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Chiaravalle Centrale, la protesta di un disabile: “Chiuso in casa da mesi per colpa della burocrazia in smart working”

“In qualità di presidente provinciale Uildm di Catanzaro (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) con sede a Chiaravalle Centrale, associazione in difesa dei diritti delle persone disabili, voglio rivolgere all'opinione pubblica la mia forte protesta per l'inefficienza degli uffici dell'Asp di Soverato”.

E' quanto scrive, in una lettera indirizzata al direttore generale dell'Asp di Catanzaro e all'assessore regionale alle Politiche Sociali e Welfare, il presidente provinciale Uildm di Catanzaro, Giovanni Sestito.

Una missiva nella quale racconta, con sdegno e amarezza, le sue personali vicissitudini.

“Il fatto in essere - spiega - consiste in questo: a fine gennaio ho inoltrato agli uffici competenti una pratica per la sostituzione delle batterie della mia carrozzina elettrica. Dopo varie sollecitazioni, venivo addotto, come causa della mancata consegna, il lockdown e il conseguente smart working del personale, operativo a regime ridotto. Vestendomi di santa pazienza ho atteso la fine dell'emergenza e la normale ripresa del lavoro. Terminata l'emergenza e constatato il perdurare della situazione di stallo, ho continuato con le mie sollecitazioni, in quanto mi dovevo sottoporre a delle visite mediche specialistiche (che per tale motivo ho dovuto annullare, con grave danno per la mia salute). Espletata la prima fase della pratica, la stessa veniva trasmessa all'ufficio 'Acquisizioni Beni e Servizi'. Passati altri due mesi a tutt'oggi non ho ancora nessuna notizia. Ho inoltrato formale protesta anche ai vari uffici via pec, ma le stesse mail pare non siano funzionanti (!). E' l'assurdo della burocrazia italiana, in tutti i settori, ma nella sanità soprattutto, dove il cittadino ha diritto di avere delle risposte immediate. E' inconcepibile come, per autorizzare un ausilio così importante, necessitano numerosi passaggi inutili, da stanza in stanza, impiegando tempi biblici, con grave danno alla salute del cittadino. Mi domando se ancora oggi, con un sistema informatizzato le pratiche burocratiche hanno i tempi di consegna paragonabili ai messaggi dei colombi viaggiatori, ai quali accadeva che se la colomba si perdeva per via aerea anche il messaggi andava smarrito. Sarà capitato che si sia persa via etere anche alla mia colomba? Occorre una burocrazia semplificata, efficiente in un contesto rinnovato e supportato dalla tecnologia digitale. Mi chiedo se è il sistema che funziona male e a rilento o è l'inefficienza dell'impiegato? In ogni caso, il tutto, è inaccettabile e vergognoso. Sta di fatto che sono chiuso in casa da mesi senza poter effettuare visite mediche e uscire a fare minima vita di relazione. Chiedo al direttore generale dell’Asp di Catanzaro e all'assessore regionale alle Politiche Sociali e Welfare di intervenire, per quanto di loro competenza sulla vicenda”.

Disabile costretto a vivere tra gli escrementi nel vibonese, in manette il fratello

Un 56enne è stato arrestato dai carabinieri a Nicotera, perchè accusato di aver costretto il fratello disabile di 59 anni a vivere in un locale sporco ed angusto.

La scoperta è stata fatta dalla polizia municipale, intervenuta in seguito ad una segnalazione.

La vittima, incapace di intendere e volere, sarebbe stata costretta a vivere in un minuscolo fabbricato tra sporcizia ed escrementi.

Il 56enne è stato sottoposto ai domiciliari.

 

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Colombo (Ai): "Sconcertante il disinteresse per i diritti negati allo studente disabile di Locri"

Riceviamo e pubblichiamo

Trovo alquanto sconcertante il totale disinteresse di tutta una classe politica regionale e di tutto il mondo della scuola, nei confronti di Nicola, studente disabile di Locri a cui vengono negati i principali diritti costituzionali e di diritto alla studio che dovrebbero essere garantiti a tutti in egual misura. 

Un autentico calvario quello attraversato dalla famiglia del giovane locrese ed a nulla sono valse tutte le denunce presentate dai genitori e le varie forme di protesta attuate volte ad ottenere l’attenzione degli organi preposti competenti per garantire a Nicola  di poter  tornare e frequentare il Liceo artistico di Locri.

Qui siamo dinanzi ad uno Stato che nega non solo il diritto allo studio di un giovane affetto purtroppo da ritardo psicomotorio, ma che ne sancisce anche l’esclusione preventiva dalla società , ghettizzando un figlio e relegandolo al margine della vita sociale e condannando anche una sfortunata famiglia, la quale ormai non sa più a quale santo rivolgersi.

Questi sono purtroppo gli effetti ed i risultati della “Buona Scuola” e della totale inosservanza della legge 104 che è quella che garantisce assistenza, integrazione sociale e diritti alle persone portatori di handicap. 

Dovrebbero provare un intenso sentimento di vergogna, in primis il governatore Mario Oliverio e l’assessore Roccisano, per questa loro negligenza su questa vicenda, i quali per primi sarebbero dovuti intervenire per dare concreta speranza alla famiglia di Nicola, la quale a questo punto si ritrova a lottare contro i mulini a vento .

Evidentemente in Calabria viene più comodo per politici e dirigenti scolastici rifugiarsi  e nascondersi dietro la burocrazia, spesso elefantiaca, piuttosto che affrontare di petto i problemi cercando di risolverli ed alleviando le sofferenze ed il calvario di una famiglia calabrese, la quale dinanzi a sé trova solo muri di gomma.

Chiedo l’intervento in questa vicenda  del capo del movimento dei diritti civili, Franco Corbelli , il quale sempre attento a questo tipo di problematiche di disagio sociale, faccia sentire pure lui la sua voce per andare incontro ed aiutare Nicola ed i suoi genitori, in questa battaglia, nella quale gli stessi sono rimasti soli con accanto solo l’associazione che porta il nome del loro caro figlio. Il nostro movimento politico fin da ora si rende disponibile a qualsiasi forma di protesta che la famiglia vorrà ancora mettere in atto, il disgusto e la vergogna per quanto è accaduto è tanto , soprattutto in uno Stato come L’Italia, dove non più tardi di una settimana fa il popolo è stato chiamato a difendere o migliorare, dal loro punto di vista, La Costituzione più bella del mondo, quella stessa costituzione che non garantisce ad un ragazzo disabile calabrese il diritto allo studio".

Igor Colombo Coordinatore regionale Azione identitaria Calabria

 

Estorsione e spaccio di stupefacenti nei confronti di un giovane disabile: intervento della polizia

Il personale del Commissariato di P.S. di Palmi ha dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Reggio Calabria, nei confronti di Pasquale Papasergio, di 42 anni, per i reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso e spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti di un giovane disabile del posto. La vicenda nasce nel mese di novembre 2015, quando presso il Commissariato di P.S. di Palmi si è presentato un ragazzo disabile, accompagnato dal padre, per sporgere denuncia in merito alla richiesta estorsiva di 600 euro che stava subendo da parte di un suo conoscente. Sono state avviate immediate indagini che hanno consentito di arrestare in flagranza di reato, nel dicembre 2015, Rosario Papasergio, di 23 anni, sorpreso, nell’ambito di un mirato servizio di appostamento e pedinamento ad opera del personale di quel Commissariato, nell’atto di estorcere una somma di denaro al padre del ragazzo disabile. L’ulteriore prosieguo delle indagini ha permesso di appurare, altresì, il coinvolgimento nella vicenda del cugino di Rosario Papasergio, identificato per Pasquale Papasergio che aveva curato, secondo gli inquirenti, “la regia” della complessiva attività delittuosa, materialmente condotta dal cugino Rosario. Le indagini hanno fatto emergere un’attività di spaccio di stupefacenti posta in essere dai due cugini Papasergio che, almeno in un'occasione, avrebbero ceduto della sostanza stupefacente al ragazzo disabile, poi divenuto vittima di estorsione. Dopo le formalità di rito, l'arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Palmi, a disposizione della competente Autorità giudiziaria.

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Eliminazione barriere architettoniche negli edifici privati, sbloccata l’erogazione dei contributi

La Regione ha avviato le procedure per la erogazione dei contributi per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. In questo modo il Dipartimento “Infrastrutture” dà seguito alla decisione della Giunta, assunta su proposta dell’assessore al Bilancio, di destinare, per questa finalità, risorse pari a 5 milioni di euro sul bilancio regionale 2016. Grazie a questi contributi, sarà possibile intervenire sugli immobili per rimuovere gli ostacoli alla mobilità degli inquilini portatori di disabilità. I fondi saranno utilizzati per soddisfare le richieste pervenute dai Comuni nelle annualità 2011-2015 e le nuove richieste relative all’annualità 2016. I Comuni che hanno già prodotto domanda di contributo sono 229. Le risorse saranno assegnate sempre che permangano le condizioni che hanno motivato la richiesta. In sostanza, il beneficiario per il quale è stato richiesto il contributo deve mantenere i requisiti previsti dalla legge 13/1989, che regola questo tipo di contributi. Intanto, è possibile, dal 1^ marzo scorso, fare domanda per contributi relativi all’annualità 2016. Le domande potranno essere inoltrate fino al 31 marzo prossimo. Indicazioni su come procedere sono state inviate a tutti i Comuni interessati e sono disponibili sul sito del Dipartimento “Infrastrutture”. Soddisfazione per il risultato è stata espressa dall’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno: “Dopo 4 anni in cui nessun finanziamento era stato destinato alla legge 13/1989, finalmente, molte delle richieste pervenute dai Comuni negli scorsi anni, potranno essere soddisfatte. È il segnale di una doverosa attenzione della Giunta, sia pure in condizioni di scarsità finanziaria, nei confronti dei diritti alla mobilità delle persone con disabilità”.

Scoppia l’incendio in una casa: anziana invalida salvata dai carabinieri

Momenti di paura oggi pomeriggio a Castrolibero, dove una casa è stata interessata dalle fiamme sviluppatesi a causa del cattivo funzionamento di una stufa elettrica. All’interno dell’abitazione vi erano un’anziana e la figlia: la seconda è riuscita a chiedere aiuto ai vicini ed ai carabinieri. I militari sono penetrati nell’appartamento nonostante il fuoco ed il fumo riuscendo a salvare la donna rimasto bloccata nel letto in quanto afflitta da menomazioni agli arti inferiori. A spegnere l’incendio sono stati i vigili del fuoco.

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Legge “Dopo di noi”, Roccisano: “Svolta culturale del nostro Paese”

L'assessore regionale alle Politiche Sociali Federica Roccisano plaude al “Sì” dell'Aula della Camera alla legge "Dopo di noi", che prevede importanti misure in materia di assistenza in favore di disabili privi del sostegno familiare. “La legge sul 'Dopo di noi' – afferma l’esponente dell’esecutivo - segna una svolta culturale nel nostro Paese, finalmente ci si convince sempre di più che l’attenzione debba concentrarsi oltre che sugli aspetti sanitari, anche sui fattori di natura sociale e personale. Perché proprio questi ultimi determinano il quadro funzionale, da cui dipende il grado di autonomia del soggetto. Il mondo della disabilità ha vissuto profonde modifiche in questi ultimi anni, c’è stata una profonda azione di rinnovamento dei servizi e degli interventi a favore del disabile, ma non bisogna fermarsi. Questo provvedimento – sottolinea Roccisano - rende migliore e meno difficile la nostra società, una legge che riesce a togliere parte di preoccupazione a migliaia di famiglie. Famiglie che, finalmente, vedono diminuire le angosce per il futuro dei propri figli. Bisogna a questo punto concentrare le forze anche in Calabria, affinché si colga questa opportunità e si incrementi il numero di strutture sul territorio. Ad oggi, sull’intero territorio calabrese, possiamo contare solamente su 11 ottime strutture accreditate”.

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Case accessibili, fine dell’incubo per i disabili: trasferiti i fondi al Comune di Serra

È stato un cammino lungo, tortuoso, che ha portato quasi a perdere la pazienza e la speranza. Ma finalmente sul Burc n. 2 del 13 gennaio sono apparse le prime confortanti notizie. Per comprendere i sentimenti vissuti dai diretti interessati è utile riavvolgere il nastro e tornare indietro. La storia inizia il 24 giugno 2011 quando viene pubblicato l’avviso pubblico “Case accessibili – Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e domotica nelle abitazioni private dei soggetti diversamente abili” con una dotazione finanziaria di 5.220.000 euro. L’assessore al Lavoro ed alle Politiche sociali dell’epoca Francescantonio Stillitani lo annuncia con orgoglio, certamente inconsapevole del tragitto accidentato che seguirà. Sono gli stessi funzionari che si accorgono delle difficoltà a gestire “un bando nato male” il cui iter viene costellato da tecnicismi e continue richieste. Le integrazioni documentali si susseguono, di conseguenza si rendono necessarie delle proroghe. Si scatena la rabbia dei beneficiari perchè il tempo passa ed i fondi non arrivano. Ed, intanto, chi ha avviato i lavori deve pagare le ditte che li hanno eseguiti. Nella cittadina della Certosa nel mirino finisce il Comune, si parla di “inadempienze”. La realtà è peró diversa. Ed è lo stesso decreto di trasferimento dei fondi a chiarirlo nel passaggio in cui viene specificato che “a tutt’oggi a causa di problemi amministrativi che hanno comportato lungaggini e difficoltà operative emerse nella gestione degli interventi, si rende necessario trasferire l’anticipazione dell’80%, al fine di non inficiare sull’ottimizzazione dei servizi di assistenza verso una utenza debole quale è quella dell’handicap in situazione di gravità”. Al Comune di Serra San Bruno, al quale è stata assegnata la somma complessiva di 92.757,74 euro, con il decreto 15749 del 21 dicembre 2015 pubblicato proprio sul Burc del 13 gennaio, vengono trasferiti a titolo di anticipazione “59.842,19 euro ovvero l’80% di 74.802,74 euro”. Meglio tardi che mai.

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