"Esecrabili gli attentati subiti da Giovani in vita"

Il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, nei giorni scorsi a Palazzo Campanella, ha incontrato i rappresentanti della cooperativa sociale "Giovani in Vita" di Sinopoli.  Nello scorso mese di agosto, la cooperativa, che svolge la propria attività su terreni confiscati alle mafie e fornisce sostegno a imprenditori vittime della criminalità organizzata, ha subìto reiterati e gravi atti intimidatori. In particolare, il furto di alcune attrezzature necessarie alle attività agricole, durante la fase preparatoria alla stagione olearia, nonché le minacce di morte rivolte al direttore di Giovani in Vita, Domenico Luppino. Il presidente Irto ha accolto le istanze dei rappresentanti della cooperativa sinopolese ed ha espresso solidarietà e garantito la presenza dell'Istituzione sul territorio. "I vili ed esecrabili attentati subiti da Giovani in Vita - ha detto Irto - sono da condannare con fermezza. Non mancherà, oggi, come nel prossimo futuro, l'attenzione del Consiglio regionale, verso tali episodi che minano alle basi di realtà sane e positive del territorio. Gli imprenditori devono sapere che non saranno lasciati soli, perché questa è una condizione che li rende vulnerabili alla criminalità. Aziende che svolgono non solo un ruolo importante nel settore produttivo della Calabria, ma contribuiscono alla crescita civile della nostra terra. Sono certo - ha concluso Irto - che gli sforzi compiuti fino ad oggi dalla Cooperativa Giovani in vita non si fermeranno, ma andranno avanti con rinnovato vigore, per il rilancio del tessuto socio economico calabrese".

 

Ennesima intimidazione ai danni di una cooperativa sociale

Non si arresta la serie di intimidazioni ai danni della cooperativa social "Giovani in vita" che opera ad Anoia, in provincia di Reggio Calabria. Persone al momento non ancora identificate hanno disegnato una croce e trascritto il cognome del direttore generale della struttura. Il macabro gesto, realizzato su un cartello fissato su un cancello dal quale si passa per accedere ai campi curati dai componenti della cooperativa, potrebbe essere stato compiuto nel corso delle scorse ore notturne. Un paio di settimane fa erano stati rubati vari strumenti di lavoro ed un trattore. Inoltre, ignoti avevano dato alle fiamme un ulivo secolare, azioni criminali che avevano indotto i vertici della coop a lanciare una raccolta di adesioni finalizzata al reperimento delle risorse economiche necessarie per riprendere l'attività con regolarità.  "Giovani in vita" dal 2013 si occupa della gestione onerosa di quasi 400 ettari di terreni coltivati ad agrumi ed uliveti sottoposti a confisca dallo Stato. 

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