Soverato, la storia che colleziona like sul Web: “A 22 anni sono felice del mio lavoro”
L'immagine di un lavoro che rende felici ed è boom di like e condivisioni sul Web. Sono bastate poche foto e alcune righe di commento per rendere virale, in poche ore, il post del soveratese Christian Procopio. Un ragazzo di 22 anni, come tanti, che, però, ha voluto dire la sua su uno dei temi caldi del momento: giovani e lavoro. Parole che hanno riscosso tantissimi commenti di plauso e ammirazione: “Io mi reputo fortunato perché ho dei genitori straordinari che mi hanno fatto capire che qualsiasi lavoro riuscivo a trovare poteva essere una ricchezza anziché rimanere a casa a oziare davanti a un pc o girovagare nel nulla”. Avere delle idee, credere in un progetto, lavorare con dei colleghi per realizzarlo, la sua “ricetta” che parte dal ringraziamento all'imprenditore che lo ha assunto e formato professionalmente.
“Che fortuna lavorare” l'incipit del messaggio che Christian ha, così, voluto lanciare a tutti i suoi coetanei, e non solo, raccontando la sua storia. “Sono stanco - ha scritto - di sentire e soprattutto di vedere miei coetanei lamentarsi in merito alla difficoltà di ottenere stipendi adeguati o di non avere tempo libero. Perché? Perché vivo in prima persona un’esperienza lavorativa in una impresa di impiantistica. Oggi dopo un anno posso dire che ho avuto la possibilità di essere autonomo con un’auto, avere un conto in banca ma soprattutto posso essere felice di lavorare in ambiti molto motivanti. Dopo pochi anni spero, grazie al mio impegno, avrò fatto esperienza e svolgerò un lavoro dove in autonomia prenderò delle decisioni, impartirò delle direttive, organizzerò le giornate con il mio team e avrò anch’io delle responsabilità, inoltre insieme all'imprenditore che mi ha assunto deciderò e ne verificherò l’efficacia, tutto questo mi gratifica e mi motiva ulteriormente. Mi sento quasi pronto a un mio personale percorso imprenditoriale, forse lo farò ma rifletto sulle tante dinamiche che oggi qualsiasi imprenditore affronta e questo, credetemi, mi fa paura, per esempio trovare dei collaboratori, affrontare le spese generali del personale quelle delle attrezzature ai problemi relativi all'acquisto di merci, ai costi in generale e non ultimo alle banche e alla burocrazia. Allora intanto cerco di dare il massimo impegno nell’azienda in cui opero e cercherò di acquisire sempre più la fiducia dell’imprenditore con cui lavoro, dei fornitori e dei clienti. Oggi sono qui e sento l’obbligo morale di portare risultati verso l’azienda che ha creduto in me. Se le cose cambieranno un giorno anch’io potrò realizzare il sogno di fare una mia impresa”.
- Published in Diorama