Al via la Scuola di Cultura Politica

La Scuola di Cultura Politica, organizzata dall’ISESP (Istituto Superiore Europeo di Studi Politici) impegnato da oltre un quarantennio sul fronte della formazione postuniversitaria sullo snodo Europa-territori locali, con la collaborazione dell’Università Mediterranea, sarà presentata nel corso della conferenza stampa che si terrà sabato (ore 11:30) in via Nicolò da Reggio, n.14. La Scuola di Cultura Politica intende fornire una competenza specifica su profili che vanno dalla storia del Paese e delle istituzioni al diritto, dall’economia alla filosofia politica e sociale. In un momento nel quale l’attività politica è diffusamente guardata con diffidenza e avvertita con sfiducia quanto alla capacità di risolvere realmente i problemi, con un conseguente  allontanamento dalla partecipazione alla vita politica, appare importante avviare una riflessione sul nesso tra valori e sviluppo della società, tra politica ed azioni capaci di incidere positivamente sul territorio in modo adeguato ed efficiente. All’incontro parteciperanno il senatore Nico D’Ascola, responsabile giustizia Area Popolare e ordinario di diritto penale nell’Università Mediterranea, Raffaele Cananzi, presidente dell’Isesp, Attilio Gorassini, ordinario di diritto privato e direttore Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università Mediterranea, Francesco Manganaro, ordinario di diritto amministrativo nell’Università Mediterranea e presidente del corso di laurea in Giurisprudenza.  Obiettivo della Scuola è non solo riscoprire l’antico senso dell’agire politico e la sua più alta dimensione, ma informare a questi i nuovi protagonisti della realtà di oggi e di domani, nella consapevolezza che non si può prescindere dal considerare la politica come cultura, legando così questa all’idea di progresso, sviluppo, migliore sostenibilità.  L’edizione 2015-2016 si orienta, in particolare, ad una formazione di base ad ampio spettro che prevede approfondimenti sui temi che in questo momento meritano una maggiore attenzione come l’anticorruzione, le scelte economiche europee, la tutela dei diritti con riferimento ai diritti umani ed alle istanze dei migranti, la finanza degli enti locali e i rapporti tra istituzioni centrali e locali. L’attuale congiuntura storica e le istanze sociali che la caratterizzano, rendono necessario e persino urgente una formazione nel senso della cultura della politica,  non fine a se stessa, ma come strumento di maturazione di una coscienza socio-politica determinata dalla volontà di partecipare attivamente al bene comune. Tornare a parlare di cultura politica significa rivolgere l’attenzione verso il passato e contemporaneamente articolare nel presente e nel futuro gli esiti di una indagine multidisciplinare e compiuta. 

 

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