Baraccopoli di San Ferdinando, Ferrara (M5S): “300 mila euro per un progetto mai realizzato”
"La vergognosa situazione che si vive ormai da anni tra Rosarno e San Ferdinando è una vera e propria bomba ad orologeria".
È quanto dichiara Laura Ferrara, eurodeputata del M5S, ritornata a distanza di un anno nella baraccopoli di San Ferdinando, luogo che nel periodo della raccolta degli agrumi arriva ad ospitare anche più di 2000 migranti in condizioni drammatiche e disumane, con un reale rischio di tensioni sociali crescenti.
Situazione più volte denunciata dalla stessa Ferrara insieme ai colleghi del Parlamento italiano Bernini e Parentela, e che purtroppo è peggiorata rispetto al passato.
“Anziché essere dismessa, la baraccopoli cresce anno dopo anno in dimensione, popolazione e in ‘organizzazione interna’. Sono sempre più numerose le baracche, costruite dagli stessi migranti con legno e cellophane, prive di impianti idrici o elettrici, in situazioni igienico-sanitarie ai limiti dell'immaginario. Latrine a cielo aperto, acqua riscaldata con fuoco a legna, macellerie improvvisate e mercatini all'aperto di abbigliamento usato.
Abbiamo constatato la presenza di un nutrito numero di donne, molto probabilmente nigeriane vittime di tratta, che si prostituiscono, nonché l'allarmante presenza di due bambini, che insieme alle famiglie vivono in condizioni che mortificano la dignità umana.
Il 19 febbraio 2016 il presidente della Regione Calabria aveva sottoscritto con Prefettura e Provincia di Reggio Calabria, Comuni di Rosarno, San Ferdinando e alcune ONG, un Protocollo in base al quale alla Regione competeva una funzione di coordinamento logistico e l’ assunzione delle necessarie iniziative di temporanea riorganizzazione del campo volte a migliorarne le generali condizioni di vivibilità.
Cosa ne è stato – si domanda Ferrara - del progetto e dei 300 mila euro stanziati dalla Regione per smantellare la baraccopoli ancora esistente, creare una nuova tendopoli per le emergenze logistiche, di fatto mai realizzata, e dare avvio a pratiche di accoglienza diffusa? Tocca constatare ancora una volta come gli impegni assunti dalla Regione Calabria non siano stati rispettati. Così come registra forti ritardi la realizzazione del progetto da 3 milioni di euro del Piano di Azione Coesione (PAC) finalizzato alla creazione su Rosarno di una rete di accoglienza abitativa e di inclusione sociale per i lavoratori immigrati e le loro famiglie. Ulteriori risorse economiche per far fronte a tale situazione emergenziale potrebbero essere rinvenibili nell'Asse 9 del Por Calabria 14/20, qualora solo vi fosse una concreta e chiara volontà politica diretta in tal senso.
Oltre agli ospiti della baraccopoli - continua l'eurodeputata Ferrara - a farne le spese sono evidentemente tutti i cittadini di Rosarno e di San Ferdinando, rassegnati oramai all'abbandono da parte degli amministratori locali e regionali. Famiglie che devono fare i conti con la disperazione e la mancanza di lavoro, piccoli imprenditori agricoli che faticano a coprire i costi della raccolta con il ricavato della vendita.
Ciò che indigna tutti i cittadini onesti di questo territorio è lo spreco o la perdita di risorse e l’abbandono di opere, nonostante la situazione esistente, da parte di quelle istituzioni che dovrebbero invece garantire e tutelare diritti fondamentali.
Mi auguro di non dover assistere da qui a breve, in occasione dell'ormai prossimo anniversario della rivolta che avvenne 7 anni fa a Rosarno, all'ennesima passerella del presidente Oliverio. Piuttosto - conclude Ferrara - dia conto a tutti i cittadini della Piana dei fondi inutilizzati, del progetto inattuato e del protocollo sottoscritto e disatteso”.
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