Aeroporto di Reggio, Nicolò mette sul banco degli imputati governo, Regione e PD
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"Soltanto ipotizzare la chiusura del ‘Tito Minniti’ dovrebbe far tremare le vene ai polsi. Chiudere l’aeroporto di una delle più grandi città del Mezzogiorno come Reggio Calabria, vorrebbe dire che il Governo non solo non mantiene le promesse, ma addirittura ha un piano per cancellare il Sud". E’ quanto afferma il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò che aggiunge: "Certo, le continue polemiche non aiutano il 'Tito Minniti'. Servono soltanto a sollevare polveroni localistici, che, inevitabilmente, introducono diversivi, quando l’unica cosa essenziale è comprendere quali provvedimenti il Governo e la Regione intendano assumere per rimettere in sesto un’infrastruttura fondamentale ed imprescindibile per qualsiasi ipotesi di sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno". "Le polemiche, in sostanza - asserisce Nicolò - servono solo ad eludere le responsabilità del Governo Renzi e quelle, inequivocabili, della Regione che seguita a non dare allo scalo aeroportuale reggino le risposte che ci attendiamo anche rispetto a quanto asserito dal presidente Oliverio nelle linee programmatiche illustrate in Consiglio regionale". "Se gli ordini del giorno che il Consiglio approva, e di questo dovrebbe farsi garante il presidente Irto, non sono carta straccia, allora occorre prendere le mosse proprio da quanto scritto nell’ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea regionale nel corso dell’ultima seduta" - evidenzia il capogruppo di Fi. In quel documento, abbiamo impegnato formalmente la Giunta regionale ad attivare ogni azione per la salvaguardia ed il potenziamento dell’infrastruttura reggina. Sono però passate alcune settimane e dalla Cittadella regionale non è venuto alcun provvedimento. Idem dal Governo che, a quanto è dato sapere, dopo aver disatteso le promesse fatte da Renzi il 14 agosto dell’anno scorso, quando a Reggio dichiarò che per l’aeroporto dello Stretto aveva in serbo una strategia di rilancio con il Decreto Sblocca Italia, sta per tradire la Calabria ancora una volta, perché nella legge di stabilità per lo scale reggino non si prevede nulla di nulla". "Oggi di fronte alle criticità dell’aeroporto, tornato a far notizia - prosegue Alessandro Nicolò - assistiamo alle strumentalizzazioni di esponenti del Pd nazionale che, invece di darsi da fare per dare una mano alla Calabria, gettano fango e chiedono la soppressione del 'Tito Minniti' disconoscendone il valore, le potenzialità e la sua forza strategica, trattandosi dello scalo della costituenda Città Metropolitana di Reggio Calabria, nonché l’aerostazione di una vasta area ad alta densità di popolazione che punta sull’ambizioso progetto della conurbazione e sull’apertura ai circuiti europei". "Tutto ciò è pazzesco! Perciò è fondamentale che le forze politiche reggine e calabresi non si lascino distrarre, anzi è il caso di denunciare le inadempienze del Governo e della Regione e di rilanciare il ‘Tito Minniti’ quale aeroporto metropolitano, assecondando vocazioni e pregi". "Il 'Tito Minniti' deve diventare aeroporto internazionale baricentrico per l’intera Città Metropolitana e per tutta l’area dello Stretto. Serve impegno e coerenza da parte delle Istituzioni ed occorrono non polemiche sterili, ma una seria pianificazione che - conclude Alessandro Nicolò - incentivi nuove compagnie aeree, agevolando così anche la pluralità dell’offerta e la consequenziale riduzione delle insostenibili tariffe per i turisti che si vedono costretti a scegliere altri aeroporti".
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