Arrestato a Reggio Calabria il latitante Lorenzo Alberto Martino (VIDEO)

Nella giornata di ieri, a conclusione di una complessa ed articolata attività investigativa, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, e dal Suo Procuratore Aggiunto, Gerardo Dominijanni, gli investigatori della locale Squadra Mobile hanno localizzato e catturato, all’interno di un immobile di Catona di Reggio Calabria, Lorenzo Alberto Martino, nato a Melito Porto Salvo (RC) il 21.02.1973, attivamente ricercato in quanto colpito da ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip il 21 aprile scorso, per reati in materia di armi.

Il 44enne si era reso di fatto irreperibile dal 31 marzo scorso, ossia dal giorno in cui personale della Squadra Mobile aveva eseguito presso l’abitazione e le pertinenze del suo nucleo familiare, una perquisizione domiciliare, nel corso della quale erano state rinvenute e sequestrate alcune armi clandestine, munizionamento da guerra e un silenziatore artigianale per arma da fuoco, ragion per cui erano stati arrestati, in flagranza di reato, Antonino e Giuseppe Antonino Martino, rispettivamente padre e fratello dell'uomo arrestato ieri.

Le indagini relative al sequestro delle armi hanno consentito, inoltre, di acquisire gravi elementi indiziari anche a carico di Lorenzo Alberto Martino che, assente nel domicilio al momento della perquisizione, si era dato alla fuga subito dopo l’arresto dei suoi congiunti.

Dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile è emerso che il ricercato si spostava nella città di Reggio Calabria, evidentemente, aiutato da conoscenti e amici che avevano creato attorno a lui una efficace rete di protezione, capace di eludere le investigazioni finalizzate alla sua cattura.

Grazie alla costante operatività sul territorio, gli uomini della Squadra Mobile sono riusciti, tuttavia, a comprendere le dinamiche degli spostamenti dell'uomo fino a quando, nella giornata di ieri, avuta la ragionevole certezza che potesse trovarsi all’interno di un condominio del quartiere Catona, hanno deciso di intervenire.

Una volta circondato l'edificio ed individuato il luogo esatto in cui si trovava Martino, i poliziotti sono entrati in azione. Il 44enne si è arreso senza opporre alcuna resistenza. Dopo le formalità di rito in questura, Martino è stato tradotto presso la casa circondariale di Arghillà

A conclusione dell’azione di polizia, è stata denunciata anche una donna di 42 anni, accusata di favoreggiamento.

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Molesta l'ex moglie e le incendia la macchina, arrestato per stalking

La Sezione “Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali” della Squadra Mobile di Reggio Calabria, a conclusione di serrate indagini coordinate dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Dott. Federico Cafiero de Raho, e dal Procuratore Aggiunto, Dott. Gerardo Dominijanni, nella giornata odierna ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di O. E. classe '76, ritenuto gravemente indiziato del reato di atti persecutori nei confronti della moglie.

È l’ennesimo caso di violenza domestica che viene affrontato e risolto dagli investigatori della Squadra Mobile reggina.

Dopo alcuni anni di matrimonio, il rapporto coniugale si è incrinato, fino ad arrivare alla separazione di fatto della coppia. Da questo momento si è verificata un’escalation di condotte persecutorie che l’uomo ha posto in essere nei confronti della moglie, fatte di ripetute minacce, insulti ed aggressioni fisiche.

Le gravi offese – denigratorie della personalità della donna – sono state numerose ed insostenibili, generando nei confronti della vittima un perdurante stato d’ansia dovuto al timore di gravi conseguenze per la sua incolumità.

Nel mese di agosto 2016, la donna ha trovato il coraggio di denunciare tutto alle forze dell’Ordine, dopo aver subito l’incendio della propria autovettura, fatto preannunciato dall’uomo che qualche ora prima aveva detto alla donna che <a breve l’avrebbe fatta camminare a piedi>.

Successivamente a tale fatto, si sono verificati altri episodi denunciati dalla donna, per i quali si è reso necessario il pronto intervento degli uomini del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, infatti, in questo mese sono state incendiate, in due circostanze, due autovetture in uso alla donna.

 

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di ricostruire un robusto impianto accusatorio nei confronti dell’uomo, già destinatario del provvedimento di ammonimento adottato il 23 febbraio u.s. dal Questore di Reggio Calabria, determinando il G.I.P. ad accogliere la richiesta di misura cautelare in carcere formulata dal Pubblico Ministero a carico dell’indagato, provvedimento che è stato prontamente eseguito dagli uomini della Squadra Mobile, che hanno raggiunto l’uomo e lo hanno condotto nel carcere di Arghillà, dove si trova attualmente ristretto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 

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Maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e stalking: arrestato un 39enne di Reggio Calabria

La sezione “Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali” della locale Squadra mobile, a conclusione di serrate indagini coordinate dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, e dal Procuratore aggiunto, Gerardo Dominijanni, lunedì 12 dicembre ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di un 39enne, M.G., ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e stalking

Gli uomini della Squadra mobile hanno fatto luce su una tragica storia maturata nel silenzio delle mura domestiche, fatta di reiterate e perduranti vessazioni, violenze fisiche e psichiche, minacce ed ingiurie.

Le indagini sono state condotte con il massimo riserbo, per tutelare la dignità e la privacy delle persone offese da questo tipo di reati, come sempre avviene nei casi di violenza di genere, a maggior ragione quando sono coinvolte non solo le donne ma – come in questo caso – anche minori.

Infatti, ad assistere impotenti ai ripetuti, mortificanti ed insostenibili comportamenti violenti che l’uomo ha posto in essere per molti anni nei confronti di sua moglie, c’erano anche i figli minorenni della coppia, che nulla potevano contro le azioni del padre, il quale in alcuni casi è arrivato anche a malmenare i figli stessi.

Lo stato di paura e sottomissione ha portato la donna anche a dover sopportare rapporti sessuali non voluti ed a volte preternaturali.

Quando la donna ha trovato la forza di lasciare l’uomo – appartenente ad una famiglia ritenuta vicina a contesti di criminalità organizzata reggina – lo ha fatto con il timore fondato di subire un pericolo per la sua incolumità.

L’uomo non pago delle sue azioni, ha posto in essere numerose condotte persecutorie, minacce telefoniche e pedinamenti, giungendo anche a minacciarla di morte allorquando, di recente, si è recato presso la nuova abitazione presa in locazione dalla donna, danneggiandole la porta di ingresso, perché convinto – in modo infondato – che la donna in quel momento stesse intrattenendo una relazione con un altro uomo.

Le indagini hanno consentito di circostanziare ogni singolo episodio delittuoso e di acquisire gravi indizi di colpevolezza in danno di M.G., tali per cui il G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere, che gli uomini della Squadra mobile hanno eseguito nel pomeriggio del 12 dicembre scorso, conducendo l’indagato presso il carcere di Arghillà, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Ventisei indagati a Catanzaro, coinvolti anche politici e funzionari

Truffa, estorsione, appalti affidati a familiari di consiglieri comunali, multe cancellate ad amici di politici e vigili urbani utilizzati per scopi privati. E’ quanto i pm Gerardo Dominijanni e Graziella Viscomi contestano alle 26 persone cui, stamane, la digos ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini. Tra le persone colpite dal provvedimento, politici, imprenditori, funzionari comunali, vigili urbani e professionisti. Tante le vicende finite nella lente d’ingrandimento degli investigatori, come l’affidamento della fornitura dei gazebo per la “Notte piccante” del 2013 ad una ditta di proprietà della moglie di un consigliere comunale; i finanziamenti concessi dal Comune in occasione della festa dell’artigianato e l’impiego degli uomini della polizia municipale nel controllo delle auto dei manifestanti recatisi nella Capitale per prendere parte ad una manifestazione di Forza italia. Tra le presunte irregolarità anche gli incarichi affidati ad alcuni architetti, legati da rapporti di amicizia ad esponenti politici. Accusa di peculato, invece, per un ex assessore che avrebbe utilizzato il cellulare di servizio per finalità personali. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali sarebbe emerso, inoltre, che un consigliere comunale si sarebbe prodigato per bloccare le sanzioni elevate ai titolari di due esercizi commerciali.

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