Anniversario morte monsignor Bruno Pelaia: il vescovo “dimenticato” dai serresi

18 luglio 1974: presso l’ospedale “Fatebenefratelli” di Roma tornava alla casa del suo Signore e Maestro l’ultimo vescovo serrese, monsignor Bruno Pelaia. Un uomo buono e molto colto don Bruno, amato e stimato dalla gente affidata al suo ministero pastorale. Serra, tuttavia, non ha riconosciuto appieno i meriti di questo suo figlio e non è stata ancora capace di dedicargli una via o una piazza, a differenza di quanto avvenuto con i quattro suoi predecessori, come lui serresi elevati al rango episcopale. Nato a Serra il 27 maggio 1903, fu consacrato a Serra il 29 luglio 1928: un evento raro, che si verificherà nuovamente nella città della Certosa per l’ordinazione del compianto don Francesco Timpano. Nel 1931, don Bruno conseguiva a Roma la Licenza in materie bibliche. Nell’ottobre dello stesso anno gli veniva affidata dalla Sacra Congregazione dei Seminari ed Università degli Studi la cattedra di Sacra Scrittura, Greco biblico ed Ebraico prima nel seminario di Chieti, poi a Catanzaro e a Reggio Calabria. Ben 29 anni di insegnamento passando dunque per affermati seminari regionali: un grande servizio alla Chiesa, che lo vide attivo nella formazione di oltre due generazioni di Sacerdoti dell’Italia centromeridionale. Fu assistente dell’Azione Cattolica, maestro nei corsi regionali e diocesani, sia per la FUCI che per la G.F. Nel fervore della sua attività non mancò certo di farsi apprezzare sempre per “l’amabilità e il sorriso, che erano la veste e l’anima del suo apostolato”. Fu canonico della cattedrale di Catanzaro, Delegato Arcivescovile dell’Arcidiocesi catanzarese, docente di esegesi, teologia ascetica e pastorale, e maestro di Sacra Eloquenza. Si distinse anche come scrittore di opere e monografie dall’alto valore scientifico. Il 29 giugno 1960, solennità dei Santi Pietro e Paolo, veniva consacrato vescovo; il 14 agosto faceva il suo ingresso nella diocesi di Tricarico, che ne piangerà la scomparsa dopo averlo apprezzato e amato per ben 14 anni. Alla sua morte, il popolo volle onorarlo facendo compiere alla salma l’itinerario processionale della città di Tricarico. Le sue spoglie riposano nella cripta della Cattedrale di quella Chiesa che ancora ne conserva il ricordo. Serra invece… 

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