Accoltellato durante una spedizione punitiva, 7 persone in manette

Sette persone sono state arrestate a Crotone, nell'ambito delle indagini relative al ferimento, avvenuto il 31 ottobre scorso, di un commerciante del luogo.

Nell'occasione, l'uomo era stato aggredito, in pieno centro cittadino, da un gruppo di persone che lo aveva, prima colpito alla testa con un bastone e poi ferito ad una gamba con un colpo di coltello.

Dopo i primi soccorsi, la vittima era stata trasferita in ospedale per essere sottoposta ad intervento chirurgico.

Sull’accaduto avevano avviato le indagini gli agenti della Polizia di Stato che, oggi, hanno chiuso il cerchio con l'esecuzione delle sette ordinanze di misura coercitiva nei confronti dei presunti autori di quella che gli investigatori hanno definito una vera e propria “spedizione punitiva”.

In particolare, due persone sono finite in carcere, si tratta di Luigi Scerra (28 anni) e Marco Cenerini (31) che secondo gli inquirenti avrebbero l'uno colpito a bastonate la vittima e l'altro inferto la coltellata.

Domiciliari, invece, per: Salvatore Murano (43), Vittorio e Luigi Foschini (di 29 e 66 anni, quest’ultimo ritenuto come il "regista" del blitz) e Andrea Villirillo (21). Coinvolta anche una donna, che avrebbe avuto un ruolo nella vicenda, e che è stata sottoposta all’obbligo di presentazione.

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Ingegnere ferito a colpi di pistola in una zona di campagna

I Carabinieri stanno indagando sul ferimento di un ingegnere di 50 anni vittima di un agguato nella serata di ieri, giovedì. I colpi di pistola hanno centrato il professionista, Francesco Lucà, ad una gamba ed all'inguine. Trasportato all'ospedale di Locri, ne è stato disposto il ricovero: le sue condizioni non sarebbero tali da renderne a rischio la sopravvivenza. L'episodio si è verificato nelle campagne di Africo. I militari dell'Arma della Compagnia di Bianco sono ora impegnati ad accertare i fatti al fine di di individuare l'attentatore che ha sparato contro l'uomo residente a Bianco. Sulla scorta dei primi riscontri, all'origine del grave fatto di sangue ci sarebbero contrasti di natura privata. 

Uno studente universitario si è suicidato dopo aver accoltellato il coinquilino

Si è buttato dal balcone dell'appartamento che condivideva con un collega da lui stesso appena accoltellato. E' morto così uno studente universitario di 20 anni. La tragedia si è consumata nell'alloggio in cui entrambi abitavano, a ridosso dell'UniCal, a Rende. I Carabinieri della locale Compagnia hanno avviato indagini sull'episodio. Secondo quanto ricostruito fino al momento dai militari dell'Arma M.S. ha ferito a coltellate il coinquilino al culmine di un violento litigio per ragioni al momento ignote. Il ventenne si è tolto la vita negli istanti successivi all'allontanamento del ferito che aveva lasciato la casa in cerca di soccorsi. L'impatto al suolo per M.S. è stato devastante: per lui il decesso è stato istantaneo. Il luogo in cui si è consumato il dramma è stato raggiunto pure da personale sanitario del 118 e Vigili del Fuoco. 

    

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Imprenditore ferito a colpi di arma da fuoco

Era seduto all'interno della sua automobile, una Opel Corsa, l'imprenditore che in mattinata è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco. Sebastiano Morabito, questo il nome, ha riportato una ferita all'orecchio sinistro. Il grave fatto di sangue si è verificato a ridosso della Chiesa Madre di Gallina, davanti ad un distributore di carburanti ubicato nel quartiere collinare della periferia sud di Reggio Calabria. Immediatamente soccorso, il 50enne è stato trasportato d'urgenza in ospedale. L'attività d'indagine sull'agguato è condotta dai Carabinieri che sono impegnati in queste ore nella verifica di eventuali connessioni con l'assassinio, commesso il 15 febbraio nella stessa zona, del 51enne Giovanni Vilasi, sorpreso mentre stava lasciando una pasticceria.

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Tentato omicidio in Calabria: bracciante agricolo ferito a colpi di pistola

Sono tre i colpi di pistola di medio calibro che hanno centrato all'addome e ad una gamba un uomo di 62 anni che stava passeggiando. La vittima rimasta ferita nell'agguato è Pasquale Grillo, bracciante agricolo. La persona che ha attentato alla sua vita aveva il volto nascosto. Teatro dell'agguato Platì, in provincia di Reggio Calabria. Un figlio del ferito lo ha trasportato all'ospedale di Locri presso cui è arrivato quasi 30 minuti più tardi. I medici ritengono che le lesioni non ne mettano a rischio la sopravvivenza. Sulla base delle prime informazioni, Grillo è legato da un rapporto di parentela con Giuseppe Perre. Sarebbe, infatti, cognato del boss dell'omonimo clan vicino alla cosca Barbaro. I Carabinieri della Compagnia di Locri, però, considerano probabile che l'azione delittuosa abbia un movente personale. 

 

Spara in ascensore all'ex fidanzata: in manette un ragazzo di 22 anni

Nella tarda serata dei ieri, al culmine di serrate indagini, la Squadra Mobile, coadiuvata dal personale del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ha tratto in arresto in flagranza di reato Davide Assumma, giovane ventiduenne reggino, accusato del ferimento, mediante esplosione di un colpo d’arma da fuoco, della ex fidanzata all’interno dell’ascensore condominiale nello stabile di residenza della giovane, nel quartiere Sbarre di Reggio Calabria. La donna è stata ferita al polpaccio sinistro e, dopo le prime cure prestate dal 118, trasferita presso i locali Ospedali Riuniti. per gli opportuni accertamenti sanitari. Sul luogo del delitto sono state immediatamente avviate dagli investigatori della Squadra Mobile tutte le attività idonee all’individuazione dell’autore dell’insano gesto: le testimonianze raccolte, nel fornire fondamentale contributo alle indagini, hanno delineato le presunte responsabilità dell’ex fidanzato della giovane donna, la quale ha confermato che l’autore del ferimento era stato proprio il giovane con il quale aveva intrattenuto una relazione per circa 18 mesi, terminata di recente.  L’uomo, resosi irreperibile subito dopo l’azione delittuosa, è stato oggetto di serrate e incessanti ricerche da parte degli investigatori, appena acquisiti elementi idonei a configurare le sue sospette responsabilità. Estremamente eloquenti sono state, secondo gli inquirenti, le dichiarazioni assunte dai numerosi testimoni ascoltati che hanno palesato la natura non episodica dei litigi tra i due fidanzati e qualificato il ferimento come l’apice di un’escalation comportamentale persecutoria, orchestrata da Assumma con comportamenti violenti fin dall’inizio della storia, acuitisi a partire dalla fine della relazione con la giovane ventenne. Assumma, vistosi braccato da numerose pattuglie, si è presentato poco dopo la mezzanotte in Questura ed è stato tratto in arresto. L’uomo, durante la sua permanenza in Questura, fanno sapere gli inquirenti, ha tenuto un comportamento tutt’altro che collaborativo, non fornendo alcuna giustificazione in ordine all’accaduto. L’arrestato, al termine degli adempimenti di rito, è stato tradotto presso l’istituto penitenziario di Arghillà, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. 

 

Dipendente di un negozio di alimentari ferito a colpi di fucile

Sono state almeno due le fucilate esplose verso un uomo di 39 anni che, terminata l'attività lavorativa presso il negozio di generi alimentari di cui è dipendente, era in procinto di entrare in macchina e tornare nella sua abitazione. I pallini gli hanno procurato una leggera ferita alla gamba. L'agguato di cui è rimasto vittima G.L.C. è stato teso all'esterno dell'esercizio commerciale ubicato a San Gregorio, quartiere della periferia sud di Reggio Calabria. Una volta completata l'azione criminale i delinquenti sono fuggiti. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile.

 

 

Ferito a San Calogero un ragazzo di 20 anni

I Carabinieri hanno avviato indagini sul ferimento di un ragazzo di 20 anni. Privo di documenti, perdeva sangue e giaceva a terra nel tratto di strada che da San Calogero conduce a Calimera, in provincia di Vibo Valentia. Ad accorgersi della sua presenza sono state alcune persone che hanno percorso quel tratto di strada ai bordi del quale si trovava il ventenne. I militari dell'Arma non hanno ancora potuto raccogliere la testimonianza del giovane di origini senegalesi perché le gravi ferite gli impediscono di interagire con gli investigatori. Il personale sanitario del 118 giunto sul luogo del ritrovamento ha accompagnato la vittima all'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia da dove è stato successivamente trasferito a Catanzaro.  I medici non hanno sciolto la prognosi. Accanto al suo corpo c'era una bicicletta, particolare che induce a ritenere probabile l'ipotesi di un incidente. Un pirata della strada potrebbe averlo investito omettendo poi di soccorrerlo. 

    

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