Calabria, Nesci: "Tesori Santa casa Soriano gioielli del patrimonio artistico"
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Sono felice di aver incontrato i padri domenicani e di poter essere un compagno leale in questo cammino verso la soluzione di quello che non è nient’altro che un malinteso passeggero con il Comune di Soriano Calabro».
È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, al termine dell’incontro – avvenuto questa mattina nella Cittadella “Santelli” di Catanzaro – con il priore provinciale dei Domenicani del Meridione d’Italia, padre Francesco La Vecchia, accompagnato da padre Marco Nasta.
Nel corso della riunione, sono state affrontate le questioni relative alla realizzazione del Polo museale e al Parco archeologico del Santuario di San Domenico in Soriano Calabro.
«Presto – spiega ancora Spirlì –, il Polo museale di Soriano potrà di nuovo pregiarsi dei beni ecclesiastici. La presenza domenicana in terra di Calabria rappresenta una pietra d’angolo per il cattolicesimo calabrese. Nessuno può fare a meno dell’altro in questa necessaria riscoperta della fede, in un momento di gravi difficoltà per tutti i cristiani, per tutti i cittadini. Camminare insieme significa recuperare un’amicizia alla quale i calabresi non possono rinunciare. Oggi sono più contento».
«È stato un piacere conoscere il presidente della Calabria. Questa nostra visita – sottolinea padre La Vecchia – è dettata dalla necessità di armonizzare un progetto caro tanto ai padri di Soriano Calabro, quanto alla amministrazione comunale. Abbiamo tutti a cuore la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e religioso del sito domenicano ed è forte la voglia di collaborare, perché solo così ci può essere vita e successo».
Tra i meravigliosi sentieri della Terra "di paradiso", salendo da Soverato sita nello stupendo Golfo di Squillace, dove il grande Cassiodoro Senatore eresse nel sec.VI presso il "Vivarium ", lo scrittorio più raffinato d' Europa, dopo aver superato Gagliato ed Argusto, approdiamo a Torre di Ruggiero, borgo titolato al Granconte normanno che passando da queste contrade alla fine del sec. XII confermò la sua protezione ai monaci calabro- greci come san Basilio Scamardi e donò vaste contrade tra Stilo e Arena a Bruno di Colonia, fondatore dei Certosini, che pose la propria dimora in S. Maria della Torre, che raggiungiamo passando da Simbario, adiacente al fiume Ancinale e da Spadola, dove sorgono le belle chiese di S. Maria sopra Minerva e dell' Addolorataa, la prima Certosa d'Italia, rinnovata nel corso dei secoli e tuttora in funzione e intitolata ai santi Stefano e Bruno a Serra S. Bruno, dove si trovano bellissime chiese, ripristinate dopo il terremoto del 1783 che rase al suolo tutti gli edifici di quel territorio insieme con quelli siti in particolare della Calabria meridionale.
Aggregato alla Certosa il Museo che conserva importanti manufatti e opere d'arte in un contesto che riproduce in scala i locali dell'eremo.
Da qui si scende a Soriano Calabro, strettamente legato alla costruzione del convento e della chiesa di S. Domenico dei Predicatori nel 1510. Distrutto nel 1659 dal terremoto e presto ricostruito sul modello dell'Escorial di Madrid dal domenicano bolognese Bonaventura Presti, fu raso al suolo dal sisma del 1783. La miracolosa statua di S. Domenico e' custodita nella nuova chiesa adiacente ai resti dell'antico convento.
Attraversato Sorianello dove sorge la Chiesa di S. Maria del Soccorso, che conserva interessanti opere d'arte provenienti da S. Domenico di Soriano, si scende a S. Gregorio d' Ippona sito sulle colline occidentali del Mesima e quindi a Mesiano, frazione di Filadari per giungere a Tropea meravigliosa città sul Tirreno a Capo Vaticano, custode di splendidi tesori d'arte, tra i quali la cattedrale edificata dai Normanni nel sec. XII e S. Maria dell'Isola, che Sikelgaita, vedova di Roberto il Guiscardo donò al Monastero di Montecassino.