Reggio Calabria - I Carabinieri hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, nei confronti di una cooperativa sociale e di una struttura del luogo che sarebbe stata trasformata abusivamente in una casa di riposo per anziani. Contestualmente, i militari hanno anche notificato un avviso di garanzia alla legale rappresentante dell’attività ed a due operatori socio sanitari, accusati a vario titolo di abbandono di persone incapaci, maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione sanitaria.
La vicenda ha avuto inizio a marzo scorso, in seguito un controllo effettuato dai Carabinieri del Nas, intervenuti dopo che alcuni ospiti della struttura avevano contratto il coronavirus.
Durante l’attività, gli uomini dell’Arma hanno constatando che la casa alloggio, autorizzata solo per sei unità ed “a bassa intensità assistenziale”, in realtà era stata trasformata in casa di riposo con oltre dieci ospiti, di cui molti non autosufficienti e allettati, bisognevoli di cure e terapie farmaceutiche continue e, quindi, di un’assistenza altamente professionale.
Oltre alle irregolarità di carattere amministrativo, i militari hanno riscontrato che l’assistenza agli anziani sarebbe stata assicurata solo dalla cuoca e da due operatori sanitari, i quali avrebbero somministrato abusivamente anche i farmaci.
Come se non bastasse, per gli inquirenti, la rappresentante legale non avrebbe rifornito adeguatamente di derrate alimentari la struttura, al punto che molti anziani, soprattutto quelli allettati, sarebbero stati malnutriti. Un degente, addirittura, a causa della carenza di cibo sarebbe arrivato a pesare solo 35 chili.
Pertanto, in considerazione degli elementi raccolti dagli investigatori, il gip presso il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto la richiesta di sequestro avanzata dalla locale Procura della Repubblica.