I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, supportati dai colleghi del 14° Battaglione “Calabria”, dello Squadrone eliportato Cacciatori, del Nucleo cinofili di Tito e dell’8° Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a 57 misure cautelari, di cui 21 in carcere, 26 agli arresti domiciliari e 10 sottoposizioni all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il provvedimento, eseguito a Cosenza e provincia, è stato emesso dai giudici per le indagini preliminari del Tribunale bruzio e del Tribunale per i minorenni di Catanzaro, nei confronti di persone, tre delle quali minorenni, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di “detenzione e cessione di sostanze stupefacenti”, “estorsione continuata”, “detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni”, “ricettazione”, “furto in abitazione”, “spendita ed introduzione nello Stato di monete falsificate”, “detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina”, “rapina aggravata” e “violazione degli obblighi della sorveglianza speciale di ps con obbligo di soggiorno”.
L’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Cosenza Principale e coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza e dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Catanzaro, è stata avviata nel settembre 2016 in seguito all’arresto in flagranza di reato di un 53enne, il quale, nel corso di una perquisizione presso la propria abitazione, situata nell’area dove sorge la statua di “Alarico”, era stato trovato in possesso di 1,7 kg di marijuana.
Nel corso delle successive attività investigative, è emerso che lo stupefacente rappresentava solo una piccola parte di un ben più vasto e florido mercato, alimentato dalle inesauribili richieste dei numerosi giovani tossicodipendenti.
Infatti, grazie allo sviluppo delle indagini, i militari sono riusciti a delineare una fitta rete di spacciatori in grado di rifornire con droghe leggere e pesanti, diverse piazze di spaccio cittadine e della provincia cosentina.
Le indagini hanno fatto emergere anche i canali di approvvigionamento dello stupefacente e un'intricata rete di collegamenti, che si dipanava non solo a Cosenza, ma anche a Cerisano, Spezzano della Sila, Celico e Carolei.
In aggiunta al già grave panorama criminale tracciato, nel corso dell’attività investigativa è emersa anche la disponibilità di armi da fuoco da parte di diversi indagati.
Tra gli arrestati figura anche uno degli autori della rapina consumata il 16 luglio 2016 ai danni di supermercato di Cosenza.
L'attività investigativa ha, inoltre, permesso d'identificare i componenti di due gruppi criminali, responsabili di 11 furti in abitazione.
Come se non bastasse, per gli investigatori, i malviventi cosentini si sarebbero costantemente riforniti di banconote contraffatte a Napoli.