Manufatto del II secolo a.C. scoperto in Calabria

Un manufatto granitico di forma cilindrica, del peso di circa 300 chili, è stato rinvenuto sull’argine del fiume Savuto a Scigliano (Cs), nelle immediate vicinanze della base del “Ponte di Annibale”, detto anche “Ponte di Sant’Angelo di Scigliano”, dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza, supportati dai colleghi dall’8° Elinucleo di Vibo Valentia. Il ritrovamento è avvenuto nel corso delle attività di monitoraggio dei siti archeologici, paesaggistici e monumentali della Regione Calabria, in seguito all’erosione causata dalle abbondanti piogge cadute nei mesi precedenti.

Gli accertamenti sul bene, attivati dai militari ed eseguiti nell’immediatezza dai competenti funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cosenza, hanno consentito di accertarne il particolare interesse culturale, in quanto appartenente, verosimilmente, ai resti di una cava antica.  

Nella stessa circostanza, al fine di salvaguardare l’importante scoperta, gli stessi funzionari hanno ritenuto indispensabile eseguire il recupero del manufatto per metterlo al riparo da un’eventuale piena del fiume, che lo avrebbe potuto danneggiare o far disperdere. Su disposizione del sindaco di Scigliano, Raffaele Pane, è stato quindi impiegato un mezzo meccanico per il prelevamento del manufatto, che è stato successivamente trasportato presso i locali idonei messi a disposizione dall’Amministrazione comunale. 

Secondo gli esperti, il rinvenimento di un bene culturale di tali caratteristiche, proprio nei pressi del Ponte romano edificato nel corso del II secolo a.C., suggerisce la probabile esistenza di una cava o di un insediamento antico, che potrebbe aprire nuove interessanti prospettive future dal punto di vista storico e archeologico. 

Il prof. Mauro La Russa (Università della Calabria) sta conducendo ulteriori esami tecnici sul bene volti a chiarirne l’esatta epoca, il materiale utilizzato per la sua realizzazione, nonché le sue finalità.

  • Published in Cultura

Ritorna a Vibo Valentia il busto in basanite di epoca romana

E’ ritornato, dopo otto anni di assenza, a Vibo Valentia, nella prestigiosa sede del Museo archeologico nazionale “Vito Capialbi”, il busto femminile in basanite, importante testimonianza del passato romano della Calabria.

Il busto, risalente ad età claudia (41-54 d.C.), è stato rinvenuto nelle vicinanze di Vibo Marina, durante la realizzazione della ferrovia e la costruzione di limitrofe abitazioni di campagna.

Il contesto di rinvenimento è da riferire ad un’importante villa suburbana e lo scavo, che ha permesso di definirne meglio le caratteristiche, è avvenuto a più riprese fra il 1894 e la prima metà del ‘900.

L’opera, di ottima fattura, è caratterizzata da una raffinata tecnica di esecuzione e da una perfetta resa della capigliatura, acconciata come prevedeva la moda dell’epoca, che ha consentito di datare la statua al principato di Claudio, imperatore dal 41 al 54 d.C..

Al momento del ritrovamento si propose l’identificazione con Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, tuttavia tale ipotesi venne accantonata nei decenni successivi per la mancanza di confronti iconografici convincenti.

La scultura era stata concessa, nel 2012, con prestito di lunga durata, al Princeton university art museum e, in seguito all’impegno della Direzione generale Musei e del segretariato generale del Ministero per i Beni culturali e il turismo, è rientrata al Museo "Vito Capialbi", dove sarà esposta nella sezione romana.

L'emergenza sanitaria attuale, dovuta al contenimento della diffusione del COVID-19 che ha portato alla chiusura dei musei, non consente nell'immediato, un’adeguata valorizzazione dell’importante reperto; l'esposizione è pertanto rinviata alla riapertura del Museo e sarà occasione di riflessione scientifica attraverso l'organizzazione di una tavola rotonda sul tema della scultura romana, con l’augurio di poterne consentire in seguito, una migliore fruizione grazie anche al supporto delle nuove tecnologie con applicativo digitale.

  • Published in Cultura
Subscribe to this RSS feed