A Milano applausi a scena aperta per il tenore spadolese Raffaele Tassone
C’è una Calabria discreta, che fa parlare bene di sé, che quando oltrepassa gli angusti confini regionali si fa apprezzare nei diversi ambiti in cui si cimenta. Una Calabria che riesce a farsi apprezzare anche in campo artistico dove, il più delle volte, i talenti e le giovani promesse sono destinati a rimanere tali per mancanza di opportunità o di semplici occasioni. Un destino cui, per fortuna e bravura, sembra essere sfuggito il giovane tenore spadolese Raffaele Tassone che, ormai, da qualche tempo sta calcando palcoscenici di caratura nazionale. L’ultima apparizione, in ordine di tempo, all’attivo del tenore calabrese è quella nel Salone d'Onore della Casa di Riposo per Musicisti di Milano dove, nei giorni scorsi, è stata eseguita la messa da “Requiem” di Giuseppe Verdi. La manifestazione, organizzata dall'associazione Amici della Casa Verdi, nel luogo in cui sorge la cripta del grande musicista, ha avuto come protagonisti: al pianoforte, il maestro Marzio Fullin, il Coro Arnatese di Gallarate diretto dal maestro Gianfranco Iuzzolino ed i solisti: Giampaolo Vessella (basso), Marta Amoroso (soprano), Claudia Nicole Bandera (mezzo soprano), Raffaele Tassone (tenore). In un contesto contraddistinto dalla presenza di un pubblico competente e piuttosto esigente, l’allievo del Conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia si è fatto apprezzare per “potenza, squillo, intonazione sicura. Superato senza problemi il temibile scoglio dell'Ingemisco, ha sfoggiato nel Domine Jesu un'apprezzabile gamma di sfumature dinamiche”. Tassone, che ha affinato la sua tecnica presso la scuola di canto dei maestri Francesco Anile e Alberto Gazale, non si è fatto sopraffare dall’emozione ed ha eseguito con sicurezza una delle opere più complesse ed impegnative, come il “Requiem”. Nel complesso, l’esecuzione è stata coronata dall’unanime apprezzamento del pubblico che si è fatto deliziare dalla magistrale esecuzione. Grande la soddisfazione degli interpreti, soprattutto del tenore spadolese che per il suo debutto verdiano non avrebbe potuto desiderare un luogo più suggestivo. Un debutto, per il quale Tassone ha voluto ringraziare “i maestri Tatiana Chivarova e Marzio Fullin”.
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