I carabinieri forestali scoprono una discarica abusiva e scarichi urbani non a norma

A seguito di un controllo per la tutela dei corsi d’acqua pubblici, i militari della Stazione carabinieri forestale di Corigliano hanno individuato tre scarichi di reflui urbani nelle località Cerria, Ospedale e Iacina, del Comune di Corigliano.

Gli scarichi, in violazione alla normativa, immettono le acque reflue direttamente sul suolo, fino ad arrivare a confluire nei torrenti “Coriglianeto” e “Lecco” del comune ionico procurando in questo modo il danneggiamento dei corsi d’acqua pubblici.

I militari hanno, pertanto, proceduto ad informare la competente Procura della Repubblica di Castrovillari ed a deferire, per violazione alle norme in materia ambientale, per scarico sul suolo di acque reflue urbane in modo incontrollato, danneggiamento e distruzione e deturpamento di bellezze naturali,  il sindaco ed il dirigente del settore.

Inoltre, nelle vicinanze del torrente “Missionante”, in località Rivabella di Corigliano, in un’area prossima ad insediamenti agricoli ed abitativi,  i  carabinieri forestali hanno posto sotto sequestro una discarica abusiva al cui interno è stato rinvenuto amianto friabile.

A seguito dell’operazione, effettuata in collaborazione con la polizia locale, i militari di Corigliano stanno effettuando indagini e accertamenti per risalire ai responsabili.

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“C’è amianto in più del 10% dei tetti calabresi”

Il presidente della Regione Mario Oliverio e l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo hanno partecipato alla presentazione ai sindaci dei risultati relativi al rilevamento della presenza di amianto sui manufatti presenti sul territorio regionale. “La Giunta regionale – ha detto il governatore - sta lavorando in maniera costante sui diversi fronti che riguardano la salute dei cittadini, in particolare per il progetto ‘Calabria Pulita’. Massima importanza, quindi, alla mappatura sull’amianto che l’Assessore Rizzo ed il Dipartimento Ambiente stanno portando avanti, in collaborazione con le Asp”. Significativo, infatti, l’impegno dipartimentale sul fronte della redazione del registro tumori, delle bonifiche di buona parte delle discariche e dei siti inquinati da rifiuti tossici, delle falde acquifere compromesse. Oliverio ha, quindi, ricordato come la battaglia contro le trivellazioni in mare ed il piano dei rifiuti diano il senso della grande attenzione che la Giunta regionale sta riservando alla tutela dell’Ambiente. Oliverio ha, poi, posto l’accento sulla questione della depurazione per la quale, nei prossimi mesi, saranno messi a disposizione dei comuni interessati le risorse per la manutenzione degli impianti di depurazione. I risultati presentati disegnano la mappatura di impianti industriali, edifici pubblici e privati e assi viari. È stato, inoltre, ribadito, quanto sia ancora alto il prezzo che si paga in termini di vite umane, con circa quattromila morti all’anno su tutto il territorio nazionale per mali e patologie legati direttamente alla presenza di amianto. La tutela ambientale è, quindi, direttamente connessa con la tutela della salute dei cittadini. L’assessore Rizzo, entrando nel merito del progetto, ha sottolineato che “la Regione ha recuperato in poco tempo il notevole ritardo che si era accumulato negli anni passati ed oggi registra un risultato positivo. La possibilità, cioè, di porre rimedio alla situazione, avendo a disposizione dati certi con un livello di attendibilità molto elevato cosi come risulta dalla rilevazione iperspettrale sulle aree regionali più esposte. Dal lavoro fatto, diretto da Domenico Modaffari, sono emersi casi di forte criticità come quelli riscontrati nel comune di Lamezia Terme, dove sono presenti circa 88 ettari di territorio inquinati da amianto, nel comune di Crotone con circa 57 ettari e nel comune di Reggio con oltre 30 ettari. Certamente si tratta di tre città che negli anni passati hanno tentato uno sviluppo di tipo industriale. Sono proprio questi risultati che devono farci riflettere sugli errori fatti in passato anche per quanto riguarda le prospettive di sviluppo e su quanto lavoro noi abbiamo ancora davanti per poter risanare i nostri territori”. Purtroppo i dati che sono emersi sono molto preoccupanti. Oltre il 10% dei tetti calabresi presentano materiali contenenti amianto. Entrando più nello specifico le aree oggetto d’indagine di rilevazione della presenza di amianto ammontano complessivamente a 453.550 ettari su base regionale. In questo quadro si è estesa l’indagine che ha riguardato il 94% delle superfici coperte regionali. Sono rimaste escluse dalla rilevazione le aree a densità edilizia molto bassa, ossia le case sparse. Sono stati analizzati ben 1.044.251 edifici su un totale di 1.205.951.Da questi dati si evince che almeno un tetto su dieci in Calabria presenta amianto. “A questo punto – ha detto ancora l’assessore Rizzo - diventa fondamentale il lavoro che ogni Comune porterà avanti. La Card Drive che oggi consegniamo a tutti i sindaci servirà quindi per individuare, con precisione, tutte le aree, edificio per edificio, strade, vecchi insediamenti industriali dove insistono materiali contenenti amianto e dove non si è mai intervenuti nel corso di molti decenni”. All’incontro erano presenti i sindaci di tutta la Regione che sono stati sollecitati dal presidente Oliverio a coordinarsi, attraverso lo strumento delle Card perché, almeno per quanto riguarda gli edifici pubblici di competenza regionale, si possono attrarre risorse ministeriali per procedere alla rimozione.

Eternit a Siderno, l'Osservatorio ambientale dice basta

"Nell’esprimere apprezzamento per l’ordinanza di censimento obbligatorio dell’amianto emanata dal Sindaco di Siderno, il 25 febbraio 2016 l’Osservatorio Ambientale ha presentato una dettagliata segnalazione dei siti urbani dove, persone prive di senso civico e alcuno scrupolo, hanno abbandonato lastre di eternit (cemento-amianto). Tale testimonianza, frutto di attenta e documentata osservazione del territorio, è stata inviata anche al Direttore S.P.I.S.A.L. di Locri- A.s.p.-, al Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Reggio Calabria e al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato. L’Osservatorio con tale iniziativa intende sollecitare la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia degli operatori ecologici che, nella quotidiana raccolta dei rifiuti solidi urbani, rischiano di respirare le fibre di cemento amianto abbandonate spesso accanto ai cassonetti". Questo l'incipit di ua nota redatta dal presidente dell' Osservatorio ambientale, Arutro Rocca. "L’Amministrazione Comunale di Siderno - prosegue il comunicato - ha compiuto un atto previsto per legge ed un passo essenziale per poter successivamente reperire i finanziamenti per le bonifiche, ma nel frattempo, chi provvede alla bonifica di quanto ogni giorno viene smaltito per le vie del paese? Si esprime, quindi, soddisfazione per l’iniziativa, diffusa dall’assessore all’ambiente e vice-sindaco Avv. Anna Romeo, di indire una gara per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi che, seppur non rientrante  tra i compiti del Comune, viene fatta con rivalsa sugli enti preposti per non gravare sul bilancio comunale e quindi sui cittadini. L’Osservatorio si augura che i responsabili della tutela del territorio prestino, soprattutto in questo frangente, molta attenzione perché l’ordinanza che prevede il metodo dell’autodenuncia potrebbe innescare una spinta a liberarsi furtivamente delle lastre di eternit per tema di vedersi intimato lo smaltimento a proprie spese. A tal proposito, l’Osservatorio, ha anche segnalato la presenza di una discarica abusiva che insiste sulla strada interpoderale che da contrada Ferraro porta a Salvi. La fiumara Novito, di cui si è occupato di recente, è considerata terra di nessuno e si presta allo smaltimento di ogni tipo di rifiuto e per questo, nel mese di febbraio, vi è stato un sopralluogo cui hanno partecipato alcuni membri dell’Osservatorio, il vice sindaco avv. Anna Romeo, il dirigente del Settore Ambiente e Territorio arch. Nicola Tucci ed il presidente del Consiglio Comunale, prof. Paolo Fragomeni. L’Osservatorio si augura che presto vengano realizzati gli adempimenti richiesti: effettiva bonifica dei siti; emissione di un’apposita ordinanza interdittiva al transito dei veicoli non autorizzati sulla strada che costeggia il torrente da ambo i lati;  sistema di videosorvegliaza da collocare nei pressi degli accessi al torrente; intensificazione dei servizi di controllo del territorio; censimento, tramite tecnica del telerilevamento, dei siti privati aventi coperture in cemento-amianto. Al fine di sollecitare le Istituzioni a prendere dei concreti provvedimenti su tale vicenda, l’ Osservatorio ambientale Diritto per la Vita organizzerà per domenica 13 marzo, una passeggiata ecologica dimostrativa  che consentirà tra l’altro ai partecipanti, ai giovani in particolare, di conoscere le celate bellezze della fiumara Novito che - conclude la nota -  a causa dell’incuria e del totale stato d’abbandono, da oasi naturalistica rischia di trasformarsi sempre più in una vera e propria discarica".

Tetto di abitazione in eternit: denunciato il proprietario

Personale del Corpo forestale dello Stato ha scoperto un edificio abbandonato con la copertura in eternit, provvedendo a denunciarne la persona che ne risulta proprietaria. L'abitazione si trova in località Trepidò, a Cotronei, nel territorio della Sila crotonese. Circondata da numerose piante ed alberi, la casa si è presentata agli occhi degli investigatori con il tetto in eternit seriamente deteriorato e privo di diverse lastre, finite sul terreno. Il luogo è stato raggiunto dagli addetti dell'Azienda sanitaria provinciale di Crotone. 

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