Proiettili in casa e nel terreno vicino: denunciati due cognati

I Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà un uomo di 56 anni già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, ed il cognato, di 43 anni, entrambi di San Roberto, in provincia di Reggio Calabria. Il reato contestato a F.C. e C.F. è detenzione abusiva di munizioni, poiché, a seguito di una perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione di residenza del primo e nel terreno adiacente all'immobile ma nella disponibilità del cognato, i militari hanno rinvenuto complessivamente un centinaio di cartucce di vario calibro in ottimo stato di conservazione.

Armi: due cognati arrestati dalla Guardia di Finanza

In esito all’esecuzione di un’ordinanza prefettizia, con la quale si inibiva un soggetto reggino, già noto alle forze dell’ordine, alla detenzione di armi, i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, incaricati di sequestrare la pistola registrata a suo nome, una Beretta modello 98fs con relativo caricatore e munizioni, hanno accertato che la stessa era stata illecitamente ceduta al cognato. Da ciò ne è scaturita l’immediata perquisizione locale presso l’abitazione dell’effettivo custode dell’arma, ai sensi dell’art 41 del T.U.L.P.S. che si è conclusa con il rinvenimento della pistola oggetto della ricerca. Contestate quindi le violazioni di cui agli artt. 2 della legge 895/1967 e 22 della legge 110 del 1975 in materia di locazione e comodato di armi e con il parere conforme del pubblico ministero, le Fiamme Gialle appartenenti al Comando del capoluogo della provincia reggina hanno tratto in arresto i due soggetti e li hanno posti a disposizione dell’autorità giudiziaria. Contestualmente i militari hanno provveduto a ritirate cautelativamente, togliendole dalla disponibilità del soggetto proprietario dell’immobile perquisito, altre armi regolarmente detenute, quali un revolver calibro 357 magnum marca Smith&Wesson modello 686, una pistola Beretta modello 98, nonché un fucile da caccia automatico calibro 12 marca Beretta modello 303 con relative munizioni e caricatore. Su disposizione dell’autorità giudiziaria i due sono stati posti sotto processo con il rito "direttissimo", all’esito del quale è stato convalidato l’arresto in attesa di giudizio.

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