Riforma della scuola, come finirà
- Written by Ulderico Nisticò
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Che volete, ho buona memoria, e nelle aule ci sono stato dal 1975 al 2011, e anche oggi faccio il preside del Liceo Coreutico; e leggo i giornali… Quante me ne ricordo, di riforme, e tutte la stessa commedia, come da copione:
- scena Prima: il governo di turno o un suo ministro annunziano una riforma epocale con sfracelli e rilancio della Scuola;
- scena Seconda: i professori, di solito con la testa tra le nuvole e che giornali non leggono, restano del tutto indifferenti;
- scena Terza: arriva in sala docenti l’unico sparuto sindacalista di un sindacato senza iscritti, e informa i professori che la riforma rovinerà la Scuola; i professori, sempre senza aver letto un rigo, piombano nel panico e nell’ira funesta;
- scena Quarta: gli studenti, che sono i meno interessati in quanto prossimi ad andarsene, iniziano l’autogestione;
- scena Quinta: i professori, e soprattutto le professoresse, si convincono che l’autogestione sia un’attività della Scuola, e partecipano;
- scena Sesta: i professori gridano, pietoso sofisma, che vogliono la riforma, ma non questa riforma;
- scena Settima: tutti piangono per la privatizzazione della Scuola;
- scena Ottava: gli studenti scendono in piazza; qualche tv li riprende; poi, via al parco;
- scena Nona: i giornalisti ripetono che i professori sono contro, senza riflettere che se centomila hanno protestato, novecentomila no;
- scena Decima: il governo ritira la riforma e cambia il ministro reo di averla sbagliata: come fece D’Alema con Berlinguer, e al suo posto mise un sorridente vocabolario tale De Mauro, con l’ordine di non riformare manco le tendine.
Solo che stavolta, secondo me, c’è un coup de théatre, una scena Undicesima e inattesa: Renzi se ne frega, porta la riforma in parlamento, la fa approvare dai poveri peones di deputati, e la riforma passa. Scena Dodicesima, i professori tornano al loro posto; gli studenti, intanto promossi, lasciano la Scuola.
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