Corrado (M5S) sulla revoca dell'incarico all'architetto Tedesco
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione cultura) sulla revoca dell'incarico di ispettore onorario per la tutela dei beni architettonici e paesaggistici nell’ambito del territorio di Crotone e provincia ai danni dell'architetto Tommaso Tedesco.
"Il crimine non paga, si diceva una volta, prima che i fatti smentissero clamorosamente questa perla di saggezza popolare; oggi è più realistico dire che il crimine non paga sempre. Neppure l’arroganza paga sempre, per fortuna. Viene da pensarlo leggendo il decreto (n. 973) con cui è stato revocato l’incarico di ispettore onorario all’arch. Tommaso Tedesco, documento firmato il 12 novembre dal Direttore Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, immediatamente notificato al Segretariato Regionale e alla Soprintendenza ABAP per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone.
Un ispettorato ‘lampo’, quello di Tedesco, investito della qualifica di “ispettore onorario per la tutela dei beni architettonici e paesaggistici nell’ambito del territorio di Crotone e provincia” lo scorso 17 aprile e congedato con disonore neppure sette mesi dopo, l’11 novembre 2018, invece che alla scadenza naturale (16 aprile 2021). A mia conoscenza si tratta di un record, ovviamente negativo, che per di più segue un altro episodio deplorevole: all’inizio di febbraio era scaduto il triennio di incarico del precedente ispettore crotonese, non prorogato dal dicastero oggi retto da Alberto Bonisoli per gravi motivi. A saperlo, i gloriosi ispettori onorari calabresi di fine XIX – inizio XX secolo, compresi i nostri Antonio e Armando Lucifero, si sarebbero nascosti per la vergogna!
Tecnicamente, il decreto della Direzione Generale riguardante Tedesco parla di “dispensa dall’ufficio di ispettore onorario ai sensi dell’art. 50 della Legge 27 giugno 1907, n. 386”. Questa figura, infatti, creata nel tardo Ottocento, è tuttora disegnata in base a quella norma ultracentenaria che la impegna a “coadiuvare a titolo gratuito le soprintendenze nel campo della tutela e della conservazione dei beni culturali, con particolare riferimento all’attività di vigilanza e di informazione”, come si legge sul sito web del MiBAC nella pagina dedicata. La stessa Legge 386, però, al citato art. 50, dà la possibilità al Ministero di ‘disfarsi’ di un collaboratore rivelatosi inadempiente ai suoi compiti e/o motivo d’imbarazzo, interrompendo in qualsiasi momento il rapporto instaurato, di solito, su suggerimento del dirigente regionale.
È accaduto proprio questo, e il casus belli è l’articolo pubblicato da Tedesco su “il Crotonese” il 19 ottobre dove, nel decantare i presunti meriti dell’amministrazione comunale, avrebbe causato nocumento all’immagine del Ministero e dimostrato mancanza di obiettività nel narrare del malore occorso al Soprintendente lo scorso agosto. L’articolo, però, sarebbe solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, poiché ben più grave è la doglianza che -lo stesso arch. Tedesco, nonostante ripetute ammonizioni del Segretario regionale, partecipa periodicamente in qualità di consulente alle riunioni tecniche indette dal Comune di Crotone, in evidente stato di incompatibilità con la funzione di ispettore Onorario per i territori dello stesso Comune-.
Senza menzionarlo espressamente, si allude di nuovo, e in modo ancora più esplicito, al progetto “Antica Kroton” e al lampante conflitto di interessi che né l’Architetto né i sui mentori, sia in seno l’amministrazione dei Beni Culturali sia a quelle comunale e regionale, hanno colto né voluto risolvere. Sull’ambiguità della situazione e l’arroganza dei personaggi coinvolti, anzi, si è giocata molta parte della gestione (per nulla encomiabile) di “Antica Kroton”, almeno fino all’11 novembre.
-Alla luce di quanto emerso in fase istruttoria-, continua finalmente il decreto n. 973, -l’arch. Tedesco non ha atteso alle proprie funzioni con la diligenza richiesta per lo svolgimento del suo ufficio né il suo operato, alla luce di quanto esposto, si è rivelato giovevole agli interessi dell’amministrazione-. Sta ora al Segretario Regionale MiBAC, che aveva ratificato la proposta di nomina avanzata dal Soprintendente in carica, procedere alla notifica del provvedimento di dispensa all’interessato e recuperarne il tesserino identificativo, da restituire alla Direzione romana.
Soffia finalmente un vento nuovo sui ruderi di Kroton e sulle rovine di Crotone…"
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