"La fallimentare Giunta Falcomatà è direttamente coinvolta nello scandalo Parco Caserta"
"Come volevasi dimostrare, il Parco Caserta, unico polmone verde esistente nel centro urbano della città, è, da qualche giorno, un movimentato cantiere privato caratterizzato dalla presenza di un’enorme mole di mezzi e maestranze impegnate in frenetiche attività lavorative". Parole di Ivan Tripodi, Segretrio cittadino del PdCI di Reggio Calabria. "Con amarezza e delusione, dobbiamo registrare che i lavori in questione non sono finalizzati ad interventi pubblici di manutenzione o abbellimento decisi dall’Amministrazione comunale, bensì sono relativi alla realizzazione di opere che - accusa il rappresentante del PdCI - hanno come unico committente un privato cittadino divenuto, nelle scorse settimane, proprietario di una porzione del Parco Caserta. Infatti, come noto, l’Amministrazione Falcomatà, nel corso dell’anno 2015, ha ignominiosamente deliberato, sia in giunta che in Consiglio comunale, la dismissione di un numero infinito di beni di proprietà comunale fra i quali vi erano interi pezzi di un inestimabile Bene Comune qual è, appunto, il Parco Caserta: una decisione assurda, inconcepibile e difficilmente giustificabile. Ma, come se non bastasse, il danno permanente nei confronti della città e dei reggini si è concretizzato esattamente il 26 gennaio scorso; infatti, in quella data, il Comune di Reggio si presentò da un notaio per formalizzare la vendita di una porzione del Parco, vale a dire, udite udite, solo dopo quattro giorni lavorativi successivi alla nostra denuncia pubblica che fece esplodere la vicenda nella sua dirompente virulenza". "Nelle more, bisogna rammentare - rimarca l'esponente comunista - che nel mentre l’assessore comunale Zimbalatti detto Zimba, dopo averci offeso e dileggiato per esserci permessi di aver 'disturbato i manovratori', accusava la Giunta Scopelliti e i Commissari quali responsabili del disegno di alienazione del Parco Caserta, letteralmente dopo poche ore l’Amministrazione comunale ha proceduto alla formale vendita del bene. Nonostante l’evidenza incontrovertibile e inoppugnabile dei fatti e dei documenti specifici, il sindaco Falcomatà ha tentato una sterile e arrogante difesa negando platealmente le palesi e dirette responsabilità della sua Giunta. Lo stesso sindaco si impegnò a cassare dai beni alienabili le ulteriori particelle relative al Parco Caserta, nonché, come se si trattasse di fatti remoti, ad effettuare verifiche su quanto accaduto appena qualche settimana precedente. Ovviamente, con buona pace dei reggini, non è successo nulla, niente di niente: l’unico fatto concreto è rappresentato dall’apertura del cantiere e dai lavori che il privato sta svolgendo in una parte di Parco Caserta. Pertanto, nonostante i furbeschi, quanto inutili, tentativi di derubricare o di far cadere nel dimenticatoio l’affaire-Parco Caserta, l’apertura del cantiere nel Parco riapre prepotentemente una questione che ferisce e tocca la sensibilità di tutti i reggini, al di là di qualsiasi sensibilità politica o ideologica. Infatti, si tratta di una vicenda che rappresenta un pesantissimo nervo scoperto che coinvolge direttamente e senza alibi la fallimentare Giunta Falcomatà. Prima di riprendere pubblicamente la scottante questione legata all’esecuzione dei lavori nel Parco Caserta da parte di un privato, abbiamo volutamente atteso qualche giorno al fine di dimostrare e certificare formalmente l’altissimo livello di omertà e complicità rappresentato dal vergognoso silenzio tombale di tutte le forze politiche cittadine e di tutti i consiglieri comunali che, guarda caso, si sono ben guardati dall’assumere iniziative su questo delicatissimo caso". "Da parte nostra - garantisce Tripodi - non ci fermeremo e proseguiremo, a tutti i livelli, nessuno escluso, la nostra battaglia di civiltà per difendere il Bene Comune e, quindi, il Parco Caserta distrutto, venduto e violentato da inaudite scelte amministrative assunte contro il semplice buon senso".
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