Stanno per essere sciolte le camere, però pare che Gentiloni non si dimetta, e quindi il governo resti non “per gli affari correnti”, ma nella pienezza dei suoi poteri; e ciò sarebbe negli intenti di Mattarella. Se io avessi la benché minima stima della costituzione del 1948, griderei che è anticostituzionale; ma è una costituzione dichiaratamente partitocratica, quindi decidono i partiti nel chiuso di qualche stanza.
Berlusconi, che dice di essere il capo dell’opposizione di centro(destra), non solamente non si oppone, ma aggiunge del suo: se, andando a votare, non esce una maggioranza assoluta, Gentiloni resta al governo fino ad altre elezioni, ovverosia in autunno 2018: salvo neve, o andiamo al ’19. Alla faccia dell’opposizione!
Sì, sento profumino d’inciucio, larghe intese, solidarietà nazionale e altre diavolerie; più, magari, la ciliegina sulla torta di “ce lo chiede l’Europa”. Fantasia? No, memoria: sono tutte cose già viste almeno dal 1978.
A questo punto, che andiamo a votare, se Mattarella, Gentiloni, Berlusconi, Renzi eccetera, hanno già deciso? Perché io dovrei perdere un minuto del mio tempo a votare contro Gentiloni che poi deve restare al governo per grazia ricevuta? O perché mai uno di sinistra deve votare contro Berlusconi che ha già deciso di sostenere il governo di (si fa per dire) sinistra?
Faremmo meglio a risparmiare i soldi delle urne.
E gli altri? Che fanno, gli altri? I pentastellati chiedono la maggioranza assoluta, sapendo benissimo che non l’avranno mai. Le frange di sinistra dura e pura (ridete!) si assicurano qualche deputato e un presidente del senato. I postpostpostfascisti sono disposti, ovviamente per amore della Patria, a qualsiasi compromesso. La Lega… la Lega dovrebbe tirarsi fuori dal mercimonio; ma la legge elettorale…
Intanto fioriscono come cardi le sigle e le coalizioni.
Alternativa seria e credibile? Nessuna. Nessuna non perché manchino politicanti e liste; ma perché manca ciò che degnamente compone un fenomeno politico: una visione della vita e del mondo, da cui discenda una filosofia, da cui un’idea, da cui un’ideologia, da cui un’organizzazione. Ora, guardateli in faccia tutti, e ditemi che uno di loro può avere una visione della vita e del mondo, da cui discenda una filosofia, da cui un’idea, da cui un’ideologia. Neanche un’organizzazione: sono partiti finti, senza sedi e senza tessere; stanno solo nelle tv compiacenti.