Porto di Reggio Calabria, Fiamma tricolore: "Ancora una volta in campo gli illusionisti dell’amministrazione comunale"

"I migliori venditori di fumo al mondo dovrebbero venire a prendere lezioni dall’amministrazione comunale di Reggio Calabria che oggi brinda al restyling, con i lavori di abbattimento dei silos, del porto della città.

Con la solita mossa di prestigio si tenta di dare a intendere ai cittadini che il merito dei lavori sia dell’amministrazione comunale che in questa vicenda ha poco o nulla a che fare.

Il terreno su cui sorge il porto di Reggio Calabria infatti è gestito e amministrato esclusivamente dall’ASPT, Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, che si occupa di tutti i porti siti nell'area dello stretto di Messina, Milazzo incluso, e che con il comune di Reggio Calabria non ha nulla a che spartire se non attraverso la partecipazione, marginale e nemmeno obbligatoria, di un proprio rappresentante al Comitato di Gestione solo in quelle occasioni in cui la materia in oggetto sia circoscritta al porto cittadino.

La concessione dei silos è scaduta al 31 dicembre ed è proprio la ASPT a non averla rinnovata, tutto qui, ed è la ASPT, con i suoi fondi, che ha deciso di eseguire una serie di lavori, finalizzati al loro abbattimento, al fine di poter rendere fruibile il porto cittadino a navi di maggiori dimensioni rispetto a quelle fino ad oggi ospitate in funzione turistica.

Ancora una volta quindi questa amministrazione tenta di accaparrarsi meriti non suoi andando in pubblico ad esibire il mantello da supereroe. Una uscita in fallo per il neo assessore Battaglia componente di una giunta che ad oggi non riesce a cambiare una lampadina o asfaltare una strada come si deve.

Per il covid forse un giorno si troverà una cura ma per i venditori di fumo nostrani sarà veramente difficile trovare una soluzione".

Così la segreteria reggina del Movimento sociale - Fiamma tricolore.

 

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San Lorenzo ridotto a discarica, la denuncia della Fiamma tricolore

Ricaviamo  e pubblichiamo

“Una perla che incanterebbe qualsiasi viaggiatore e amante della bellezza”: è stato questo il commento sconsolato di un turista francese appena arrivato a San Lorenzo qualche giorno fa per trascorrere due settimane di vacanza dai parenti.

Ad accoglierlo infatti i soliti cumuli di spazzatura, la carenza idrica, un lungomare in condizioni pietose e l’immancabile sporcizia in mare come documentiamo tramite queste foto. Dal mare alla montagna, ha ragione il turista, le bellezze di San Lorenzo potrebbero permettere ai suoi abitanti di vivere più che dignitosamente grazie al turismo che da queste parti potrebbe praticarsi per 7-8 mesi all’anno.

Le solite parole, le stesse buone intenzioni di sempre, frasi fatte che sentiamo ormai da decenni ma che non si concretizzano mai in fatti e azioni concrete.

Eppure a San Lorenzo dall’anno scorso non amministra la politica locale ma lo Stato come è più volte accaduto nell’ultimo decennio. E’ questo lo strazio in cui deve essere costretto a vivere il cittadino che vive a San Lorenzo 12 mesi all’anno? E’ questo il biglietto da visita che si fornisce al turista che viene, oggi sempre meno, a trascorrervi le vacanze?

I danni di immagine, l’immancabile ricaduta negativa sul turismo, gli effetti negativi che ne conseguiranno, costringeranno sempre più i suoi abitanti ad abbandonare il comune per cercare di costruirsi una vita dignitosa altrove.

A tutto questo scempio non possiamo rimanere impassibili sofferenti e non è vero come detto dal sindaco metropolitano, durante la sua visita qualche settimana fa, che “non c’è più nessuno, non ci sono giovani disposti a sacrificarsi ed amministrare” Comuni come questo. Certamente per amministrare oggi i Comuni della Calabria non serve l'incompetenza di cui fa sfoggio quotidiano da ormai 7 anni, ma persone capaci e soprattutto con idee, aperte alla partecipazione e desiderose di dare un futuro a tutti i cittadini partendo dai più giovani che vanno stimolati, a cui va data fiducia e soprattutto dare dimostrazione di uno Stato e di una amministrazione che è al loro fianco e lavora per fargli vivere il loro futuro nella terra che li ha visti nascere e crescere. Tutto il contrario dunque di quanto accade oggi".

Giuseppe Minnella, portavoce Movimento sociale fiamma tricolore per la provincia di Reggio Calabria.

Chiusura scuole in Calabria, La Fiamma tricolore contro la decisione di Spirlì

Riceviamo e pubblichiamo

"Un chiodo fisso. Ci casca ancora una volta il presidente ff della Regione Calabria il cui perno della propria attività quotidiana è stato fin dal primo momento rivolto alla chiusura delle scuole. Non lo si ricorda infatti per altro in questo primo periodo di attività e per la terza volta da quando presiede la nostra regione torna all’attacco sulla scuola.

Il Movimento sociale Fiamma tricolore, fin dall’inizio di questa pandemia, ha con diversi interventi sollecitato governo e Regione alla riapertura di presidi ospedalieri dismessi, alla ristrutturazione e all’ampliamento di quelli esistenti, al ricorso ad assunzioni straordinarie di personale al fine di dare sollievo a strutture da troppi anni ormai in carenza di organico.

Se da questo punto di vista l’Italia non ha certamente brillato tra truffe per camici e mascherine, in Calabria si sono toccate vette di vergogna irripetibili con i media nazionali che hanno martellato la sanità calabrese come mai avvenuto in passato. Non è bastato purtroppo nemmeno lo scandalo in diretta tv nazionale per migliorare la situazione sanitaria regionale: nulla si faceva, nulla si è continuato a fare ed oggi proprio per queste deficienze strutturali si preclude il diritto all’istruzione ai nostri figli!

Tali chiusure non fanno altro che aumentare il disagio all’interno di nuclei famigliari già in difficoltà economiche e al tempo stesso danneggiare chi sarà costretto a non poter lavorare per accudire i figli.

Il dipartimento scuola e istruzione della Fiamma tricolore afferma che non è possibile scaricare sui più giovani le responsabilità di una classe politica e dirigente totalmente inetta che ad oltre un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria non ha fatto nulla e oggi colpisce ancora una volta la socialità dei minori, soprattutto dei bambini, già messa a dura prova da ormai un anno continuo di lockdown a singhiozzo, restrizioni e divieti vari.

Gli stessi dati dell’Iss (Istituto superiore di sanità) affermano che i contagi presso le mura scolastiche non sono che una parte infima del totale e pertanto chiediamo la immediata riapertura delle scuole di ogni ordine e grado".

Matilde Grimaldi - Dipartimento scuola calabria - Movimento sociale - Fiamma tricolore

Operazione "Libro nero", De Leo (Ms-Ft) "I partiti azzerino le cariche"

“Vogliamo esprimere la gratitudine di tutti gli iscritti al Movimento sociale fiamma tricolore alle forze dell’ordine e alla magistratura per il loro operato grazie al quale un pò di pulizia è stata fatta all’interno della politica calabrese. Pulizia che avrebbero dovuto fare i partiti ed invece è toccato ancora una volta alla magistratura agire”.

Sono queste le dichiarazioni di Francesco De Leo della segretaria regionale del Movimento sociale fiamma tricolore.

"La politica calabrese – continua il segretario regionale – da troppi anni in coma, rischia oggi il tracollo totale agendo in una regione in cui non vi è un partito, tranne ovviamente il nostro, che non abbia conosciuto scandali ed arresti. Non può poi mancare il commento alle reazioni dei partiti dei diretti interessati: rimaniamo sbigottiti dalle affermazioni dell’On. Giorgia Meloni che, al contrario di ciò che predica in tv e sui social, dopo aver raccattato di tutto dal bidone dell’umido ora si lamenta per la puzza. Abbia un sussulto di dignità e ci restituisca quella fiamma tricolore che lei e i suoi sodali democristiani detengono in vergognoso ostaggio dal lontano gennaio 1995. Per non parlare del Partito democratico i cui indagati ormai non si contano. Altro che sciogliere Casapound et similia! Se c’è un partito che in Italia andrebbe sciolto, visti i continui scandali dalla Calabria a quello di Bibbiano, passando per il Csm, citandone solo alcuni visto che la lista sarebbe troppo lunga, ebbene quello è proprio il Pd! La Calabria ha dimostrato nei vari decenni l’incapacità dei suoi politici di governarla se non al servigio di ambienti mafiosi. Il suo popolo è tanto colpevole quanto i suoi rappresentanti, propria diretta espressione. Perché dobbiamo negare la realtà? La Calabria vive una situazione da guerra a cui servirebbe la completa rieducazione culturale dei suoi cittadini alla legalità e al rispetto della legge! Abbiano i partiti, tutti – conclude De Leo - un sussulto di dignità e di coraggio, azzerando ogni carica e togliendo di mezzo qualsiasi soggetto in odor di malaffare, giovani affaristi, consociativismi vari, legali o meno che siano”. 

Catanzaro: la Fiamma Tricolore contro l'abbandono del quartiere Gagliano

""Riceviamo e pubblichiamo

"Prosegue, tra luci ed ombre, il rapporto tra le istituzioni ed il quartiere di Gagliano, sempre più spesso dimenticato dall’amministrazione comunale, così come continuamente lamentato dalla cittadinanza e dai militanti del MSI-Fiamma Tricolore del quartiere, e nel contesto si inseriscono alcune iniziative come la parziale pulitura dei bordi stradali lungo la tangenziale che porta a Madonna del Pozzo, peraltro subito di nuovo insozzata da incivili maleducati che non ci stancheremo mai di richiamare, operata dai cantonieri della Provincia; gli interventi di pulitura e manutenzione dell’area e del fabbricato che ospita l’Accademia di Belle Arti e che è destinato ad ospitare la sede didattica di Scienze Motorie e dell’intervento, resosi ormai improcrastinabile dai ripetuti infortuni occorsi ai cittadini di passaggio, per rimettere a posto il selciato di Via De Seta, mentre è stata attivata, nei locali dell’ex plesso della scuola elementare “C. Alvaro” il Centro Provinciale di Istruzione per Adulti, ove è stato avviato un corso di alfabetizzazione per stranieri.Proprio però in riferimento a quest’ultima operazione e rammentando la vicenda della chiusura del plesso “De Lorenzo-Dominianni” dell’Istituto Comprensivo Materdomini - laddove adesso la promessa sulla riapertura si è spostata, man mano e come da noi ampiamente previsto, a dopo le vacanze pasquali – segnaliamo le lamentele di alcune famiglie abitanti nel centro storico di Gagliano che, recatisi a scuola per provvedere, come previsto dalla legge, ad effettuare le preiscrizioni dei loro bambini alla prima classe delle elementari per il prossimo anno scolastico, si sono visti restituire, o meglio non accettare, le domande con la spiegazione che il Dirigente Scolastico ha deciso di non istituire la prima classe in quel plesso nel prossimo anno scolastico. E’ evidente a tutti che questa decisione – presa evidentemente a prescindere dal numero di alunni che avessero deciso di iscriversi, e quindi non legata a problemi di numeri che ne consentissero l’adeguata formazione – significa la volontà, presa a tavolino, di decretare la chiusura definitiva del plesso, prescindendo da ogni altro criterio e condizione di sostenibilità ed opportunità, economica e sociale, e di ciò chiediamo, sperando di non rimanere ancora una volta inascoltati e senza riscontro, conto ed adeguata risposta da parte di questa Amministrazione Comunale, anche per evitare che si diffonda nei cittadini quel sentimento e quella voglia di “autonomia” e “distacco dal centro” che già serpeggia e che qualcuno si appresta a cavalcare in questa fase preelettorale.   A buon intenditor …….. !"

Segretaria Cittadina del MOVIMENTO SOCIALE-FIAMMA TRICOLORE

 

Reggio: scuola elementare di località Spontone, la denuncia della Fiamma Tricolore

“Ogni Paese che vuole progredire nel campo sociale, tecnologico ed in quello internazionale deve investire necessariamente importanti risorse per la formazione di coloro che un domani saranno i nuovi protagonisti di una nazione, i nostri giovani. Questo vale a maggior ragione oggi che viviamo in un mondo globalizzato ed in una nazione in cui il merito viene spesso mortificato da una partitocrazia imperante ed da un uso ormai indiscriminato del clientelismo, di fatto annulla e minimizza il valore della meritocrazia”. Questo l’incipit di una nota vergata dalla federazione provinciale del Movimento sociale – fiamma tricolore di Reggio Calabria in merito al degrado in cui versa la scuole elementare situata in località Spontone, nella frazione  Catona della città dello Stretto. “A tal proposito – prosegue la nota - occorre fare alcune considerazioni circa il modus operandi della politica attuale riguardo l'interesse reale che si dà alla formazione giovanile e allo sviluppo culturale e didattico anche a partire dagli edifici scolastici. In Calabria, ma non solo, vi sono opere strutturali incompiute per 4 miliardi di euro. Queste risorse sottratte alla comunità, certamente avrebbero potuto essere volano di sviluppo e di progresso, opere in fase di costruzione e spesso non terminate per mancanza di fondi, per irregolarità, per ingerenza fra interesse pubblico e interesse privato. Non sarà mai possibile esplorare i meandri e i labirinti burocratici che possano permettere all'uomo qualunque di conoscere le tante verità nascoste o abilmente mistificate, ma certamente, possiamo chiedere, domandarci e pretendere delle risposte. Un decennio fa in località Spontone, frazione di Catona situata a nord di Reggio Calabria, sono stati spesi grazie ai fondi del decreto Reggio 300.000 € destinati alla costruzione di una scuola elementare e materna. Dopo il superamento delle varie pastoie burocratiche alla fine, e non senza ombra, la scuola vide la luce e la sua apertura avrebbe mitigato le ansie  e le preoccupazioni dei genitori e dei loro figli costretti a vagare di struttura in struttura a chiedere ospitalità poiché le proprie versavano in uno stato di grave precarietà. Ma così non fu, la scuola non è stata mai aperta e adesso versa in grave stato di abbandono. Le responsabilità sono sicuramente trasversali e riguardano tutto il mondo politico e sociale, compreso che sta alla finestra ad aspettare che il destino compia il proprio corso senza smuovere un solo dito per poterne deviare, in maniera positiva, il corso. Durante l'ultima campagna elettorale l’attuale sindaco Falsomatà si è recato spesso nelle periferie più estreme ma al di là delle chiacchiere ancora nulla è stato fatto. La scuola di Spontone rimane oggetto di atti vandalici quotidiani, rifugio per senza tetto, centro aggregativo per tossico dipendenti, discarica abusiva. Ci rivolgiamo pertanto al prefetto per dare corso a indagini conoscitive e di intraprendere finalmente un'azione decisa affinchè questa struttura scolastica diventi finalmente operativa e porti dignità all'operato del docente, dell'alunno e del genitore. Basta bugie, basta inutili sprechi, la cultura ha bisogno di strutture e non di cattedrali nel deserto”.

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