Chiaravalle Centrale, due giorni di festa "normanna" il 2 e il 3 agosto

Due giorni di festa, il 2 e il 3 agosto, a Chiaravalle Centrale. Occasione per celebrare i Normanni e l'importanza di quella dominazione per l'intera Calabria.
Dopo la caduta dell'Impero d'Occidente, l'instaurazione dei regni romano-barbarici e la guerra greco-gotica, la Calabria diventa bizantina e rimane sotto il dominio di Costantinopoli per ben cinque secoli, dalla metà del VI secolo alla metà dell'XI secolo. Un lungo periodo di relativa pace, però segnato da usuranti scontri con Longobardi e Saraceni.
Per inciso, è proprio con i Bizantini, nel VII secolo, che si comincia a traslare il nome "Calabria" dal Salento pugliese alla regione che oggi conosciamo come tale e che, prima, si chiamava Bruzio.

Una Calabria, dunque, fortemente "ellenizzata" per cinque secoli dall'Impero d'Oriente nella cultura, nella lingua, nella religione. Questo equilibrio plurisecolare viene sconvolto, tra il 1050 e il 1065, dall'invasione normanna. Roberto il Guiscardo e il fratello Ruggero conquistano l'intera regione, puntando poi le armi contro Bari, la Sicilia, Durazzo. Si concretizza l'unità dell'intero Sud Italia, realizzata dai Normanni con l'introduzione del sistema feudale e la rilatinizzazione delle strutture ecclesiastiche.
Nasce in questo preciso contesto storico la Certosa di Santo Stefano del Bosco, oggi Serra San Bruno, su terra donata da Ruggero al frate Brunone di Colonia.

Aiutati dai Normanni i confratelli bruniani aggregano vasti territori e creano grange (ovvero proprietà agricole al servizio della Certosa) a Montauro, Gasperina, Olivadi e in una località detta Runci o Arunci che il dialetto conserva ancora nell'attuale paese di San Vito sullo Ionio. Proprio a San Vito, sconfinando nell'attuale comune di Petrizzi, è ancora visibile una diga di età normanna, sottoposta a vincolo archeologico dalla Sovrintendenza.
E sempre a San Vito viene collocata da ipotesi storiche del prof. Ulderico Nisticò una torre, di cui resterebbe oggi solo l'impronta della pianta circolare, nei pressi del municipio. La vicina Chiaravalle, infine, secondo studi del prof. Saverio Abenavoli avrebbe ereditato il suo nome latino, Clara Vallis, dagli stessi Normanni, primi artefici della conurbazione di quel centro abitato, oggi città di Chiaravalle Centrale.
Ma tutta la Calabria, più in generale, è ricca di tracce, ruderi e vestigia, eredità degli invasori venuti a Sud dalla lontana Normandia. Un periodo storico, dunque, fondamentale per la Calabria tutta che verrà rievocato a Chiaravalle Centrale nel corso di due intere giornate dedicate ai Normanni: il 2 e il 3 agosto.
Da non perdere le sfilate in costume e la suggestiva trama teatrale proposta in piazza con la regia e l'interpretazione del prof. Ulderico Nisticò, la sera del 2 agosto.

  • Published in Cultura
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