Cartelli contro la 'ndrangheta a Reggio: Muraca spiega il senso dell'iniziativa
Si intitola “100 Comuni contro le mafie” ed è l’iniziativa promossa dall’ANCI (Associazione dei Comuni italiani) finalizzata ad avviare un percorso di promozione della legalità e della sicurezza, a fronte dell’espansione della criminalità organizzata non solo nel Mezzogiorno, ma su tutto il territorio nazionale. Ad illustrarne i contenuti ed il significato è Giovanni Muraca, assessore alla Legalità - Sicurezza, Coesione Sociale, Polizia Locale. "L’iniziativa - spiega il rappresentante della Giunta comunale di Reggio Calabria - è stata presentata nelle scorse settimane a Milano, con una manifestazione alla quale, accanto ai Primi Cittadini e agli amministratori dei Comuni italiani, ha presenziato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il presidente ANCI Piero Fassino, il presidente di Libera don Luigi Ciotti e la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. Anche Reggio Calabria ha sentito il dovere di aderire all'iniziativa promossa dall'ANCI. È punto cardine di questa Amministrazione la trasparenza dell’agire amministrativo, e ciò assume ancora più risalto in considerazione dell’eredità dello scioglimento del Comune per contiguità mafiose, datato 2012. Combattere le mafie comporta una lunga, lenta ma costante, rivoluzione culturale che coinvolga e stimoli le coscienze dei cittadini, che solleciti anche la realizzazione di percorsi educativi. Ci piace riprendere le parole di Paolo Borsellino, che già nel 1992 così esortava i cittadini: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”. Questa iniziativa ANCI, assume certamente un valore simbolico elevatissimo, che contribuisce a riprendere un dibattito – quello sulla lotta alle mafie – che non può rimanere troppo a lungo inattivo. Proprio in seno a “100 Comuni contro le mafie”, è prevista la possibilità per i Comuni di installare, a costo zero e in determinati luoghi simbolici, dei cartelli recanti gli avvisi “Comune vietato alla 'ndrangheta” e “Qui le cosche mafiose non sono benvenute". Va ribadito: quello dei cartelli non può certamente rappresentare l’unico strumento per combattere le mafie. Ma essi rappresentano, per l’appunto, un “simbolo”, uno stimolo al dibattito e allo smuovere le coscienze. Fare demagogia o populismo su questo tema, non fa altro che far “gongolare” le mafie". "Quando ci è stata proposta la possibilità di aderire a tale iniziativa, la risposta affermativa dell’Amministrazione - afferma Muraca - è stata immediata. Certamente non avremmo potuto rispondere “No, qui la mafia è benvenuta”. Combattere le mafie implica, per un’Amministrazione Comunale, in primis la trasparenza dell’agire amministrativo. Ma a ciò va aggiunto altro: per utilizzare le stesse parole dei promotori dell’iniziativa ANCI, è “fondamentale dare vita a un patto strategico tra istituzioni e cittadini, con l’obiettivo di investire sull’etica della responsabilità e sulla cultura delle regole e della trasparenza, come presupposti chiave per costruire un nuovo modello di sviluppo sostenibile del Paese, economico, sociale e culturale".
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