Serra: servizio Wi-Fi pubblico e gratuito attivato nella zona della Certosa

E’ stato attivato oggi nella zona della Certosa di Serra San Bruno l’impianto WI-FI pubblico basato su protocollo “WiFi4EU”.

Il servizio, la cui realizzazione è stata finanziata con fondi europei, sarà disponibile presso: il Museo della Certosa, il parcheggio adiacente ed il viale contiguo all’ingresso principale del monastero.

La rete “WiFi4EU” si aggiunge alla rete wifi pubblica già esistente denominata “Visit Serra” e presente presso le chiese principali del paese e nelle piazze antistanti, su un tratto di corso Umberto I° e in piazza Carmelo Tucci.

In questo momento le due reti hanno una modalità d'accesso differente, pur mantenendo la gratuità del servizio.

Per connettersi è sufficiente selezionare, dalle impostazioni del proprio dispositivo, la rete denominata “WiFi4EU Serra San Bruno”. Si aprirà la pagina di login, senza registrazione o inserimento di dati, in modalità semplice e veloce “one click to connect”. Il servizio WiFi4EU è completamente gratuito.

La rete consente, peraltro, agli ospiti del museo, di avere approfondimenti “a portata di click”, favorendo il pieno coinvolgimento del visitatore e contribuendo a rendere ancora più interessante e affascinante l’esperienza presso il sito.

"Con questo servizio - si legge in una nota del commissario straordinario al Comune, Salvatore Guerra -diamo la possibilità ai cittadini e soprattutto ai turisti di poter usufruire della rete internet gratuitamente. Serra San Bruno diventa una città sempre più smart, più vicina ai cittadini ed Europea".

Serra, tra il Calvario e Santa Maria saranno abbattuti 12 alberi

"Come noto, in data 15 maggio u.s., dopo l’ulteriore collasso di un albero ad alto fusto nei pressi dell’area parcheggio adiacente la strada in località Santa Maria del Bosco, è stata interdetta la circolazione, pedonale e veicolare, nel tratto compreso tra località Calvario e Santa Maria del Bosco, al fine di valutare gli interventi necessari per superare le rilevate criticità. Peraltro, già nel mese di aprile u.s., un altro albero ad alto fusto, non di proprietà comunale, è collassato, cadendo in un’area adibita a pic-nic. La pericolosità e l’incontrollabilità di tali eventi, che minano la sicurezza degli utenti delle bellezze naturalistiche del territorio serrese, hanno evidenziato l’improcrastinabilità di interventi urgenti per la messa in sicurezza dell’intero viale alberato, che consta di ben 452 piante ad alto fusto, di proprietà comunale".

È quanto si legge in una nota di Salvatore Guerra e Sergio Raimondo, rispettivamente commissario straordinario e sub commissario straordinario al Comune di Serra San Brumo. 

"A tal riguardo - prosegue il comunicato - con il prezioso contributo dell’Azienda Calabria Verde, sono state avviate nella giornata del 19 maggio u.s. le operazioni di rimozione dei rami secchi e pericolanti. Le suddette attività, iniziate in località Santa Maria del Bosco (dove si è verificato l’ultimo crollo), hanno fatto emergere alcune situazioni di particolare criticità non fronteggiabili con il mero taglio dei rami pericolanti. Infatti, nella stessa area di parcheggio i tecnici hanno ritenuto necessario eliminare un albero, sito vicino all’altra pianta collassata, il cui fusto era totalmente cavo e privo di vita. Le maggiori criticità rilevate nel corso delle operazioni hanno indotto il Comune a convocare gli Enti competenti al fine di effettuare un sopralluogo congiunto sui luoghi di intervento, onde individuare le ulteriori attività indifferibili e consentire alla comunità serrese di poter ritornare a fruire delle bellezze naturalistiche del territorio, in sicurezza. Tale operazione si è svolta nella giornata del 22 maggio u.s. alla presenza del Dott. Raimondo (sub-commissario del comune di Serra San Bruno), del Dott. Serafino Nero (Funzionario Dipartimento 2 Presidenza – UOA Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo della Regione Calabria), del Dott. For. Vincenzo Maletta (Funzionario Azienda Calabria Verde), del V. Brig. Francesco Aloi (Carabinieri Forestali), del Dott. Agr. Mariano Raffaele Bertucci (Tec. Progettista dello Studio/Rilievo fitosanitario sugli alberi di Viale Certosa), dell’Ing. Francesco Iannarella (delegato Lipu – WWF) e del Geom. Graziano Mandaliti (Responsabile Ufficio Urbanistica del comune di Serra San Bruno). I tecnici - continua la nota -attesa la vigenza di un’ordinanza (risalente al 2005) che limita la fruibilità dell’area in condizioni meteo avverse, hanno convenuto di circoscrivere l’analisi e la valutazione degli interventi urgenti a quegli alberi che rappresentano pericolo per la sicurezza e la pubblica incolumità indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Ad esito del sopralluogo, i partecipanti hanno condiviso, all’unanimità, la necessità di procedere all’indifferibile ed urgente abbattimento di tre alberi nel tratto compreso tra il Piazzale di Santa Maria del Bosco e il Ponte di Santo Stefano – già individuati tra gli alberi da eliminare nel rilievo fitosanitario redatto dal Dott. Bertucci e identificati con i numeri 197, 130 e 123 – e di ulteriori nove alberi nel tratto compreso tra il ponte di Santo Stefano e il Calvario – già individuati tra gli alberi da eliminare nel rilievo fitosanitario redatto dal Dott. Bertucci e identificati con i n. 246 – 253 – 254 – 68 – 27 – 25 – 24 – 8 e 6. Le suddette improcrastinabili operazioni, che dovrebbero essere avviate nei primi giorni della prossima settimana, interesseranno in un primo momento il tratto compreso tra la Certosa e il Santuario di Santa Maria del Bosco, in modo da rendere subito nuovamente fruibile l’area e consentire anche la ripresa delle attività commerciali ivi presenti. Successivamente si procederà alle attività di taglio dei rami secchi e pericolanti e all’abbattimento delle 9 piante ricadenti tra il ponte di Santo Stefano e il Calvario. Tali operazioni, secondo i tecnici intervenuti, consentiranno ai cittadini serresi e ai turisti di tornare a fruire nell’immediato delle bellezze naturalistiche del territorio in sicurezza, eccezion fatta per le giornate in cui si registrino condizioni metereologiche avverse. Contestualmente proseguirà la programmazione di un intervento di lungo periodo che porterà alla sostituzione delle piante già identificate nel rilievo fitosanitario del Dott. Bertucci con alberi autoctoni di circa 15/20 anni. Quest’ultima attività è sottoposta alla previa presentazione di un cronoprogramma di interventi, almeno triennale, che sarà sottoposto, secondo le prescrizioni normative vigenti, alla valutazione di una conferenza di servizi tra gli organi competenti. La programmazione in argomento - conclude il comunicato - come richiesto dal rappresentante della Lipu e delegato WWF Ing. Francesco Iannarella, terrà in adeguata considerazione l’esigenze dell’avifauna".

Serra, Certosa: impossibile celebrare messa nella chiesetta esterna, il priore scrive una lettera ai fedeli

“Carissime Sorelle e Carissimi Fratelli,

da più di due mesi aspettiamo con ansia, insieme a voi, la riapertura al pubblico delle SS. Messe; è stata un’attesa lunga che ha messo alla prova tanti fedeli, soprattutto per la privazione dell’Eucaristia, perfino nei Santi Giorni della Pasqua!”.

Questo l’incipit di una lettera rivolta ai fedeli dal priore della Certosa di Serra San Bruno, dom Ignazio Iannizzotto.

“Da questa settimana – prosegue - un protocollo concordato tra il Governo e la Conferenza Episcopale ha permesso la riapertura al pubblico delle celebrazioni delle SS. Messe, ma è stato necessario anche fissare una serie di prescrizioni sanitarie per evitare ogni possibilità di contagio, visto che ci troviamo ancora nel rischio concreto di ritorno del virus.

Nella nostra Comunità, dopo aver ascoltato il parere delle autorità dell’Ordine, abbiamo esaminato con attenzione queste prescrizioni e ci siamo resi conto, con grande dispiacere, di non essere in grado, al momento, di poterle applicare nella nostra chiesetta esterna, a causa delle sue piccole dimensioni. Poiché non è neppure pensabile l’ipotesi di celebrazioni all’aperto, che sono da escludere per i monasteri, dobbiamo quindi aspettare ancora un po’ prima di ricominciare a celebrare le Messe domenicali come prima”.

Confidiamo nella vostra comprensione e vi siamo grati per la vostra vicinanza, in quanto figli di San Bruno e quindi nostri fratelli. Preghiamo il nostro Padre che al più presto ci liberi definitivamente da ogni contagio e ci consenta di ritornare tranquillamente alle nostre celebrazioni nella chiesetta della Certosa.

Secondo lo spirito monastico – conclude il priore - saremo sempre uniti nella preghiera e nell’intercessione, e noi monaci certosini vi porteremo tutti, non solo ogni domenica, ma ogni giorno, nell’Eucaristica che celebriamo in clausura.

Un caro abbraccio a tutti voi e alle vostre famiglie, con la benedizione speciale di San Bruno”.

Emergenza coronavirus, il messaggio del priore della Certosa di Serra San Bruno

Riceviamo e pubblichiamo

"Cari fratelli e care sorelle, non avremmo mai pensato di trovarci in una situazione tale che si dovesse sospendere la celebrazione della Santa Messa per il pubblico, non solo nella cappella esterna della nostra Certosa, ma anche in tutte le chiese. Tuttavia dobbiamo attenerci alle indicazioni che le autorità hanno stabilito, nella consapevolezza che la responsabilità di tutti sarà l’unica via per superare questo momento di emergenza. In questi giorni sono arrivate in Certosa molte telefonate di persone che volevano esprimere il loro dolore e la loro costernazione per la privazione della Messa e dell’Eucaristia. Vi siamo vicini con tutto il cuore e offriremo ogni giorno la vostra sofferenza sull’altare. Noi certosini da sempre celebriamo l’Eucaristia in clausura separati da tutti, ma la nostra Eucaristia è stata sempre celebrata per tutti e in comunione con tutti. Adesso la straordinaria circostanza in cui ci troviamo ci chiama a vivere ancora di più questa speciale comunione: noi continueremo ogni giorno, come sempre, la solenne celebrazione comunitaria del Santo Sacrificio e lo faremo insieme a tutti voi, offrendo la nostra comunione soprattutto per coloro che in questo momento sono privati della partecipazione all’Eucaristia. In questa situazione non bisogna lasciarsi andare spiritualmente, diventando apatici nei confronti della vita spirituale, ma piuttosto intensificare l’unione col Signore con la preghiera, offrendo a Dio la nostra impotenza, la nostra sorpresa, il nostro timore. Ogni giorno, i monaci certosini, andando alla Messa conventuale delle 08.00, pregheranno in modo speciale per tutti coloro che non possono parteciparvi, vi invitiamo quindi ad unirvi alla nostra preghiera e alla consacrazione che farà il sacerdote sull’altare. Così come vi chiediamo di unirvi a noi anche per i Vespri, che vengono celebrati ogni giorno alle 17.00, alla fine dei quali faremo una preghiera speciale per l’epidemia. Possa l’intercessione della Vergine Maria e di San Bruno nostro Padre liberarci da questo male e ridarci la gioia della fraternità. Un caro abbraccio a tutti, in comunione di preghiera".

Dom Ignazio Iannizzotto-  Priore della Certosa di Serra San Bruno

Serra, è morto padre Elia

Si è spento, all'età di 89 anni, Dom Elia Catellani.

Padre Elia era stato ricoverato all'ospedale "Pugliese" di Catanzaro, in seguito ad un malore.

Dopo aver lasciato la certosa di Serra San Bruno nel 1995, aveva iniziato un percorso eremitico nell’ex convento francescano, a Soreto di Dinami (Vv).

A causa delle precarie condizioni di salute determinate dall'età avanzata, si era trasferito nel centro residenziale Villa della Fraternità di sant’Andrea Apostolo dello Ionio, dove ha trascorso l'ultima parte della sua esistenza terrena.

La sua salma sarà inumata nel cimitero della certosa di Serra San Bruno.

 

Passaggio di consegne al Priorato della Certosa di Serra, Tassone: “Comunità sempre grata all’Ordine certosino”

“Soprattutto in una comunità come la nostra, fortemente legata alla tradizione ed alla spiritualità bruniana, è importante dare forza al cammino di fede, coltivando giorno dopo giorno gli insegnamenti donati da San Bruno, custoditi e tramandati dall’Ordine certosino. Proprio per questo, a nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la comunità, porgo il più sentito ringraziamento a dom Basilio Trivellato per il lavoro svolto in questo senso negli ultimi anni”.
 
Il sindaco Luigi Tassone esprime la gratitudine della popolazione al Priore uscente della Certosa per aver proseguito nel processo di rafforzamento del legame fra i serresi e i certosini e porge il saluto al nuovo Priore.
 
“A dom Ignazio Iannizzotto - aggiunge il primo cittadino – va il più sincero augurio di buon lavoro. L’Amministrazione comunale sarà sempre disponibile alle più opportune forme di collaborazione nell’ottica della valorizzazione di una storia millenaria che ha insegnato a ricercare i valori più puri”.

Serra, eletto il nuovo priore della Certosa

I monaci certosini di Serra San Bruno hanno eletto loro priore dom Ignazio Iannizzotto.
 
Già vicario del monastero serrese, il nuovo priore succede a D. Basilio Trivellato, che ricopriva la carica dal dicembre 2014 e che ha concluso il suo mandato in occasione del recente Capitolo Generale.
 
Quella di dom Innizzotto, per certi versi, è un'elezione storica dal momento che dal 1783 non era mai stato eletto un componente della comunità monastica serrese.
 
I precedenti priori, infatti, sono sempre stati scelti tra certosini appartenenti ad altre case dell’Ordine.
 
Nato nel 1958, di origine siciliana, dom Ignazio prima di entrare in Certosa svolgeva la professione di avvocato a Catania.
 
Divenuto novizio a Serra San Bruno, ha preso i voti monastici nel 1995 ed è stato ordinato sacerdote nel 2001.
 
Ha ricoperto le cariche di bibliotecario e maestro dei novizi prima di diventare vicario.
 
Dom Ignazio ha sempre insistito sull’importanza che la Certosa conservi l'identità monastica e la vocazione alla preghiera nel silenzio e nella solitudine.
 
 

Serra, le meraviglie di una città che rischia di diventare periferia

Serra San Bruno è Città! Da qualche giorno la cittadina delle Serre vibonesi si pregia dalla meritata onorificenza assegnata dal Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella. Città, titolo onorifico dovuto per l’illustre passato storico, monumentale, artistico, culturale lasciatoci in eredità dai nostri migliori figli. E non solo. 

Serra San Bruno è eterno, incomparabile, patrimonio naturalistico-paesaggistico che il buon Dio ci ha voluto regalare per mezzo del santo Patriarca Bruno. Ma a cotanta magnificenza non corrisponde l’operato dei contemporanei che difettano, e non poco, in fatto di viabilità molto precaria, strade da terzo mondo, randagismo e cinghiali imperanti. No! Non può essere questa una “città”!

Indubbiamente Serra San Bruno è Certosa, ma non solo. Questa cittadina deve la sua origine alla suo millenario Convento bruniano, il primo in Italia fondato nel 1084 come primitivo nucleo, dove oggi troviamo lo splendido Santuario mariano regionale di Santa Maria del Bosco immerso nel verde delle conifere, da Brunone di Colonia, fondatore dell’Ordine monastico certosino. Successivamente, nel 1091, per esigenze climatiche e per accogliere i monaci più anziani, è stato edificato, più a valle, il secondo nucleo certosino, quello che è evidente ai nostri occhi e che nei secoli sarà conosciuto come Certosa di Santo Stefano del bosco. La stessa che nel ‘500 assumerà la forma di grande abbazia, edificata alla maniera rinascimentale con grandezze di forme artistiche ed architettoniche. Purtroppo la grande Certosa, dopo bei secoli legati alla storia feudale, religiosa ed artistica, è stata distrutta dal disastroso terremoto del 1783. Ci restano pochi ruderi: parte della facciata palladiana e del chiostro.

Da ogni parte del mondo: poeti, storici, scrittori, giornalisti, scienziati, teologi si sono avvicendati attorno alla storia di questo preziosissimo bene culturale che Serra custodisce gelosamente, orgogliosa com’è di essere stata eletta primogenita della scelta di san Bruno, quando venne in Calabria al seguito del suo discepolo, il papa Urbano II al quale rifiutò la nomina di vescovo di Reggio Calabria e soprattutto gelosa di custodire e venerare le reliquie del Santo che qui vi morì il 6 ottobre 1101.

Sono tantissimi gli studiosi che nei secoli si sono avvicendati nel raccontarne la storia e tanti i visitatori illustri, quali: il re borbonico Ferdinando II, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, lo statista Alcide De Gasperi, Orace Rilliet e Norman Douglas, il Cardinale Carlo Maria Martini, oltre Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI. Ma Serra San Bruno non è solo Certosa: è la città dell’arte nel verde.

Percorrendo il centro storico visitiamo le quattro chiese che, come ha scritto Enzo Vellone, “sono la prova del nove di un grande retaggio architettonico ben innestato in un contesto paesaggistico e ambientale quasi unico”.

La prima di queste è la chiesa arcipretale,la Matrice, detta anche di san Biagio, con artistica facciata in granito a tre navate ed edificata nel 1785; all’interno sono conservate pregevoli opere marmoree, lignee ed oggetti sacri in metalli preziosi, molti di questi provengono dalla Certosa rinascimentale.

La seconda è il prezioso tempietto della Regia Arciconfraternita dell’Addolorata di architettura barocca del 1721, ad una sola navata con portale esterno in bronzo del serrese Giuseppe Maria Pisani ed il ricco portale interno ligneo del “professore” Salvatore Tripodi.

Pochi metri più in là, la chiesa, la più antica, dell’Assunta detta anche di san Giovanni, di origine ducentesca ma ricostruita nei primi anni dell’800, ad una sola navata con ricchi stucchi barocchi. Infine la chiesa parrocchiale, anche questa, dell’Assunta e, per distinguerla dall’altra, è detta dello Spinetto dal nome del nuovo quartiere sorto dopo il terremoto del 1783, che custodisce un’artistica e raffinata statua lignea dell’omonima Madonna.

Oltre alle citate chiese, a Serra si possono ammirare nobiliari palazzi con portali artistici e soffitti riccamente lavorati, fontane, obelischi e tantissime altre opere d’arte, presenti anche nel cimitero monumentale. Insomma un vero museo a cielo aperto immerso nel verde.

Di sicuro, oggi, però il vero fiore all’occhiello, in termini di fede, arte e natura è il Santuario mariano regionale di Santa Maria del Bosco, forte richiamo turistico in ogni stagione dell’anno. Siamo a due chilometri dalla Certosa, nell’antico eremo certosino dove sono evidenti i luoghi abitati e vissuti dal Santo. Qui, nell’ottobre del 1984, nel IX Centenario della fondazione dell’Ordine Certosino, il Papa Giovanni Paolo II venne, vi sostò e pregò insieme ai tantissimi fedeli e a tutto il clero dell’Arcidiocesi Metropolita di Squillace – Catanzaro.

Qui il Papa diede anche il titolo di “Basilica” alla chiesetta di Santa Maria.

Questa è Serra San Bruno: ben meritata “città” di arte, fede e natura, testimonianza ed opera del Divino. È doveroso, qui, precisare, che tutto il ricco ed abbondante patrimonio artistico è creatura di artisti serresi: scultori, scalpellini del granito, ebanisti, architetti, pittori ed artisti del ferro battuto. Sono artisti figli di tante dinastie che vanno dai Pisani agli Scrivo, ai Barillari e ai De Francesco, dagli Scaramozzino agli Zaffino, ai Reggio e ai Lo Moro e Tripodi già citati. Sono quegli uomini d’arte che hanno costituito la leggendaria “Maestranza di la Serra” che ha arricchito, anche, tante chiese sparse in Calabria.

“Insomma, come scriveva Corrado Alvaro, è il paese di Calabria in cui si vorrebbe sostare. Ha un colore alpino e vi si arriva spiritosa l’aria del mare”. Qui è davvero piacevole anche un breve sosta, mordi e fuggi, tra l’ombra delle sue conifere sparse attorno all’abitato o anche nei suoi bar storici su corso Umberto I dove non si può fare a meno di gustare i deliziosi gelati e soprattutto il secolare ‘nzullo, biscotto duro sotto i denti ma da una fragranza indescrivibile: se ne chiedi la ricetta, silenzio assoluto.

Ed infine, il principe della cucina serrese: il fungo porcino delizioso e prelibato in tutte le salse. Questa è Serra San Bruno che, ancora un a volta, ha accolto un altro papa: il 9 ottobre del 2011 Benedetto XVI.

Orbene, benvenuto il titolo di “Città” più che meritato ma i contemporanei siano degni figli dei loro avi. Serra San Bruno, nella storia, non è mai stata periferia, oggi rischia di esserlo.

  • Published in Diorama
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