Vibo, successo per la Giornata mondiale del libro
La sinergia per la cultura in occasione della Giornata Mondiale del Libro, ha dato i suoi frutti. Oltre 150 persone si sono ritrovate, domenica scorsa, presso la sede del Centro di Aggregazione Sociale “Amicizia e Solidarietà” per intraprendere la passeggiata letteraria per le vie del centro storico di Vibo Valentia, “ Sulle tracce della ninfa Scrimbia e di Diana Recco”.
Un' iniziativa fortemente voluta da Michele La Rocca, presidente del Cas e da Maria Loscrì, presidente del Club per l'Unesco, cui hanno collaborato le associazioni: ViboInsieme, del presidente Manuele Zinnà; Archeoclub, del presidente Anna Murmura; 50 e Più, del presidente Lella Caforio; Cultura e Futuro, del presidente Graziella Lo Muto; Officina Promozione Civica, del presidente Vincenzo Neri.
La passeggiata ha fatto seguito all'incontro di venerdì nel corso del quale, presso la sede del Cas, è stata presentata l'ultima opera di Titti Preta, con la partecipazione di don Peppino Fiorillo.
Filo conduttore della mattinata sono stati i romanzi di Titti Preta. Accompagnata dagli alunni del liceo Classico “Michele Morelli”, la scrittrice vibonese nei luoghi simbolo ha letto dei passi delle sue opere.
La camminata, partita dal Cas, ha visto la nutrita comitiva visitare quale prima tappa il chiostro secentesco dei Minori Riformati, oggi sede del Convitto Nazionale “Filangieri”, al cui interno sono murate diverse iscrizioni latine di Valentia, tra cui quella dedicata a Scrimbia, la ninfa triste tramutata in ruscello da Giove per via del suo perduto e vietato amore per un giovane del luogo.
Seconda tappa è stato il chiostro del convento domenicano del 1543, oggi conosciuto come Valentianum, dove Preta ha letto alcuni passi del suo romanzo “Il segreto della ninfa Scrimbia”. Ninfa che è rappresentata anche in un rilievo delle porte bronzee del Duomo di San Leoluca, volute da monsignor Onofrio Brindisi e realizzate dallo scultore Niglia.
È stata, quindi, la volta della fontana secentesca dedicata a Scrimbia e abbandonata tra due muri di cemento, dimenticata da tutti, su viale De Gasperi. Una collocazione anonima per un manufatto che potrebbe essere valorizzato in ricordo di un mito bellissimo ed affascinante.
Ultima tappa, il percorso di Diana Recco, dalla via a lei intestata, fino alla Cerasarella, Palazzo Marzano e via Ruggiero il Normanno nel cuore della città medievale, ancora intatto nonostante le ferite inferte dalla modernità.
Uno scrosciante applauso, rivolto a Titti Preta, ha accompagnato la conclusione dell’iniziativa, ai piedi di un altro convento, quello degli Agostiniani Calceati, davanti alla lapide che recita “Cave a lachrimis Cocodrilli”, attenti alle lacrime di coccodrillo, risalente probabilmente ai primi anni del 1500. Quì la scrittrice ha raccontato un aneddoto che legherebbe l'iscrizione ad un monaco agostiniano che, nel chiuso della sua cella, compiva riti misteriosi e le cui urla e strani pianti riecheggiavano nelle notti del borgo medievale.
Una giornata nel segno della cultura che ha dato ai partecipanti la consapevolezza che anche a Vibo Valentia, facendo sinergia, si possono raggiungere risultati importanti per la rinascita culturale e la riscoperta di un tesoro immenso come i luoghi del borgo medievale di Monteleone.
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