Lsu-Lpu: "I soldi impegnati dalla Regione non garantiscono la stabilizzazione"
"I 38 milioni di euro annui destinati dalla Regione Calabria alla contrattualizzazione di ex Lsu-Lpu per il triennio 2016/18, da soli non garantiscono la copertura finanziaria per i circa 5.000 lavoratori interessati.Occorre che il Governo confermi il finanziamento ministeriale di 50 milioni di euro, solo così potrà continuare il percorso di stabilizzazione avviato". È quanto sostengono, in una nota, i segretari generali di Cgil, Antonio Cimino, Felsa Cisl, Antonio Barletta e Uiltemp Gianvinncenzo Benito Petrassi. Secondo i sindacalisti: " Su questa delicatissima vertenza occorre che la Regione, i Comuni e 'tutta' la deputazione parlamentare calabrese si attivino, ognuno per la propria parte, per sensibilizzare il Governo sulla necessità di garantire il rifinanziamento nei tempi utili a consentire tutti gli adempimenti burocratici e legislativi e non a ridosso del 31 dicembre data di scadenza dei contratti. Oltre alle rassicurazioni verbali che più parti giungono in merito occorrono, e ci aspettiamo, fatti ed atti concreti e puntuali. Non si aspetti l'ultimo momento e l'ultimo decreto utile. La regione ci convochi e ci renda partecipi dei risultati sul monitoraggio dei posti disponibili nelle dotazioni organiche dei comuni, e sugli esiti delle interlocuzioni tecniche avviate con il Ministero del Lavoro. Ed in merito, il ritardo sulla firma della Convenzione necessaria per il pagamento dei sussidi di quei lavoratori Lsu per i quali non è stato possibile la contrattualizzazione e che sono in attesa da gennaio, ci impone di diffidare delle rassicurazioni e di attivarci, insieme ai lavoratori, per spingere le Istituzioni a premere sull'acceleratore e portare a definizione un percorso di stabilizzazione che sembrava una chimera irraggiungibile e che grazie all'azione ed alle lotte sindacali di massa di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp ha ridato speranza e dignità contrattuale a 5.000 lavoratori precari calabresi".
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