da tempo approvata. Inoltre – ha aggiunto - monitoreremo costantemente lo stato dell’arte degli interventi adottati ed annunciamo sin d’ora la convocazione di una serie di sedute ad hoc con cadenza trimestrale a cominciare dal prossimo mese di dicembre”. Parere favorevole all’unanimità anche allo schema di Regolamento per l’attuazione dei contratti di fiume, “uno strumento – ha spiegato l’assessore Rossi – che s’inserisce pienamente nella cornice degli interventi di salvaguardia del territorio e che garantisce la partecipazione della popolazione e di tutti i soggetti interessati”. Rispetto al tema: “Emergenza inquinamento ambientale Canalone San Ferdinando” sono stati auditi  i  responsabili dell’Arpacal, i  rappresentanti dell’Autorità Portuale, il Comitato 7 agosto e l’assessore Rizzo. In merito, il presidente Bevacqua ha espresso la sua soddisfazione “oltre che per la sinergia messa in campo, anche per il senso di responsabilità del Comitato. L’esito dell’audizione ci ha in buona parte tranquillizzati rispetto alla situazione ambientale attuale, anche sulla base delle analisi condotte in situ. Ho accolto, infine, la richiesta del collega Arruzzolo di convocare in audizione Corap e Iam”. Hanno partecipato alla seduta i consiglieri: Tallini, Neri, Arruzzolo e Nucera. In rferimento ai lavori della quarta Commissione, il capogruppo del Nuovo Centro Destra Giovanni Arruzzolo ha dichiarato: “Esprimo soddisfazione per l’audizione oggi in IV Commissione dell’associazione ‘7 Agosto’ e di tutti gli altri soggetti interessati alla soluzione della deplorevole questione dell’inquinamento ambientale del Canalone di San Ferdinando. Tuttavia, per una definizione della problematica occorrere riconvocare con urgenza la Commissione per audire Corap e la Iam che sono i responsabili della gestione e manutenzione del Canalone incriminato. I cittadini vivono una condizione di grave disagio che desta allarme e preoccupazione in primis per la salute pubblica e poi perché trattasi di un’area a forte vocazione turistica che dobbiamo tutti assolutamente salvaguardare onde evitare di comprometterne il suo sviluppo e di pregiudicare il normale avvio della prossima stagione turistica”.

 

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Regione. In Commissione Ambiente approvate modifiche alla Legge Urbanistica

Disco verde, all’unanimità, alla proposta di legge n. 160/10^d’iniziativa della Giunta recante: "Ulteriori modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge Urbanistica della Calabria". Ad accordare il parere favorevole - dopo l’esame dei 12 emendamenti depositati - è stata la IV Commissione consiliare permanente - "Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente", presieduta dal consigliere Domenico Bevacqua.  Tra le linee d’intervento individuate nel testo normativo: rendere ancora più strutturale il principio della riduzione del consumo di suolo mediante politiche tese a diminuire la cementificazione dei territori e in direzione dei processi di rigenerazione urbana; semplificare le procedure; rafforzare, infine, il rapporto di cooperazione tra i livelli di governo centrale e regionale nella stesura di progetti di carattere generale, mediante appositi Tavoli di copianificazione. "Consegniamo una legge di qualità e di rilevante interesse per l’ambiente e la tutela del paesaggio - ha commentato il presidente Bevacqua - che ora attende solo il pronunciamento definitivo del Consiglio. Si conclude dunque un percorso significativo con l’approvazione delle modifiche ed integrazioni normative che, senza dubbio, renderanno più moderna e al passo coi tempi la legge urbanistica regionale. Anche questa volta, la Commissione - ha sottolineato ancora il residente - ha dato prova di saper non solo valorizzare il lavoro del Governo regionale, ma anche di riuscire ad interpretare esigenze, bisogni ed osservazioni recepiti nel corso delle varie audizioni ed incontri sul territorio e poi confluiti nei diversi emendamenti di cui sono stato firmatario, proprio al fine di rispondere alle varie istanze. Naturalmente, questo significa ascoltare ed essere aperti al confronto, fermo restando che spetta alla politica il compito di scegliere, assumendosi la responsabilità delle decisioni". Avviato stamani anche l’iter per l’esame della proposta di legge n. 140/10^ d’iniziativa della Giunta regionale recante: "Disposizioni per l’organizzazione del Servizio Idrico Integrato" che è stata illustrata in Aula dal professor Roberto Musmanno (assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria) e dall’ingegner Domenico Pallaria (direttore generale dei Dipartimenti "Ambiente e Territorio" e "Lavori Pubblici"). Presente ai lavori anche il dirigente di settore del Dipartimento "Urbanistica", ingegnere Francesco Tarsia. Il provvedimento presentato punta al riordino dell’intera disciplina del servizio idrico integrato. Tra gli obiettivi programmatici l’istituzione di un ambito territoriale ottimale di dimensione regionale nonché dell’Autorità Idrica della Calabria. In merito il presidente Bevacqua ha dichiarato: "Abbiamo apprezzato lo spirito e gli obiettivi della proposta normativa pur sapendo che sul sistema integrato occorrerà aprire col territorio un confronto serio e costruttivo per evitare di commettere errori del passato che hanno determinato l’ingovernabilità del settore con scarsi benefici per l’utenza. L’obiettivo che dobbiamo porci - ha aggiunto - dovrà pertanto essere quello di garantire un servizio migliore al territorio con costi meno onerosi, evitando di creare gestioni fallimentari che, in questi anni, hanno provocato buchi enormi nei bilanci annuali. Senza questa consapevolezza - ha concluso - continueremo a privare la Calabria di investimenti e di opportunità di crescita economica e sociale per le nuove generazioni".

 

Bevacqua si appella al PD: “Sostenere Proposta di legge su Montagna Solidale”

Il consigliere regionale Domenico Bevacqua, presidente della Commissione Ambiente, ha inviato una lettera al segretario regionale del Pd  Magorno, al capogruppo in Consiglio regionale Sebi Romeo e al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio. Bevacqua informa di un suo Progetto di legge regionale, "Montagna Solidale", e ne annuncia la trasformazione in “Proposta di legge organica, innovativa e con un approccio culturale che segna una rottura con il passato, anche se formalmente non ancora presentata”. Bevacqua, a tal fine, chiede “ai massimi vertici del partito che tale proposta diventi patrimonio comune, quindi di assumerne la corresponsabilità in termini di sostegno politico e di corsia preferenziale durante l’iter di formazione legislativa, dalla Commissione preposta fino all’approvazione del Consiglio regionale”. Nella sua missiva, il presidente della IV Commissione afferma “che l’elaborazione della normativa è stata lunga e faticosa ed ha richiesto una serie di confronti a livello nazionale e regionale con esperti e tecnici del settore”. Bevacqua evidenzia i “tantissimi incontri avuti sul territorio con i sindaci, le forze sociali e sindacali e gli operatori del settore, al fine si trovare la massima condivisione e sostegno a tale proposta”. L’originaria idea dell’esponente del Pd è di  “mettere a sistema due grandi risorse: la forza lavoro giovanile e il patrimonio montano,  al fine di sviluppare sistemi di aggregazione,  in particolare quello cooperativistico, tra i giovani residenti nei comuni delle aree montane per contrastare lo spopolamento delle aree interne e prevenire i rischi di incendi e di dissesto del territorio”. “L’iniziativa – spiega ancora Bevacqua – nasce dall’esigenza di far fronte a grandi problematiche: la manutenzione, il recupero, la difesa e  la messa in sicurezza del patrimonio forestale e naturale, declinandoli con l’emergenza occupazionale provocata dalla crisi economica e dalla fragilità dei sistemi economico-sociali montani”. Nell’articolato sono previste anche  attività formative, per le quali si attingerà alle  misure del POR Calabria FSE 2014-2020. “In Calabria manca la formazione – prosegue il presidente della Commissione Ambiente – ed ecco perché  abbiamo previsto di  avviare una specifica scuola di formazione degli operai idraulici e forestali, tale da formare un bacino qualificato al quale  potranno attingere sia gli enti pubblici, sia i privati”. “Montagna solidale  è l’esempio concreto – ribadisce Bevacqua – di come sia possibile un altro impiego dei fondi comunitari. Un utilizzo diretto: risorse ai cittadini che fanno impresa con ricadute immediate sul territorio nel quale operano e hanno sede. Ed è anche il tentativo di costruire una rete sociale di sistema attraverso la quale poter mettere a regime risorse, adesso inattive, in grado di produrre reddito. Contiamo di impiegare 5.000 giovani disoccupati e di ridurre notevolmente i costi di intervento  per danni derivanti da dissesto e incendi. Investiamo dunque in prevenzione e impiego di forza lavoro giovanile, formata adeguatamente, capace e competente”. "Ho impiegato un anno per l’elaborazione di tale Proposta organica di legge e renderla forte politicamente e tecnicamente, coerente con le finalità dei Fondi comunitari  sui cui attingere i finanziamenti necessari. Ora sta a noi tutti tradurla in legge per dare una risposta, non solo  a quanti vivono in queste realtà, ma anche per rendere il nostro territorio più sicuro e attrattivo. Mi attendo, infine, da tutto il Pd – termina Bevacqua - una concreta adesione alla mia proposta di legge, in modo tale da trasformarla in strumento di sistema ai fini di un progetto di sviluppo della montagna calabrese compatibile sul piano ambientale ed economico”.

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